Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 12 dicembre 2012

ITALIA – Il documento politico approvato all’unanimità dal Consiglio Nazionale del PSI.

Il Consiglio Nazionale del Psi, riunitosi a Roma il 12 dicembre 2012, considerato anche l'esito unanime del dibattito tenutosi nella segreteria nazionale del 5 dicembre scorso, approva la relazione del segretario.

1. La crisi del PDL, conclamata e paradossale nel suo ritorno al passato, e le scelte del suo leader rischiano di avere effetti drammatici per l’Italia, a cominciare dalla reazione dei mercati finanziari. L'accelerazione della crisi di governo produce incertezze e destabilizzazione sia per la mancata trasformazione in legge di significativi D.L. (tra questi, il decreto relativo ai costi della politica) che per il nostro ruolo all'interno dell'Unione Europea. L’Italia risolverà nelle urne le incognite nate dalla sfiducia di fatto al governo Monti da parte dello schieramento che fa capo a Berlusconi.
Assistiamo infatti al tentativo di riproporre schemi e slogan usurati, nella convinzione che gli italiani non ricordino e possano ancora essere convinti da un canovaccio populista. Per chi, come noi, ha sempre richiamato la necessità di avere partiti trasparenti e dotati di forte legittimazione per sostenere una democrazia libera e autorevole, questa è anche la riprova che per rafforzare la credibilità e l’efficacia delle istituzioni serve la buona politica.
Le primarie di coalizione sono state un successo. La sinistra riformista ha potuto contare sull’energia gratuita di tanti militanti, su una organizzazione seria e disseminata sull'intero territorio nazionale e prima ancora su di una cultura ispirata ai valori della partecipazione e della libertà.


2. La Carta d'Intenti traccia la meta che un esecutivo riformista si propone di raggiungere: efficaci politiche per lo sviluppo, una più equa distribuzione della ricchezza, un argine alla speculazione finanziaria, la promozione di una maggiore solidarietà europea in una Europa politicamente più unita. Pur riconoscendo i meriti del governo Monti nell’aver affrontato una delicata fase emergenziale, rimaniamo convinti che dalla crisi l'Italia potrà uscire solo con una salda maggioranza democratica e con un programma politico che sappia andare oltre la più rigorosa delle austerità.
Una coalizione riformista guidata dal candidato vincitore delle primarie che sappia dialogare, senza esserne prigioniera, con le culture moderate e cattolico-democratiche e che non confonda la propria strada con massimalismo e radicalismo; un progetto che si configuri come un 'Patto con gli Italiani'; la certezza di priorità definite per allontanare il Paese dalla recessione più grave dal secondo dopoguerra.
E' auspicabile la presentazione dei firmatari della Carta d'Intenti sotto un unico simbolo. Prima ancora che per ragioni legate alla legge elettorale, per motivi di ordine politico. Consegneremmo agli italiani un'idea di forte coesione, una concreta speranza di governabilità e un riferimento puntuale alla casa socialista europea.

3. Una nuova stagione legata ai diritti di cittadinanza, centralità delle tematiche 'lavoro e conoscenza', ridefinizione della cornice dello stato sociale, patrimoniale sulle grandi ricchezze costituiscono i cardini del decalogo socialista.

Con le 'Primarie delle Idee', che terremo in gennaio, chiameremo i cittadini a definire le priorità del programma di governo vincolanti per la delegazione socialista in parlamento.
Fino dai prossimi giorni a Roma, discuteremo con il Pse le questioni affidate a questo documento.
Il Consiglio nazionale dà mandato alla segreteria nazionale di sottoscrivere, nell’ambito del centrosinistra, gli accordi programmatici ed elettorali tesi a garantire all'Italia un governo di svolta.
 
mercoledì 12 dicembre 2012

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