I distinguo di Alfano, Quagliariello, Lorenzin e Lupi,
PdL spaccato. Il Cavaliere: votiamo per legge di stabilità. Letta oggi da Napolitano,
poi in tv da Fazio
Il giorno dopo le dimissioni dei suoi
ministri, Silvio Berlusconi interviene con una telefonata in diretta a una
manifestazione in suo onore (oggi è il compleanno del Cavaliere, 77 anni) e non
lascia margini a possibili ricuciture: “La sinistra mette sempre le mani nelle
tasche degli italiani, l’unica via e’ andare convinti verso le elezioni il piu’
presto possibile, tutti i sondaggi ci dicono che vinceremo”.
Un richiamo a serrare i ranghi proprio mentre
si fanno sentire i distinguo all’interno del suo partito. Per primo Gaetano
Quagliariello: “Se ci sara’ solo una riedizione di Lotta Continua del
centrodestra ne prendero’ atto e mi dedicherò magari a creare il Napoli Club
del Salario”, ha detto il ministro a Piacenza, sottolineando come non abbia
fatto ancora in tempo a dare le dimissioni (“lo farò appena rientrato a Roma”).
Anche il ministro della salute, Beatrice
Lorenzin, pur confermando le sue dimissioni, prende le distanze dai falchi
(“non giustifico ne’ condivido la linea di chi lo consiglia in queste ore”) e
sottolinea che non farà parte di questa Forza Italia che “spinge verso una
destra radicale”.
Ultimo, arriva Maurizio Lupi che invita
Alfano a uscire allo scoperto: “Cosi’ non va. Forza Italia non puo’ essere un
movimento estremista in mano a degli estremisti. Noi vogliamo stare con
Berlusconi, con la sua storia e con le sue idee, ma non con i suoi cattivi
consiglieri. Si puo’ lavorare – prosegue il ministro – per il bene del Paese
essendo alternativi alla sinistra e rifiutando gli estremisti. Angelino Alfano
si metta in gioco per questa buona e giusta battaglia”.
Immediata la reazione dei fedelissimi, come
Mara Carfagna, presente alla manifestazione all’Hotel Vesuvio di Napoli per
festeggiare Berlusconi: Credo che Lorenzin e Quagliariello siano fuori dal
partito, risponde ai giornalisti. E per domani pomeriggio il Cavaliere ha
convocato i gruppi parlamentari PdL e Forza Italia alla Sala della Regina.
In un messaggio su Facebook diffuso nel
pomeriggio, Berlusconi confonde ulteriormente le acque: “Se il governo proporrà
una legge di stabilità realmente utile all’Italia, noi la voteremo”.
“Ho previsto tutte le accuse che mi stanno
rovesciando addosso in queste ore e anche lo sconcerto di parte del nostro
elettorato”, prosegue il Cavaliere.
Nel pomeriggio, arriva su Facebook la presa
di posizione di Angelino Alfano: “Sono berlusconiano e leale. La mia lealtà al
presidente Berlusconi è longeva e a prova di bomba.Oggi lealtà mi impone di
dire che non possono prevalere posizioni estremistiche estranee alla nostra
storia, ai nostri valori e al comune sentire del nostro popolo. Se prevarranno
quegli intendimenti il sogno di una nuova Forza Italia non si avvererà.
So bene che quelle posizioni sono interpretate da nuovi berlusconiani ma, se
sono quelli i nuovi berlusconiani, io sarò diversamente berlusconiano.”
In serata il presidente del consiglio Enrico
Letta incontrerà il Capo dello Stato per fare il punto della situazione e poi
interverrà alla prima puntata del programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa.
Il giorno della verità per i diversamente berlusconiani
Quagliariello
al Messaggero: «Stiamo valutando se dare vita a un nuovo partito», poi
smentisce. Alle 17 Berlusconi incontra i gruppi parlamentari del Pdl
Se ne vanno o non se ne vanno? Enrico Letta
si è preso un giorno in più del previsto prima di andare in parlamento a
chiedere la fiducia. Un giorno in più per le trattative, un giorno in più per
sondare il terreno per una ipotetica nuova maggioranza, che includa almeno una
parte di quello che oggi è il Pdl, e che domani potrebbe non esistere più.
Esiste una componente di parlamentari
«diversamente berlusconiani» (per citare l’espressione usata ieri dal
vicepremier Angelino Alfano) pronti a votare la fiducia? Stamattina Il Messaggero, a pagina
5, riporta un’intervista al ministro per le riforma Gaetano Quaglieriello,
titolata: «Stiamo valutando se dar vita a un nuovo partito». «Dobbiamo vedere –
queste le parole del ministro, come riferite dal quotidiano romano – se
possiamo creare una nuova formazione dove sia possibile essere diversamente
berlusconiani. D’altronde in Francia di partiti gollisti ce ne furono tre, qui
da noi potremmo averne due».
Eppure stamattina Quagliariello ha smentito
seccamente Il Messaggero:
«Gaetano Quagliariello – si legge in un comunicato – non ha rilasciato
alcuna intervista nella giornata di ieri. Soprattutto, non sta dando vita
ad alcun nuovo partito». Ma sulla prima pagina del Tempo lo stesso Quaglieriello scrive: «Non si
doveva sganciare l’atomica».
Un’altra “colomba” come Maurizio Lupi,
ministro per le infrastrutture, dice al Corriere della Sera: «Berlusconi
troverà la sintesi». L’obiettivo, spiega il ministro, è salvare il governo:
«Abbiamo ancora due o tre giorni di tempo per usare la forza delle nostre
proposte e continuare a far lavorare questo governo con un rinnovato
programma». E Berlusconi? «Proprio perché siamo leali e non fedeli al
presidente Berlusconi – risponde Lupi – dobbiamo denunciare con forza i
rischi che stiamo correndo».
Intanto i mercati, alla riapertura del lunedì
mattina, mandano segnali di preoccupazione. Lo spread è salito a sfiorare quota
290 punti, per poi riassestarsi poco più in basso. La Borsa di Milano alle 9.30
perdeva oltre il 2 per cento. Tra i peggiori il titolo Mediaset, che perde
oltre il 4 per cento.
Anche questo tema, probabilmente, verrà
brandito dal fronte “governista” del Pdl negli incontri di oggi pomeriggio.
Prima un faccia a faccia Berlusconi-Alfano, poi alle 17 l’ex premier ha
convocato i gruppi parlamentari del Pdl. Per serrare i ranghi e scongiurare il
rischio di una fronda.