Il Programma del PSE per le
elezioni Europee del 2014
Un’orgogliosa storia di
conquiste
La Storia ha dimostrato che i socialisti e i socialdemocratici hanno sempre
lottato per il welfare e la qualità nel lavoro,per il benessere e una vita
migliore per tutti in una società giusta. Abbiamo preparato la strada per
realizzare migliori condizioni di assistenza sociale,accesso universale
all’educazione e alle cure sanitarie, e uguali diritti per tutti. Abbiamo
sempre creduto nell’unione delle persone a livello locale, regionale,
nazionale, Europeo e internazionale. E’ questo che ci ha indotto a sostenere
sempre i lavoratori, le femministe, la gioventù e i movimenti per i diritti
civili e continueremo a farlo. Noi riteniamo e con forza di aver bisogno di
alleati nella nostra lotta per una società giusta che soddisfi appieno le
esigenze di vita di tutti. La nostra azione politica ha prevalso sulla guerra,
la dittatura e il totalitarismo. Crediamo che non solo le persone ma anche i
paesi debbano unirsi in un progetto Europeo. Noi desideriamo che l’Unione
Europea rappresenti un vero impegno di pace, progresso e prosperità per tutti.
La nostra Europa è un progetto di speranza per ogni Europeo
I nostri valori
Il Partito dei Socialisti Europei è un partito Europeo moderno e progressista.
Nella nostra Dichiarazione dei Principi abbiamo definito cinque valori come
nostra bussola morale per l’azione politica. Noi crediamo nella libertà, nella
democrazia,nell’eguaglianza, nella giustizia e nella solidarietà. Nel nostro
Programma Fondamentale vogliamo tracciare le linee generali della nostra
visione di una società progressista e la nostra comune responsabilità per il
futuro dell’Europa. Per realizzare un percorso sostenibile di pace,progresso e
prosperità per tutto il 21° secolo, dobbiamo riconsiderare l’Unione Europea
come la nostra struttura per l’azione politica al fine di costruire un’Unione
Sociale
Le sfide del 21° secolo
Non c’è spazio per la compiacenza quando questa mette a rischio i valori che
noi dovremmo continuare a promuovere. Il capitalismo selvaggio ci ha fatto
sprofondare in una crisi che minaccia la pace, la prosperità e il comune
progresso. Il capitalismo finanziario ha prodotto un’enorme crescita delle
diseguaglianze di poteri, della distribuzione delle ricchezze, dell’accesso ai
diritti, all’informazione e alle pari opportunità. Esso serve gli interessi di
pochi privilegiati, causando insicurezza economica, disoccupazione, minor
confidenza nella democrazia e nel progetto Europeo. La crisi mina alle radici
la fiducia nelle Istituzioni Europee. L’estremismo e la xenofobia sono in
crescita così come l’esacerbarsi della frammentazione sociale. La
disoccupazione minaccia di condannare i più giovani a un futuro senza speranza.
Nuove sfide come l’incremento della popolazione mondiale e l’invecchiamento di
quella Europea, i cambiamenti climatici e lo spreco delle risorse naturali sono
altri fattori che mettono sotto pressione i nostri valori. Il mondo sta
cambiando in fretta. Lo sviluppo economico e l’innovazione ci hanno portato a
un livello d’interconnessione economica, sociale e culturale e interdipendenza
mai visti prima. Ma questo sta alimentando nuove diseguaglianze. Per un numero
sempre maggiore di persone i valori della libertà, eguaglianza, solidarietà,
giustizia e democrazia non sono più riscontrabili nella realtà della loro vita
di tutti i giorni. Troppi sono preoccupati di non poter più avere nemmeno
l’aspirazione di costruirsi il proprio futuro. Noi socialisti,
socialdemocratici, laburisti e democratici progressisti rigettiamo la politica
della rassegnazione che recita che non c’è più niente da fare. Rifiutiamo il
linguaggio dell’odio che trasforma la gente e intere comunità nei capri
espiatori dei malati nelle società. Noi vogliamo invece dare una risposta alle
sfide che la gente si trova ad affrontare e ricreare il senso della speranza
nel futuro. L’Europa è la nostra risposta sociale e democratica alle sfide
della globalizzazione.
Il nostro impegno progressista
in Europa
Noi c’impegniamo a lavorare per un’Europa progressista costruita sui nostri
valori. Vogliamo dare alla gente la forza di condurre una vita appagante in
società inclusive e giuste. Il nostro impegno perla piena occupazione rimane al
cuore della nostra lotta progressista e della nostra azione politica. Insieme,
vogliamo lavorare per far crescere il senso di appartenenza in tutti gli
abitanti dell’Unione Europea. Vogliamo riportare l’Europa a essere un progetto
di speranza, progresso e prosperità per tutti. Ci concentreremo su tre campi di
azione: una politica economica nuova e democratica, una nuova definizione di
giustizia sociale per tutti e un nuovo modello progressista per l’Unione
Europea. Abbiamo bisogno di una nuova politica economica, tale che tutti i
portatori d’interessi, sia i cittadini sia la società, detengano il controllo
democratico sull’economia di mercato. Lo strapotere del capitale finanziario e
la troppa dipendenza da esso hanno portato a un’eccessiva concentrazione di
ricchezza nelle mani di pochi e al rafforzamento di squilibri che minacciano la
politica e le istituzioni democratiche. Tutti i cittadini europei devono avere
maggior potere di controllo sull’esercizio democratico. Questo implica anche
che tutti i processi decisionali Europei in materia economica devono essere
resi democraticamente trasparenti alla gente, e tradursi in azioni veloci e
responsabili. L’Unione Europea è percepita come tecnocratica ed è diventata
lontana dalla realtà delle vite comuni della gente. E’ una questione di
responsabilità politica sviluppare una sfera pubblica Europea e una trasparenza
democratica. Dobbiamo valutare costantemente quale livello di governo sia
maggiormente in grado di affrontare linee politiche e garantirne l’efficacia,
così come l’ideale di tenere la politica vicina alla gente. Vogliamo portare
giustizia sociale a tutti. Vogliamo invertire la tendenza alla frammentazione
sociale, all’impoverimento e alla crescita delle diseguaglianze. Le
diseguaglianze erodono la promessa di una vita migliore e la possibilità delle
persone di partecipare alla società. Il nostro impegno al rafforzamento
economico, sociale e politico porta a una nuova definizione di giustizia
sociale. Tutti hanno l’inviolabile diritto di condurre un’esistenza felice in
una società giusta. Questa società è una società dove donne e uomini
condividono equamente il potere, le responsabilità e i diritti. Questo
significa anche che ognuno, a livello personale, ha la responsabilità della
propria buona condotta di vita nei confronti di ciascun altro nella società.
Un’educazione di qualità e un lavoro soddisfacente, introdotti in Stati con un
forte welfare, sono al cuore della nostra nuova Riforma Sociale Europea.
Vogliamo ridisegnare l’Unione Europea per farla diventare un Unione di
Solidarietà. Questo implica che la cooperazione all’interno dell’Unione Europea
crei una società Europea e una democrazia Europea all’interno della quale le
persone, le comunità e i Paesi agiscano responsabilmente gli uni verso gli
altri e nei confronti del resto del mondo. Questo influenza il modo in cui
viviamo e lavoriamo insieme. Noi esprimiamo solidarietà ai paesi la cui economia
è in difficoltà finanziaria e nei quali la gente è costretta a confrontarsi con
la disoccupazione e la povertà. Il rafforzamento economico interno e la
coesione sociale e territoriale accresceranno la capacità dell’Unione Europea
di agire a livello internazionale per la pace, la prosperità e il progresso.
