Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 3 dicembre 2012

GERMANIA – Welfare indigenza ritoccata

La Süddeutsche Zeitung accusa il governo di aver manipolato e abbellito il rapporto su povertà e ricchezza 2012.

di Pierluigi Mennitti

Che rapporti e statistiche vadano sempre presi con le molle è una cosa che ormai sanno quasi tutti. Ma che sia il proprio governo a modificare consapevolmente gli studi che egli stesso produce, getta un inquietante segnale sulla trasparenza dei processi democratici e sulla capacità di manipolazione dei dati dall'alto. Se non ci si può fidare neppure delle statistiche ufficiali, che servono ai politici per definire politiche e programmi, cosa resta da fare?
UN DATO COMPLESSIVO ANNACQUATO. La Suddeutsche Zeitung del 28 novembre ha pubblicato in grande evidenza un articolo con il quale accusa il governo Merkel di aver ritoccato in modo sostanziale il rapporto su povertà e ricchezza stilato dai funzionari del ministero del Lavoro, annacquandone il quadro complessivo, sdrammatizzando gli aspetti più critici e addirittura cancellando interi passaggi che evidenziavano elementi di squilibrio nel sistema tedesco: «Tutto questo perché il rapporto non rifletteva l'opinione del governo».
ALLA BASE DELLE POLITICHE SOCIALI. L'analisi viene preparata ogni quattro anni dal ministero oggi guidato dalla cristiano-democratica Ursula von der Leyen e costituisce la base su cui gli esecutivi elaborano le loro politiche sociali.
L'edizione del 2012 era stata completata nei mesi estivi e distribuita a metà settembre agli altri dicasteri competenti, fra cui quello dell'Economia guidato dal vice-cancelliere liberale Philipp Rösler. Nei due mesi successivi è stato posto a revisione, la sua versione provvisoria è stata licenziata il 21 novembre.
IL CONFRONTO CON SINDACATI E IMPRESE. I passaggi successivi prevedono il confronto con le parti sociali - sindacati, associazioni imprenditoriali e dei consumatori, fondazioni, istituti interessati - e l'approvazione definitiva da parte del governo, prevedibilmente entro la fine di quest'anno.

Le modifiche alla versione originale


Il quotidiano bavarese è venuto in possesso di entrambe le versioni: quella originale presentata dagli esperti del ministero e quella licenziata dal governo il 21 novembre. E vi ha riscontrato differenze sostanziali: «Il governo ha chiaramente levigato il rapporto sulla povertà in passaggi decisivi, dissimulando consapevolmente i punti più critici, addolcendo il quadro complessivo e sopprimendo intere frasi. Affermazioni generali, come quella che la ricchezza privata in Germania sia ripartita in maniera ineguale, sono letteralmente scomparse nel passaggio dalla prima alla seconda versione».
L'EVOLUZIONE DELLE POLITICHE SALARIALI. La manina del governo è intervenuta anche in altri punti. Ad esempio laddove si è gettato uno sguardo critico all'evoluzione degli ultimi anni nelle politiche salariali. Nell'elaborato degli esperti veniva riportato che, nell'ultimo decennio, si era assistito a una crescita costante dei guadagni nei settori superiori e a una diminuzione in quelli inferiori al netto dell'inflazione; l'aumento della forbice sui guadagni costituisce una lesione del sentimento di giustizia dei cittadini e può pregiudicare la tenuta complessiva della società.
Il passaggio è stato completamente modificato e al suo posto si può leggere che «il calo dei salari reali è un'indicazione di miglioramento nel mercato del lavoro. il fatto che tra il 2007 e il 2011 siano nati molti nuovi lavori a tempo pieno nei settori meno remunerativi è il segnale che molti disoccupati hanno trovato una nuova occupazione».
IL FOCUS SUI LAVORATORI SINGLE. Anche il passaggio sulla condizione dei lavoratori single con occupazione a tempo pieno è stato abbellito. Nella prima versione si insisteva sul fatto che il reddito complessivo di questa categoria non era sufficiente ad assicurare un livello di vita dignitoso, in quella governativa si accenna soltanto al fatto che tale situazione va osservata con attenzione critica.
L'ACCUSA: «DATI ESTIRPATI». Se si può concedere a un governo di centrodestra la convinzione che l'eguaglianza non sia un valore centrale e che l'aumento dei divari salariali rispecchi le dinamiche dell'economia di mercato, appare meno giustificabile la cancellazione di semplici dati di fatto. «Alcuni dati concreti sono stati semplicemente estirpati», ha proseguito la Süddeutsche, «come quello che indicava in oltre 4 milioni il numero di occupati il cui salario lordo non raggiungeva i 7 euro all'ora.
Il quotidiano bavarese ha indirettamente accusato il leader liberale Philipp Rösler delle modifiche apportate: «Quando il rapporto è giunto sul suo tavolo, il vice-cancelliere ha fatto sapere che la versione proposta non rappresentava l'opinione del governo, soprattutto nel punto in cui l'aumento della forbice salariale paventava rischi di maggiori spaccature all'interno della società tedesca».
UN NUOVO BRACCIO DI FERRO AL GOVERNO. Da tempo il ministro von der Leyen è finito nel mirino dei liberali per una serie di iniziative considerate da questi ultimi di stampo socialdemocratico. Lo scontro giocatosi attorno al rapporto su povertà e ricchezza potrebbe essere stato un nuovo capitolo nel braccio di ferro all'interno del governo.
Un portavoce del ministero del Lavoro ha ammesso che la versione originale del documento sia stata emendata dagli uomini dell'esecutivo, ma ha anche aggiunto «che si tratta di una procedura del tutto normale nell'ambito di un governo di coalizione».
Critica, e non poteva essere diversamente, la posizione espressa dal presidente della confederazione sindacale Dgb, Annelie Bunterbach, per la quale è evidente il tentativo dell'esecutivo di dipingere la situazione più rosea di quella che è.

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