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venerdì 28 dicembre 2012

ITALIA VERSO IL VOTO - Decreto taglia firme, Senato dà l'ok: è legge

Ridotte del 75% le adesioni per presentare le liste.

Venerdì, 28 Dicembre 2012 - Sì dell'Aula del Senato alla conversione in legge del decreto taglia firme. Il provvedimento, a rischio fino all’ultimo, riduce del 75% il numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste elettorali.
ASTENSIONE DELLA LEGA. Dopo la verifica del numero legale, su richiesta della Lega, il presidente del Senato Renato Schifani ha dato inizio alla votazione del provvedimento che è durata meno di mezz'ora.
La norma, approvata dall'Aula per alzata di mano (con l'astensione del Carroccio), è ora legge.
SERVONO 30 MILA FIRME. La soglia di firme necessarie per la presentazione di una lista elettorale scende così a 30 mila unità. Un'ulteriore riduzione del 60% è prevista per i partiti che - alla data di entrata in vigore del decreto - sono costituiti in gruppo parlamentare almeno in una delle Camere, come per esempio l'Udc.
A essere completamente esentati dalla raccolta delle firme sono invece il Pd, il Pdl, la Lega e l'Idv che hanno gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato.
BAGARRE DI FINE LEGISLATURA. Il decreto è approdato all'esame dell'aula di Palazzo Madama dopo una difficile intesa raggiunta alla Camera, in piena bagarre di fine legislatura e dopo che il 21 dicembre Schifani, rammaricato, era stato costretto a rinviarne l'esame per la mancanza del numero legale.
Fino all'ultimo il via libera del Senato non è apparso scontato. Anche il 28 dicembre la Lega, contraria al provvedimento, ha chiesto per due volte la verifica del numero legale. Ma il controllo ha dato risultato positivo e l'assemblea di Palazzo Madama ha potuto votare.
Francesco Rutelli, dell'Api, ha espresso «apprezzamento per il punto di equilibrio trovato», quello che riduce le firme a 30 mila. Il testo non riguarda solo la raccolta delle firme, ma anche adempimenti relativi, proprio al voto, come quello degli italiani temporaneamente all'estero.

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