Viviamo in un mondo interconnesso socialmente e culturalmente. Non c’è sviluppo
nell’isolamento dal resto del mondo; e non possiamo avere sviluppo a scapito
del resto del mondo. Un’Unione Europea progressista e democratica, solidale tra
la gente e i Paesi può garantire chela vita di ogni singola persona e di tutti
sia più sicura nell’era globale e multipolare.
Una nuova politica economica
La nostra missione è costruire e ridefinire il progetto economico, sociale e
politico Europeo. Per questo dobbiamo migliorare ulteriormente l’integrazione
al fine di costruire un’unione politica ed economica più forte. Questo deriva
dal nostro convincimento che l’Unione Europea debba diventare strumentale al
ripristino della stabilità economica,della prosperità e del progresso sociale.
Una nuova politica economica, basata sull’interconnessione dei nostri valori
fondamentali di libertà e democrazia, deve ristabilire il controllo democratico
sulle decisioni in materia economica. Questo spianerà la strada che porta a
un’economia nella quale tutti gli attori del processo, sia i cittadini sia la
società, detengano il controllo democratico sull’economia di mercato.
L’economia deve essere al servizio della gente e delle società. Questo deve
essere il principale lavoro delle istituzioni Europee e nazionali. Il primo
obiettivo dell’economia è di creare piena e qualitativa occupazione e
prosperità. Il lavoro di qualità deve garantire sicurezza e benessere ai
lavoratori adesso e per le generazioni a venire. La piena occupazione e la
qualità del lavoro saranno le basi per una crescita limpida e sostenibile che
rispetti le persone, l’ambiente e rinforzi la coesione sociale. Vogliamo
ristabilire il primato delle persone e delle società sulla politica, il primato
della politica sull’economia e il primato dell’economia reale sul capitalismo
finanziario. Questo implica istituzioni politiche democraticamente legittimate
per controbilanciare le forze del mercato. Devono essere potenziati il controllo
e la partecipazione democratica sui livelli sovranazionali.
Per una sfera pubblica e una
vera democrazia
Il nostro ideale è una Vera democrazia Europea. Un’ideale che incarna la
nostra comprensione dei diritti e delle mutue responsabilità, definito nella
nostra certezza che insieme si possa ottenere di più. La democrazia
deliberativa è il modo attraverso il quale formalizziamo le reciproche
relazioni tra persone all’interno di una società,mentre i politici restano al
servizio di se stessi, e manipolano i processi socio-economici nei loro
esclusivi interessi. Questo processo deve essere ricondotto all’interno di una
solida sfera pubblica che dia spazio al continuo dialogo. Dobbiamo perfezionare
la democrazia Europea. Le istituzioni chiave dell’Europa devono essere
democratizzate. Il ruolo dell’unica istituzione direttamente eletta dai
cittadini, il Parlamento Europeo, ha bisogno di essere rinforzato. La
Commissione Europea deve riflettere il risultato delle elezioni per il
Parlamento Europeo. Noi come movimento abbiamo la responsabilità di
democratizzare i nostri partiti e assicurare equa rappresentanza al loro
interno. La sfera pubblica Europea deve essere una caratteristica permanente
dell’Unione Europea. Il lavoro dei partiti politici Europei rappresenta un
passo importante in questa direzione. Inoltre, deve restare continuamente
attivo sia durante le elezioni Europee sia attraverso le diverse forme di
partecipazione civile. L’European Citizen Initiative ne è un esempio
.Rafforzare il dialogo sociale e il ruolo dei sindacati è altrettanto
essenziale. La loro valida influenza su tutte le donne e gli uomini che
lavorano dovrebbe essere affiancato dal contributo delle organizzazioni della
società civile, che tra le altre cose, promuovono anche la partecipazione di
tutti quelli che restano fuori dall’ambito del lavoro organizzato. L’Unione
Europea deve riguadagnare la sua attendibilità ferita se desidera ripristinare
la stabilità ed essere una volta ancora un veicolo di progresso e prosperità
per tutti. E’stata corrotta dalla natura elitaria dei suoi processi decisionali
e successivamente minata dalla sua superficiale mancanza di attenzione nel
negare al singolo mercato pubblico supporto e primato laddove le questioni
sociali lo richiedevano. I futuri trattati di riforma dell’Unione Europea per
rafforzare la democrazia Europea dovrebbero essere elaborati da una Convenzione
in cui i parlamenti e i governi cooperino su base egualitaria e all’interno
della quale la società civile possa partecipare. Per accrescere la credibilità
dell’Unione Europea, abbiamo bisogno di rafforzare i diritti democratici dei
cittadini Europei. Perciò, il diritto di voto a livello regionale andrebbe
esteso a ogni cittadino Europeo nello Stato Membro in cui risiede.
Viviamo in una società, non in
un’economia
L’economia deve essere al servizio della società. Deve essere subordinata al
primato della politica democraticamente legittimata che stabilisce le regole
all’interno delle quali l’economia e i mercati finanziari possono operare. Una
politica economica riformata deve dare ai cittadini il potere di esercitare il
controllo democratico e di stabilire i confini del mandato politico di tutte le
istituzioni Europee. Questo mandato deve portarsi a termine attraverso un nuovo
sistema economico, sociale e democratico. Basato su regole che si attengono a
principi di affidabilità e trasparenza, esso deve indirizzare l’azione di
governo verso un’economia di mercato sociale. Il governo economico dell’Europa
deve diventare uno strumento per definire in modo comunitario e decisivo le
politiche economiche attraverso lo spirito di solidarietà. Deve diventare
ancorato a un processo deliberativo democratico a tutti i livelli di
governance. La governante economica non dovrebbe solo tener conto dei fattori di
budget e di mercato, ma anche degli effetti sociali e delle necessità che
impone uno Stato del welfare.
Per un’economia al servizio
degli stakeholders (detentori d’interessi)
Ci battiamo per costruire in Europa un’economia di mercato sociale. L’economia
deve diventare uno strumento al servizio degli interessi dei cittadini e uno
strumento per migliorare le condizioni di vita di tutti gli Europei. Le persone
devono essere potenti stakeholders anziché essere sottomesse agli interessi di
pochi speculatori. Questo principio democratico è al centro della nostra nuova
politica economica. Ogni donna e ogni uomo hanno interesse nell’economia reale,
così come un lavoratore, un investitore, un consumatore o un utilizzatore
finale di servizi pubblici. Anche il settore pubblico, le imprese che operano
nel sociale, grandi e piccoli business, tutti sono stakeholders. Noi dobbiamo
lottare per rendere più forti tutti gli stakeholders allo stesso modo affinché
abbiano voce nella costruzione di un’economia di mercato sociale. In questo
modo combatteremo i vuoti di potere prodotti dalla sregolatezza dei mercati.
L’economia di mercato sociale in Europa deve essere costruita attraverso regole
trasparenti. Non possiamo permettere una tale concentrazione di ricavi,
ricchezza e potere nelle mani di così pochi. Questo ha permesso ad alcuni di
guadagnare enormi disponibilità finanziarie, la cui dimensione permette
addirittura di portare Stati democratici sull’orlo del fallimento. Si rendono
perciò necessari un miglior coordinamento e una maggiore cooperazione a tutti i
livelli di governance con intrinseci controlli democratici e bilanci, sia per
contrastare l’eccesso di capitalismo finanziario, sia per rendere più
efficiente la trasparenza nella destinazione e nell’uso di fondi pubblici. Ma
c’è di più, abbiamo bisogno di combinare la disciplina di budget con le forme
Europee di mutualizzazione del rischio. Inoltre, un migliore coinvolgimento e
protezione dei consumatori e fruitori di servizi nello sviluppo di prodotti e
nell’erogazione di servizi può salvaguardare la qualità e rendere più
efficienti i modelli di consumo. Al fine di distribuire equamente il potere fra
stakeholders, vogliamo incoraggiare la co-decisionalità e la partecipazione fra
i lavoratori. Cerchiamo di stimolare modelli imprenditoriali democratici
attraverso il supporto alle cooperative e le organizzazioni mutualistiche.
Addomesticare il capitalismo
finanziario e tornare all’economia reale
La predominanza dell’economia reale nei settori finanziari deve essere
ripristinata. I mercati finanziari devono garantire affidabilità alla gente,
alle società e ai rappresentanti eletti. L’avidità, le speculazioni e la
mancanza di trasparenza nel settore finanziario hanno avuto effetti devastanti
sulle vite della gente. Ha portato a sbilanciamenti di potere e alla crescita
delle diseguaglianze. Il capitalismo finanziario globale dev’essere controllato
da adeguati coordinamenti, ordinamenti e controlli a livello internazionale,
Europeo e nazionale. Noi siamo in favore di una Tassa sulle Transazioni
Finanziarie come uno degli strumenti per addomesticare il capitalismo
finanziario. I Socialdemocratici stanno combattendo contro i paradisi fiscali,
l’evasione fiscale e la pianificazione di tasse aggressive. I paradisi fiscali
devono essere chiusi. Il settore finanziario deve assicurare liquidità e
proteggere i depositi, e nel frattempo erogare crediti per gli investimenti
prestando denaro agli stakeholders operanti nell’economia reale. L’Unione
Europea deve diventare parte di una struttura di coordinamento degli sforzi per
stabilire regole di trasparenza nei mercati finanziari e nel settore bancario.
Separando il commercio dalle attività d’investimento finanziario, facendo pieno
uso delle regole di governance delle aziende e attivando sistemi di pagamento
che contrastino i comportamenti irresponsabili. Le leggi di protezione del
consumatore devono essere rinforzate per salvaguardare i risparmi della gente.
Il fabbisogno di capitale e i fondi di risoluzione fissati a livello Europeo e
internazionale aiuteranno a garantire un sistema finanziario e un settore
bancario maggiormente resilienti. Allo stesso tempo è importante che i
diritti,i doveri e la voce dei membri “non-eurozona” siano rispettati.
Per una crescita sostenibile che
porti prosperità a tutti
La prosperità è il risultato di uno sviluppo economico che combina crescita
e progresso sociale per tutti. Piena occupazione basata sulla sicurezza di
lavoro di qualità, benessere e welfare, alti standard di vita e coesione
sociale, protezione delle risorse naturali e miglioramento ambientale: questi
criteri sono gli indicatori di una crescita giusta e sostenibile. Realizzeremo
questo attraverso l’investimento in ricerca,innovazione, infrastrutture e
potenziale umano. Per conquistare una crescita giusta e sostenibile abbiamo
bisogno di nuovi modelli di misurazione delle performance economiche, con una
serie d’indicatori qualitativi che facciano da complemento al GDP. L’Unione
Europea ha bisogno di una nuova e sostenibile strategia di sviluppo e prosperità.
Deve mettere in grado tutte le regioni di sviluppare il meglio del loro
potenziale, facendo contemporaneamente crescere il sociale, l’economia e la
coesione territoriale al proprio interno. Una nuova agenda industriale Europea
dovrebbe incoraggiare la specializzazione regionale e sostenere i vantaggi
riguardanti la crescita dei settori industriali. Questa può essere costruita
sulla base delle conoscenze di fondo della struttura industriale di ogni
regione delle autorità locali dell’Unione Europea. L’Europa ha bisogno di
un’industria forte e sana, che fornisca lavoro dignitoso ai cittadini Europei e
contribuisca a una crescita sostenibile. La politica industriale Europea ha
bisogno di essere sviluppata, supportando l’industria a fornendo le necessarie
infrastrutture, specialmente alle Piccole e Medie Imprese, mentre sono protetti
gli standard sociali e ambientali. Invece di competere per i prezzi più bassi,
i prodotti e i servizi Europei devono offrire la migliore qualità e devono
essere i più innovativi. Gli Stati Membri,le autorità locali e regionali così
come i partner sociali hanno bisogno di essere coinvolti pienamente nello
sviluppo della politica industriale Europea. L’Europa deve essere saldamente
connessa al Mondo. L’EU deve avere una strategia omnicomprensiva che includa
alti standard sociali, ambientali e di diritti, nel pieno rispetto delle
diversità culturali, per stringere accordi con i paesi terzi. C’è urgenza di
creare un numero significativo di posti di lavoro decorosi al fine di fronteggiare
l’alto livello di disoccupazione e povertà.
Combattere le diseguaglianze
Il nostro impegno per una piena occupazione e lavoro di qualità resta al
centro della nostra lotta progressista e della nostra azione politica. Abbiamo
bisogno di un nuovo equilibrio tra il valore del lavoro e il capitale. Generare
crescita sostenibile e assicurare una giusta distribuzione dei guadagni, delle
ricchezze e del potere, creerà società più eque con più alti livelli di
mobilità sociale. Questo richiede un’organizzazione forte del mercato del
lavoro e ammortizzatori sociali che agiscano da stabilizzatori automatici.
Questi sono un vantaggio comparato unico per l’Europa in un’economia globale.
L’Unione Europea e gli Stati Membri accresceranno la loro capacità di agire in
favore della crescita facendo pieno uso delle risorse di budget e del
potenziale Europei. L’Unione Europea deve essere dotata di un giusto e ben
bilanciato budget Europeo. Questo deve essere riformulato,così come le linee di
stanziamento e le erogazioni di mezzi, per meglio servire la prosperità
economica, le innovazioni tecnologiche e la giustizia sociale. Dobbiamo
batterci per riforme radicali che assicurino che il Budget Europeo sia un
investitore in lavoro, crescita e futura industria. Questo rifletterà la chiara
scelta politica di investire nel welfare dei cittadini. Oltretutto,incrementare
il controllo democratico e la trasparenza sulle norme che regolano il budget
Europeo è essenziale per raggiungere questi obiettivi. Nel lungo termine
dovremmo inoltre considerare una sincronizzazione tra cicli di budget e mandati
politici, con particolare riguardo al mandato del Parlamento Europeo. Il
dibattito sull’architettura finanziaria dell’Unione Europea deve superare il
ragionamento tecnocratico focalizzato sullo slittamento del potere e
il“principio di sussidiarietà”. I fondi strutturali e di coesione sono gli
strumenti per migliorare le azioni politiche a livello locale, regionale e
nazionale.
