Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 29 dicembre 2012

ITALIA DO UT DES - Chiesa, le indulgenze di Monti

Dal fronte anti Vendola ai 17 milioni per gli ospedali cattolici. Dietro l'endorsement, le attenzioni di Monti per il Vaticano.Che ne benedice l’ascesa politica e “ospita” il suo vertice con i centristi.

di Marco Mostallino

Venerdì, 28 Dicembre 2012 - Loden verde e moglie a braccetto, ogni domenica mattina il premier si fa ritrarre da fotografi e tivù mentre esce da messa. Questo quadretto che unisce Dio, patria e famiglia è come un’icona miracolosa: ha compiuto il prodigio di unire persino i due partiti rivali della Chiesa, quello guidato dal segretario di Stato Tarcisio Bertone e l’altro, la Cei, con a capo Angelo Bagnasco.
Prima l’editoriale di Famiglia Cristiana, poi l’altro dell’Osservatore Romano, entrambi nella stessa direzione: Vaticano e vescovi in campagna elettorale sosterranno Mario Monti e il suo calderone di liste. Ma si tratta di un endorsement totalmente disinteressato?
Di certo c'è che il Prof in questo suo anno a capo del governo ha cercato, spesso, di tendere una mano al Vaticano.

Il fronte anti Vendola


Casini, Olivero, Riccardi: questi “crociati” di Mario Monti sono considerati preziosi dal Vaticano e dalla Cei, perché considerati in grado di opporsi alle riforme che il leader di Sel, Nichi Vendola, vorrebbe attuare nella prossima legislatura: legge contro l’omofobia, adozioni alle coppie gay, fecondazione artificiale più facile, norme che tutelino maggiormente le donne da violenze e abusi soprattutto in famiglia (vedi il caso del prete di Lerici che, dopo aver accusato le donne stuprate di “cercarsela”, non è stato punito dalla Diocesi).

La campagna sull'Imu


È vero che con in Professore ora anche la Chiesa dovrà pagare l’Imu per una parte dei suoi immobili, ma in Vaticano considerano la partita ancora aperta. Tanto che ora la Chiesa sostiene un paradossale fronte anti-Imu, che trova nell’appoggio aperto a Monti del costruttore Caltagirone il suo campione: il re dei palazzinari romani è suocero (in seconde nozze) di Pier Ferdinando Casini, da sempre contrario all’Imu alla Chiesa ma anche nemico di una tassa che certamente non aiuta gli affari immobiliari di Caltagirone e dei suoi 'colleghi' costruttori, spesso i veri poteri forti delle città italiane, capaci di condizionare le scelte urbanistiche di moltissimi sindaci, dal Nord al Sud del Paese.

Le 'mance' approvate in Finanziaria


«Non chiamatela più Finanziaria, è una legge di stabilità» aveva detto Monti per segnare una presunta discontinuità col passato fatto di soldi a pioggia. Invece, l’ultima manovra dell’esecutivo si è trasformata nella più democristiana legge di spesa che si potesse immaginare. Mance per gli amici e i possibili alleati: come i 5 milioni per l’ospedale Gaslini di Genova, caro al “ligure” Bagnasco, e i 12 al Bambin Gesù di Roma, uno dei centri di potere sanitario cattolico nella Capitale.

L'obolo alla scuola cattolica


Mentre le scuole pubbliche sono alla bancarotta, con soffitti che crollano ferendo gli alunni (ultimo caso in una elementare di Ciampino), il Governo Monti ha tolto altri 157 milioni di euro agli istituti statali per versarne 278 nella bocca sempre aperta di quelle cattoliche. Una mossa che ora si legge in chiave elettorale.

I “campioni della fede”


Monti dal canto suo ha compiuto due abili mosse politiche, inserendo tra i suoi candidati il leader della Comunità di Sant’Egidio, nonché ministro, