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venerdì 28 dicembre 2012

CdV - Il Vaticano benedice la «salita» di Monti in Italia.

L'Osservatore romano sostiene la candidatura del Prof. Atteso a Roma per un vertice coi centristi.

di Gabriele Perrone

Giovedì, 27 Dicembre 2012 - Anche il Vaticano sta con Mario Monti.
Dopo il sostegno alla “salita” in campo del Prof da parte dei centristi, è arrivato l'endorsement de L'Osservatore romano.
Monti vuole «recuperare il senso più alto e più nobile della politica che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune», ha scritto il giornale ufficiale della Città del Vaticano in un articolo dal titolo «La salita in politica del senatore Monti» con data 28 dicembre.
«È questa domanda di politica alta - si legge - che probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando o sulla quale comunque il capo del governo uscente intende legittimamente far leva e che interpella i partiti al di là dei contenuti del suo manifesto politico».
«L'UOMO ADATTO PER L'ITALIA». L’espressione «salire in politica», usata da Monti nel corso della conferenza stampa del 23 dicembre, «è stata accolta con ironia, in qualche caso con disprezzo».
Ma per l'Osservatore «si nota la sintonia con il messaggio ripetuto in questi anni dal presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, non a caso un’altra figura istituzionale che gode di ampia popolarità e alla quale tutti riconoscono il merito di aver individuato proprio nel senatore a vita l’uomo adatto a traghettare l’Italia fuori dai marosi della tempesta finanziaria».
L'APPOGGIO DEI POTERI FORTI. Con questo articolo, il Vaticano ha risposto alle critiche di Silvio Berlusconi, secondo cui “Monti sale in politica perché è di rango inferiore”. E di fatto ha confermato il sostegno di uno dei poteri firtissimi che circondano il premier dimissionario.
D'altronde le morbidezze di Monti sull'Imu agli enti cattolici, il suo stile di vita da sobrio e fedele praticante e la sua vicinanza con Andrea Riccardi (fondatore della comunità di Sant'Egidio), rappresentano più di un indizio della sua inclinazione positiva nei confronti del Vaticano.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che una parte di Comunione e Liberazione è pronta a lasciare il Pdl per aderire all'agenda del Prof.
IL TIMORE DEI PARTITI. «Monti è stato chiamato dai partiti a prendere decisioni inderogabili, di cui nessuno intendeva però prendersi la responsabilità diretta per il timore di pagare un prezzo elettorale troppo alto», ha sostenuto l'Osservatore romano.
«Quelle stesse forze politiche si ritrovano ora a interrogarsi sull’impatto che può avere la 'salita in politica' di chi doveva, quasi per mandato, diventare impopolare. Una prospettiva che fornisce da sola molto materiale alla riflessione dei partiti, così come il successo che anche i sondaggi sembrano ora attribuire a chi ha imposto agli italiani sacrifici pesanti».

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