Per la giustizia fiscale
Le normative fiscali sono fondamentali per ridurre le diseguaglianze e per
generare una crescita giusta e sostenibile. Abbiamo bisogno di azioni forti
contro l’evasione fiscale. Non possiamo più permettere questa corsa a toccare
il fondo. Al fine di creare più giustizia sociale nell’Unione Europea, abbiamo
bisogno di convergenza fiscale. Il sistema di tassazione deve essere
progressista e giusto. La pressione fiscale deve essere spostata dal lavoro al
capitale, introducendo sistemi di tassazione delle aziende più equi. In più,
deve essere introdotto appieno l’uso d’incentivi fiscali come fonte
d’investimento per la creazione di lavoro, educazione,ricerca e innovazione.
Bisogna far cessare la competizione fiscale che porta al dumping sociale.
L’Unione Europea e gli Stati Membri devono assumere un ruolo di guida
assicurando la giustizia fiscale. Dobbiamo promuovere norme che diano priorità
a crescita e investimenti mentre assicurano una giusta distribuzione dei
redditi, ricchezza e potere basati sul rispetto delle differenze nazionali.
Un’agenda fiscale giusta è lo strumento fondamentale per creare un circolo
virtuoso per la crescita nell’Unione Europea e assicurare a lungo termine la
sostenibilità nell’Unione Monetaria Europea. Questo aiuterà la gestione del
bilancio del debito pubblico e stimolerà gli investimenti. L’Unione Europea
deve lavorare attivamente per bloccare le scappatoie e le distorsioni nelle
politiche fiscali e contrastare i paradisi fiscali. Deve contrastare qualunque
altro meccanismo che dia il potere ai proprietari e ai controllori della
ricchezza di sfuggire dalle loro responsabilità nei confronti della società.
Un nuovo Patto Sociale per
l’Europa
Tutte le persone sono nate uguali. Che è la ragione per cui i diritti umani,
economici, sociali e culturali sono garantiti e rispettati. Tutti hanno uguali
diritti che devono essere resi più forti per tendere a vite appaganti in
società giuste, nelle quali l’uguaglianza di genere sia promossa e implementata
a tutti i livelli e in tutte le sfere. La nostra missione politica propende alla
continua emancipazione di ogni donna e ogni uomo a prescindere dalla sua età,
orientamento sessuale, retroterra etnico o sociale, origini e credi religiosi,
disabilità, identità di genere e abilità psichica. Tutti hanno diritto al
progresso, a salire la scala sociale senza essere ostacolati in alcun modo da
discriminazioni o privilegi acquisiti. Ogni donna o uomo ha la responsabilità
del benessere, contribuendo alla società, in funzione delle proprie abilità.
Questo concetto è alla base del principio di giustizia sociale.
La responsabilità del benessere
in una società giusta
Le società giuste sono quelle in cui donne e uomini lavorano insieme, con pari
dignità e retribuzione, per costruire i presupposti di una vita sicura e piena.
Si tratta inoltre di società inclusive,che traggono forza dalla diversità di
tutte le persone. In una società inclusiva nessuno è mai lasciato indietro.
Tutti dovrebbero avere la possibilità di costruire società giuste, per
condividere la responsabilità del loro sviluppo e beneficiare delle opportunità
costruite insieme. Esse hanno una ricchezza che va oltre quella materiale, così
che anche lo sforzo collettivo è parte del soddisfacimento di ogni persona. Per
mettere in grado ogni persona di condurre una vita piena e promettente, ognuno
deve avere il potere di esercitare tutti i diritti e le opportunità in ogni
stadio della sua esistenza. Questo è l’obiettivo del nuovo Patto Sociale per
l’Europa. Esso riflette la nostra determinazione ad assicurare sicurezza
economica e protezione dai rischi nella vita. Esso incarna anche la nostra
convinzione che il benessere e la qualità della vita sono essenziali per
condurre un’esistenza piena e promettente.
Per la parità di genere
Donne e uomini devono equamente condividere il lavoro, i tempi e i ruoli,
sia nella sfera privata sia in quella pubblica. L’uguaglianza di genere è uno
dei principi del nostro movimento e uno dei valori chiave dell’Unione Europea.
I nostri obiettivi sono di rendere più fertile donne nella società, sui posti
di lavoro, negli ambienti decisionali della politica e dell’economia, e nella
sfera privata combattendo altresì i ruoli precostituiti dagli stereotipi di
genere, che vanno a detrimento della soddisfazione personale sia di donne sia
di uomini. L’Unione Europea dovrebbe investire in strategie per promuovere
l’equa rappresentanza di donne e uomini, come le quote di presenza attiva nella
politica e nel business. Questi dovrebbero essere considerati come step
intermedi verso la parità. L’indipendenza economica delle donne deve essere
rafforzata, specialmente attraverso gli stanziamenti di genere, tesi ad
azzerare il divario retributivo di genere e conseguentemente il divario di
genere fra pensioni. Garantire i diritti alla salute sessuale e riproduttiva
delle donne è insito nella nostra convinzione che le donne abbiano il diritto
di scegliere e decidere per se stesse. L’Unione Europea dovrebbe lavorare per
eliminare la violenza contro le donne così come tutti gli stereotipi di genere.
Inoltre, L’Unione Europea ha il dovere di assicurare che i diritti delle donne
e l’uguaglianza di genere siano inclusi in tutti i trattati con i Paesi Terzi.
Rafforzare e modernizzare i
nostri stati basati sul welfare
I moderni stati basati sul welfare sono costruiti sui valori dell’equità, della
giustizia e della solidarietà. I diritti e i doveri per tutti devono essere il
principio guida per assicurare la coesione e la coerenza delle nostre società.
Siamo determinati a salvaguardare,riformare e rafforzare gli stati basati sul
welfare. Gli stati basati sul welfare sono il prerequisito per assicurare una
crescita economica giusta e sostenibile e per ridurre le diseguaglianze causate
dai retroscena culturali e socio-economici, e dalle disparità fra donne e
uomini. Dobbiamo reintrodurre una comprensione dinamica dei nostri stati basati
sul welfare. Essi devono dare una risposta adeguata, socialmente giusta ed
economicamente imparziale ai cambiamenti demografici, alle trasformazioni
strutturali del mercato del lavoro e ai nuovi rischi sociali. Una continua
riforma deve metter in grado i nostri stati basati sul welfare di far fronte
alle dinamiche di trasformazione delle società e a un mondo in transizione.
Questo perché l’Europa ha bisogno di un fondamentale cambiamento progressista
in direzione di un rafforzamento e di una modernizzazione degli stati basati
sul welfare. Gli Stati Membri dovrebbero essere incoraggiati e supportati nello
sviluppo di stati basati sul welfare attivo, che forniscano educazione,
formazione e normative efficaci nel mercato del lavoro. Tutti nell’Unione
Europea dovrebbero avere accesso agli ammortizzatori sociali e alle cure
mediche. Riformare i nostri stati del welfare significa focalizzarsi sul
concedere autonomia nella vita anziché imporre dipendenza. Bisogna superare le
divisioni fra insiders e outsiders nel mercato del lavoro. Questo comporta
anche investire in qualità dei servizi pubblici e sociali. Bisogna rispondere
ai cambiamenti demografici sviluppando assistenza all’infanzia e progetti per
il pubblico pensionamento. I moderni stati basati sul welfare devono assicurare
il riconoscimento legale del lavoro domestico, che è cruciale nel far fronte
all’invecchiamento della società e ai cambiamenti strutturali del mercato del
lavoro. L’obiettivo è invertire le conseguenze dell’austerity, che erode la
coesione sociale, l’uguaglianza di genere e mette a repentaglio le opportunità
nella vita delle persone.
Per un’educazione di qualità
L’accesso a un’educazione libera e di qualità per tutti è la pietra miliare di
una società giusta. Il nuovo Patto Sociale deve garantire uguali opportunità di
apprendere e progredire a tutte le donne e gli uomini nel corso della loro
vita. Un’educazione di qualità caratterizza il nostro impegno affinché a tutti
siano garantite uguali opportunità durante la vita, qualunque siano le
condizioni socio-economiche, di genere, il luogo in cui abitano o la loro
posizione nella società. L’educazione di qualità rafforza le persone nel loro
ruolo di cittadini e lavoratori permettendo loro di influenzare le società in
cui vivono. Il nostro impegno totale per il principio dell’arricchimento
culturale individuale si traduce nella nostra richiesta di equo accesso
all’educazione di qualità e alla cultura per tutti, poiché la conoscenza e
l’informazione dovrebbero essere un bene comune condiviso da tutti. Fin
dall’infanzia gli individui devono avere la possibilità di acquisire
conoscenza, capacità e abilità, l’educazione deve fornire alla gente gli
strumenti per far fronte alle sfide della vita. L’equo accesso all’educazione
di qualità fin dai primi anni della vita, attraverso un’assistenza all’infanzia
affidabile e di alta qualità, è il primo ed essenziale mattone per costruire
un’esistenza soddisfacente. Bisogna inoltre combattere gli stereotipi, i
pregiudizi e le stigmatizzazioni.
Per un impiego motivante e di
qualità
Crediamo nell’inalienabile diritto di tutti a svolgere un lavoro che motiva e
di qualità. Questo deriva dal nostro impegno nei confronti della piena
occupazione. A ogni donna e ogni uomo, giovani o anziani, deve essere garantita
l’opportunità di svolgere un lavoro compatibile con le loro conoscenze,
competenze e abilità, che includa opportunità di sviluppo e di avanzamento
professionale. I lavori che motivano devono garantire sicurezza economica e
indipendenza così come devono offrire opportunità di sviluppo personale.
L’occupazione di qualità deve essere l’ancora dei nostri stati basati sul
welfare. Adeguate politiche sociali, sanitarie, educative e assicurative devono
mettere in grado le persone di sentirsi sicure e condurre vite felici. A fianco
dell’Unione Europea deve essere costruita un’Unione Sociale con lo scopo di
superare le diseguaglianze, assicurare progresso sociale e diffondere
occupazione piena e di qualità. Al cuore di un’Unione Sociale dovrebbe esserci
Patto Sociale per il Progresso, consistente nel vincolare gli obiettivi di
progresso sociale nel campo dell’occupazione, dell’istruzione, dell’innovazione
e della coesione sociale, firmato dagli Stati Membri, dall’Unione Europea e dai
Partner Sociali. Per acquisire una convergenza sociale ai più alti livelli,
devono essere introdotti nuovi e più ambiziosi standard sociali comunitari
Europei. Un nuovo Programma Europeo per l’Occupazione e l’Investimento Sociale
darà una risposta alla scandalosa crescita della povertà, delle ingiustizie
sociali, della disoccupazione, in particolare agli alti livelli di quella
giovanile in alcuni Stati Membri. Strumenti efficienti a livello locale,
regionale, nazionale ed Europeo – come per esempio la garanzia e la
redistribuzione dei tempi lavorativi per i giovani- devono essere messi a punto
per lottare contro questa tragedia. Sulla strada del progresso e della
giustizia sociali, il ruolo dei partner sociali nell’Unione Europea deve essere
rafforzato. I partner sociali devono essere inclusi nei progetti di accordo che
riguardano la regolamentazione del mercato del lavoro Europeo. I rischi
correlati al lavoro devono essere continuamente tenuti sotto controllo. Lo
stress, il sovraccarico e l’isolamento che portano agli esaurimenti nervosi
devono essere considerati disturbi sociali e non solo individuali. I datori di
lavoro devono essere obbligati ad attuare dispositivi che prevengano i
lavoratori dall’essere esposti a questi disturbi. Noi vogliamo anche che sia
posta grande attenzione a come la vita lavorativa incide sulle altre attività
sociali e personali e alla qualità degli ambienti di lavoro,perché questi
fattori hanno un impatto sulla produttività e sul benessere personale. Il
lavoro dovrebbe essere un punto fermo dei nostri Stati basati sul welfare: è
solo una parte della vita delle persone. Per questo la riconciliazione fra vita
privata e professionale per donne e uomini deve soddisfare sia le esigenze del
mercato del lavoro sia quelle delle riforme del welfare. Avere una famiglia,
avere tempo per lo svago, prendere parte ad attività di volontariato o
d’impegno civico possono essere cose altrettanto importanti come il lavoro per
una vita felice.
Per un salario che permetta di
vivere e stessa paga per stesso lavoro
Il lavoro dovrebbe pagare a sufficienza da garantire la sicurezza economica. Un
salario che permette di vivere a tutti deve essere inquadrato all’interno di
contratti trasparenti, legalmente vincolati e stilati nel rispetto delle leggi
che disciplinano il lavoro, e ogni decisione deve essere presa attraverso il
dialogo fra le parti sociali. Salari minimi dovrebbero essere introdotti in
ogni Stato Membro, tenendo conto delle condizioni esistenti nel mercato del
lavoro e nel pieno rispetto del dialogo fra le parti sociali. Il lavoro
dovrebbe anche garantire forme di previdenza sociale, altro punto fermo in
quello che intendiamo come stato del welfare. I lavoratori devono avere
rilevante diritto di parola in merito agli accordi sui salari. Questo dovrebbe rendere
possibile giuste distribuzioni dei profitti delle aziende con tutti i
dipendenti. I bonus dovrebbero essere soggetti a maggiori esami minuziosi. Le
regole del mercato del lavoro e le istituzioni a livello nazionale, Europeo e
internazionale sono strumenti per ottenere maggiore uguaglianza ed efficienza.
Migliori norme nel settore finanziario e una maggiore rappresentanza dei
lavoratori ai tavoli delle aziende potrebbero assicurare maggiore uguaglianza
ed efficienza nei posti di lavoro. Il principio “stessa paga per stesso lavoro”
è essenziale per assicurare giustizia sociale, equi diritti di autonomia e per
ridurre le disparità retributive di genere. Avvicinare il divario fra generi
nelle retribuzioni va oltre l’assicurare solo la stessa paga per lo stesso
lavoro a donne e uomini, ma contrasta gli altri aspetti che contribuiscono a
questo divario, come il lavoro part-time, il tetto di vetro, la povertà, la
segregazione verticale e orizzontale, migliora le condizioni della vita
lavorativa di donne e uomini. Noi ci opponiamo con forza alle discriminazioni
salariali di ogni sorta, così come quelle contro le minoranze etniche, gli
immigrati o i portatori di disabilità. Il principio deve essere ulteriormente
rinforzato facendo obbedire tutti i datori di lavoro agli stessi obblighi dei
lavoratori secondo gli standard del posto di lavoro e a prescindere dal tipo di
azienda,del tipo di contratto degli impiegati o se il datore di lavoro ha
subappaltato il lavoro. La lotta contro il social dumping, che continua a prosperare
grazie a cavilli legali e mancanza di applicazione delle leggi, deve essere una
priorità per i socialisti e i socialdemocratici. Gli stage che facilitano
l’ingresso nel mondo del lavoro a giovani donne e uomini devono essere
considerati sia esperienze educative sia lavoro al quale sono applicate le
leggi salariali e di prevenzione sociale. Gli stagisti devono essere trattati
con giustizia economica e in nessun caso gli stage possono servire ai datori di
lavoro come opportunità di sfruttare i giovani. I benefit d’indennità delle
pensioni devono rispettare gli standard di giustizia sociale e dignità umana.
Questo include il nostro impegno a prevenire attivamente lo sfruttamento, la
discriminazione, l’impoverimento e la pratica del social dumping. Espressione
con cui è indicata la pratica di alcune imprese (soprattutto multinazionali) di
localizzare la propria attività in aree in cui possono beneficiare di
disposizioni meno restrittive in materia di lavoro o in cui il costo del lavoro
è inferiore. In questo modo i minori costi per l’impresa possono essere
trasferiti sul prezzo finale del bene che risulta più concorrenziale.
Per beni comuni e pubblici
servizi
I beni comuni sono essenziali per le società per funzionare e acquisire
giustizia sociale. Essi assolvono il ruolo fondamentale di generare un senso di
responsabilità collettiva e di appartenenza alla società. Sono l’anello di
congiunzione fra la responsabilità individuale e quella collettiva.
Salvaguardare i beni comuni si basa sulla reciprocità fra il diritto personale
di godere di un bene comune e la sua responsabilità di sostenerlo
collettivamente. Questo significa che gli altri, comprese le future
generazioni, devono avere la possibilità di godere del suo uso e dei suoi
benefici. Inoltre, per assicurare equa fruibilità dei servizi pubblici, questi
dovrebbero essere accessibili a tutti. Forti e affidabili istituzioni pubbliche
a presidio di tutta la catena democratica, dai livelli di governo locale, a
quelli regionali e nazionali, fino a quello Europeo, sono essenziali per
garantire reciprocità e universalità di erogazione dei servizi nel tempo. Le
autorità pubbliche devono assicurare l’erogazione e la sostenibilità dei beni
comuni creando una struttura moderna di servizio pubblico equamente accessibile,affidabile
e di alta qualità. Questi obiettivi devono essere comuni a tutti gli Stati
Membri. L’Unione Europea deve dotarsi di una struttura di erogazione dei beni
comuni che garantisca l’autonomia delle principali organizzazioni e autorità
pubbliche a livello nazionale, regionale e locale che assicuri un’efficiente
distribuzione di questi beni e servizi. I nostri stati del welfare dipendono
dalla distribuzione dei servizi pubblici. I servizi sociali sono una forma di
servizio pubblico che deve essere distribuito con una combinazione di
erogazioni sia collettivizzate che individualizzate. I servizi d’interesse
generale devono essere salvaguardate dalla competizione per il profitto.
Dovrebbero essere considerate diritti e strumenti pubblici per ottenere vite
felici, a dimostrazione del fatto che uguaglianza ed efficienza sono due facce
della stessa medaglia. Inoltre salvaguardando l’eccellenza culturale,i diritti
degli artisti e dei creativi, l’Unione Europea deve sviluppare norme a tutela
della cultura tese a garantire la diversità e l’accessibilità a tutte le forme
di espressione culturale e artistica.
Un’Unione di Solidarietà
Dobbiamo diventare un’Unione di solidarietà. La nostra missione politica è
combattere in nome del nostro credo che la solidarietà rende possibile il
cambiamento progressista, poiché solo il popolo unito può ottenere di più.
Un’Unione di Solidarietà guiderà il nostro modo di vivere e lavorare insieme.
L’Unione di Solidarietà modellerà la maniera in cui l’Europa verrà incontro alle
proprie responsabilità per portare pace, progresso e prosperità dentro e fuori
dell’Unione Europea. Ridurre le diseguaglianze all’interno dell’Unione Europea
rafforzerà la capacità dell’Unione di agire nel mondo. Bisogna rafforzare nella
coscienza delle persone la responsabilità degli uni per gli altri e per il modo
di vivere insieme. Attraverso una maggiore solidarietà possiamo ripristinare il
senso di appartenenza all’Unione Europea nella gente.
Insieme siamo più forti
Noi ci battiamo per una società Europea nella quale tutte le persone
definiscono se stesse non solo come membri di una comunità nazionale, regionale
o locale, ma anche come Europei, e in cui le persone di paesi e regioni
condividono la responsabilità le une con le altre. Noi crediamo che siamo più
forti quando lavoriamo insieme. La solidarietà significa essere uniti per una
causa comune. La gente deve essere coscientizzata ad assumersi la
responsabilità gli uni per gli altri, tra donne e uomini, tra comunità e nel
corso delle generazioni. La nostra visione rinnovata della solidarietà è
l’investimento chiave per il nostro comune futuro. Significa far durare la
giustizia e la solidarietà fra le generazioni. Dobbiamo assicurarci che le
pensioni, il sistema sanitario pubblico e di previdenza sociale siano
accessibili ai più anziani. L’accesso universale all’educazione libera è
cruciale per assicurare che i nostri figli e nipoti abbiano i mezzi per
emanciparsi. All’interno della nostra Unione ci battiamo uniti per sviluppare
le nostre comunità, le nostre aree rurali, i paesi, le città e le regioni.
Dobbiamo favorire le iniziative che organizzano la vita all’interno delle
comunità e sostengono il volontariato. Queste permettono alla gente di
incontrarsi e lavorare insieme per quel cambiamento progressista che tutti noi
sogniamo. A questo fine, dobbiamo sviluppare strategie che rafforzino la
coesione sociale e gli scambi fra comunità e persone. Preverremo l’esclusione e
la stigmatizzazione attraverso la costruzione di nuovi collegamenti. Questi
sforzi possono ripristinare il senso di appartenenza all’Unione Europea.
Combattere l’estremismo, la
discriminazione e la xenofobia
Il rispetto per la democrazia e per il ruolo della legge in Europa sono valori
fondamentali che devono essere fatti rispettare con chiare sanzioni e
meccanismi di rinforzo dovunque il nazionalismo, la propaganda antidemocratica,
la discriminazione, la xenofobia e l’omofobia guadagnano terreno. La crisi ha
portato al diffondersi dell’influenza del nazional-populismo di estrema destra.
Queste tendenze portano a una perdita di valori democratici e minano l’autorità
delle istituzioni, è per questo che è importante che siano attuate e fatte
rispettare con maggior forza da tutti gli Stati Membri la legislazione
anti-discriminazione e la Carta Europea dei Diritti Fondamentali.
L’integrazione sociale deve fondarsi sulla comprensione che tutti godono degli
stessi diritti e responsabilità. Per assicurare che l’integrazione abbia
successo, devono essere adottati un approccio inclusivo nell’educazione dei
bambini fin dalla più tenera età, la conoscenza delle lingue, l’accesso
all’impiego, piani per il settore abitativo,servizi sociali e modelli virtuosi
di vita comunitaria, contemporaneamente chiedendo a tutti rispetto per le
responsabilità. I diritti umani prevalgono nel nostro approccio
all’immigrazione opponendosi alla logica che vede i migranti come capri
espiatori delle nostre malattie economiche e sociali. Rendere più forte il
nostro approccio a riguardo dei confini comunitari esterni, attraverso la
condivisione del carico dei problemi correlati, aiuterà a prevenire il traffico
umano, in particolare di donne, e le reti del crimine. L’integrazione è l’altro
fondamentale elemento del nostro approccio all’immigrazione.
Per un’Unione di convergenza e
coesione
Il futuro dell’Unione Europea dipende da un rinnovato impegno per la
solidarietà. Il divario fra le regioni e i paesi nell’Unione Europea è troppo
vasto e sta minando la legittimazione democratica e la fiducia nei processi
decisionali Europei. Un coordinamento e una cooperazione più forti sono
necessari per contrastare il capitalismo finanziario, ridurre le diseguaglianze
tra le varie regioni Europee, superare gli squilibri di mercato interni
all’Unione Monetaria, migliorare lo stato delle finanze pubbliche e assicurare
gli investimenti necessari a una crescita economica sostenibile per superare la
crisi. Dobbiamo rinforzare l’unità all’interno dell’Unione Europea. La
debolezza strutturale dell’Eurozona sta mettendo a repentaglio la capacità dell’Europa
di intraprendere azioni per fronteggiare le sfide odierne. Rigettiamo
l’approccio che avalla il progetto di un’Europa a più velocità con differenti
livelli d’integrazione. A lungo termine non darà una risposta alla domanda di
risanamento. Solidarietà - convergenza e coerenza – sono le uniche alternative
al circolo vizioso della subordinazione dei governi ai mercati del capitale.
Ogni qual volta applicabile, noi supportiamo la struttura della cooperazione
potenziata che è lo strumento per costruire la strada dell’integrazione in aree
specifiche poiché non mina la legittimazione democratica delle istituzioni
Europee. Inoltre, combattere il crimine organizzato, la corruzione e il
riciclaggio di denaro sporco devono essere una chiara priorità nell’Unione
Europea e negli Stati Membri. Questi criminicostituiscono una seria minaccia
alla coesione, allo sviluppo economico e al benessere comune. La corruzione
distrugge la legittimazione e la fiducia nelle istituzioni democratiche ed
erode l’etica e l’integrità. La trasparenza nei pubblici affari, nelle pratiche
commerciali, nelle operazioni bancarie e nel sistema finanziario deve essere
garantita.
Per standard sociali Europei
comuni
Un’Unione di solidarietà deve garantire degli standard sociali Europei minimi.
Questo impegno riflette l’ambizione di progredire tutti insieme. Essi
dovrebbero garantire i diritti umani, sociali,economici, politici e culturali
di tutte le donne e gli uomini. Allo stesso tempo, noi consideriamo questi
standard minimi come uno strumento e non come un obiettivo finale. Essi sono e
saranno sempre solo punti di riferimento sulla strada della costruzione di una
società giusta e inclusiva, per la quale non smetteremo mai di batterci. In
questo senso, sono indicatori che aiutano a valutare e migliorare l’azione
politica a livello locale, regionale, nazionale ed Europeo. Gli standard
sociali Europei comuni e il reddito minimo garantito devono essere assicurati
in tutta l’Unione Europea. Lo sfruttamento, la discriminazione, l’impoverimento
e la pratica del social dumping devono essere attivamente contrastati. Il
Protocollo di Progresso Sociale deve essere attuato per proclamare la
supremazia dei diritti sociali fondamentali sul libero mercato. Questo farà
cessare l’erosione dei diritti acquisiti nel mercato del lavoro permessa da
ingiuste consuetudini di abuso sui lavoratori. Più azioni devono essere
intraprese per promuovere il miglioramento delle condizioni della vita sociale
e lavorativa. All’interno di un Unione di Solidarietà, L’Uni1one Europea deve
incoraggiare gli Stati Membri e le autorità locali e regionali a provvedere a
un dignitoso e affidabile housing sociale.
Per uno sviluppo sostenibile
Il nostro forte impegno per i principi di sviluppo sostenibile è a sostegno di
un’Unione di Solidarietà. Lavoriamo per preservare le risorse del pianeta, non
per esaurirle. Sostenibilità ambientale significa salvaguardare la natura per
le attuali e le future generazioni, non solo nelle città e nelle campagne
Europee ma in tutto il globo. La logica della responsabilità condivisa per
l’ambiente in cui viviamo deve guidare i nostri comportamenti di produzione e
consumo. Le nostre politiche devono essere socialmente responsabili e orientate
alla preservazione dell’ambiente. Crediamo che l’Unione Europea sia in grado di
ripristinare la propria capacità di generare prosperità, ricchezza e benessere,
e che questo debba essere fatto attraverso l’attenzione per l’ecologia e il
rispetto. Ognuno ha il diritto di vivere in un ambiente salubre, e tutti devono
avere equo accesso a cibo e acqua pulita. Questi sono i beni pubblici globali
che devono essere garantiti a tutti, acqua, sicurezza del cibo ed ecosistema.
L’ambiente è un bene comune perché tutti sono ugualmente responsabili della sua
preservazione e le future generazioni devono beneficiare della stessa qualità
ambientale di cui beneficiamo noi ora. Lottare contro i cambiamenti climatici e
l’esaurimento delle risorse e altresì cruciale per il mantenimento
dell’ecosistema globale, che è vitale per il welfare della gente oggi e nel
futuro. Dobbiamo contrastare i cambiamenti climatici e l’esaurimento delle
risorse naturali per sostenere la qualità del mondo in cui viviamo e per
prevenire future e drammatiche conseguenze per la popolazione mondiale, per il
nostro sviluppo e per l’economia globale. L’Unione Europea deve diventare un
leader globale nella transizione verso un’economia a bassa emissione di
carbonio e ricca di risorse e deve lavorare all’emanazione di estensive regole
globali per ridurre le emissioni di gas-serra e per un uso responsabile delle
risorse naturali. Una roadmap Europea credibile per un mondo sostenibile in cui
prevalga la giustizia sociale e fiorisca l’ecosistema deve includere sia la
mitigazione sia l’adattamento. L’Unione Europea è il livello idoneo per
confrontarsi con le nuove sfide dell’energia. Una politica comune Europea
sull’energia deve diventare un passo cruciale per la futura integrazione
Europea.
Per una politica estera basata
sui valori
Noi crediamo che si possa avere pace certa e duratura e stabilità solo se un
governo fornisce a tutti i suoi cittadini sicurezza, libertà (che significa
democrazia, certezza della legge e rispetto dei diritti umani), prosperità
economica, progresso sociale e uguaglianza, inclusa quella di genere. Consideriamo
questo concetto vero per l’Unione Europea e per tutte le società del mondo. I
nostri interessi economici non devono essere soddisfatti a scapito dei diritti
umani e democratici nelle regioni e nei paesi con i quali interagiamo nel
mondo. Dobbiamo fare pieno uso della speciale esperienza di stretta
collaborazione fra stati dell’Unione Europea per garantire pace e prosperità
utili a sostenere i nostri partner nelle regioni vicine e nel mondo. Non ci
sono soluzioni adatte per tutti. Solo attraverso la piena cooperazione con i
processi locali di riforma e senza imporre nessuno specifico modello potremo
davvero raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati per una politica estera
efficace. La nostra esperienza e conoscenza deve sostenere i processi democratici,
sociali e di transizione economica favorendo opportunità di vita
indipendentemente da dove una persona è nata e nel pieno rispetto dei diritti
delle donne. Riconoscendo le cause profonde dell’insicurezza e dell’instabilità
al di fuori dell’Unione Europea accresceremo la sicurezza all’interno
dell’Unione Europea. L’Europa deve sostenere l’apertura, la trasparenza e la
giustizia nei suoi processi di crescita per promuovere i suoi valori chiave di
rispetto della dignità umana, democrazia, uguaglianza, certezza della legge e
dei diritti umani. Queste cose permettono di far avanzare congiuntamente
l’agenda della pace, della prosperità e del progresso per tutti. Queste linee
guida devono essere di sostegno alle politiche estere Europee, per costruire
insieme società democratiche in grado di generare nuove opportunità. L’Europa
deve assumersi la responsabilità di sostenere i popoli del Medio Oriente e del
Nord Africa nella loro lotta per un futuro migliore. L’Unione Europea dovrebbe
contribuire attivamente alla transizione democratica, allo sviluppo
socio-economico e garantire la giustizia sociale. Tutti i paesi con prospettiva
di diventare membri dell’Unione Europea devono poter esserlo a pieno titolo non
appena raggiunti i prerequisiti.
L’Unione Europea al primo posto
per la pace e la giustizia sociale globale
Noi crediamo che l’Europa debba assumersi le sue responsabilità internazionali
e giocare un ruolo di primo piano nella formazione di un nuovo ordine mondiale
multipolare nel dopo crisi, con forti politiche emergenti e blocchi economici.
Questo compito può essere portato avanti attraverso un’architettura
istituzionale responsabile nei confronti della gente e prepari la strada verso
una maggiore stabilità. Attraverso le proprie attività internazionali congiunte,
l’Unione Europea dovrebbe ridefinire l’approccio globale nei confronti della
sicurezza internazionale. Anche la partecipazione e la responsabilità sono
importanti. Il coinvolgimento dei cittadini deve ricoprire un ruolo centrale
per definire e implementare le politiche per combattere la povertà e creare un
nuovo e legittimato modello di sviluppo umano. L’impegno alla solidarietà
internazionale implica che l’Unione Europea non si arrenda mai nel perseguire
sviluppo e politiche di sostegno. Questi sono sotto pressione a causa dei tagli
dovuti all’austerity. La nostra sincera promessa all’umanità per l’Europa va al
di là dell’Europa, ed è vincere la nostra lotta contro la povertà, l’esclusione
sociale e le crescenti diseguaglianze, e promuovere lo sviluppo umano
sostenibile e un commercio giusto fondato sulla difesa dei diritti umani.
Riflette la nostra presa di responsabilità per assicurare uguale distribuzione
del sapere, del reddito e del potere, che possono costruire una crescita
sostenibile. L’efficienza nell’aiuto, la qualità e la trasparenza, così come
gli accordi commerciali bilaterali e internazionali, costituiscono una delle
strade per l’Unione Europea per promuovere impegni vincolanti agli standard
fondamentali di lavoro e di qualità ambientale, e la nostra condotta deve
riflettere la nostra promessa all’umanità. Perciò, noi non ci arrenderemo nella
nostra lotta per un’economia al servizio delle persone e del pianeta, per
standard dignitosi di lavoro e di vita, per l’uguaglianza fra donne e uomini,
per la crescita degli individui attraverso l’istruzione e l’accesso a
un’adeguata protezione sociale per tutti. La coerenza all’interno dell’Unione
Europea è irrinunciabile per ottenere progressi nella lotta contro le
diseguaglianze nel mondo. Inoltre, l’Europa deve mantenere il suo impegno
umanitario verso i popoli che soffrono per i conflitti armati – specialmente le
donne e i bambini – fornendo supporto a sostegno della costruzione della
pace,una volta che i conflitti siano risolti. Le donne non devono essere
considerate solo come vittime ma anche come persone in grado di decidere e
attrici attive del cambiamento, dello sviluppo, della costruzione della pace e
dei processi di democratizzazione. Essere attori della pace implica usare in
primo luogo tutti gli strumenti diplomatici per porre fine ai conflitti –
inclusa l’imposizione di severe sanzioni contro i perpetratori – prima di
considerare l’uso della forza. Le nostre azioni sono guidate inoltre dal
principio di multilateralismo. Noi riaffermiamo la responsabilità primaria
delle Nazioni Unite nel mantenimento della pace e della sicurezza
internazionali. Nel caso di un intervento, è necessaria l’approvazione
esplicita delle Nazioni Unite. Perciò, gli Stati Membri dell’Europa devono
agire in seno alle Nazioni Unite, in maniera concorde e con un’unica voce.
Dovremmo richiedere un seggio permanente per l’Unione Europea nel Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite. Noi lottiamo per un mondo libero dalle armi
nucleari e chimiche. Inoltre supportiamo con forza i passi verso un progressivo
disarmo e leggi più stringenti per la non-proliferazione come parte integrante
della nostra politica di pace. In allineamento con le Nazioni Unite, i trattati
e i patti internazionali,l’Unione Europea deve essere un attore per la pace
facendo campagna attiva perla non-proliferazione, contro il disarmo nucleare e
le bombe a grappolo, le armi chimiche e biologiche e le mine antiuomo, usando
tutti i mezzi e le politiche a disposizione per farlo. Siamo decisi a
rafforzare le politiche Europee Estere e di Sicurezza al fine di fare
dell’Europa un primatista dell’attivismo e delle politiche di pace
responsabili.
Un’alternativa progressista per
il futuro dell’Europa
Noi crediamo nell’Unione Europea quale progetto che porti alla gente, alle
società, alle regioni, e agli stati in nome della pace, prosperità e progresso
per tutti. Crediamo che la nostra missione politica costituisca una visione
alternativa del futuro dell’Europa cosicché essa possa svilupparsi e prosperare
portando una volta ancora un messaggio di speranza per tutte le donne e gli
uomini. Una nuova politica economica mira a una piena occupazione e a dare più
forza a tutti i portatori d’interessi, per ripristinare il controllo
democratico sulle decisioni economiche. Questo spianala strada a un’economia di
mercato sociale che tenga conto delle persone e della società. Un nuovo Patto
Sociale per l’Europa incarna il nostro impegno per l’uguaglianza e la
giustizia. Crediamo che l’Unione Europea debba distribuire giustizia sociale
proteggendo e rendendo più forti le persone affinché vivano vite piene e felici
in una società giusta con gli strumenti per fronteggiare le sfide di un mondo
in evoluzione. L’Unione di Solidarietà è il modo in cui vogliamo costruire
relazioni fra gli individui, le società e le nazioni. Riflette il nostro
impegno ad assumersi la responsabilità gli uni degli altri e a condividere una
missione comune per un mondo giusto e pacifico. PES lavorerà insieme con i
movimenti progressisti ovunque nel mondo. A questo scopo,l’Unione Europea, le
sue istituzioni e politiche devono diventare strumentali alla realizzazione di
questa missione politica descritta nel nostro Programma Fondamentale. Come PES
– Partito dei Socialisti Europei insieme con tutti i suoi membri, rappresentanti
eletti, attivisti, partner e sostenitori – noi ci batteremo per coinvolgere la
gente nel dialogo, per guadagnare pubblico consenso e mantenere la nostra
promessa. Un manifesto comune durante le elezioni Europee simbolizzerà la
nostra unione politica per il cambiamento progressista dell’Europa.
Traduzione
a cura di Duccio Monnini - Lega Socialista di Fgs Livorno Federazione Provinciale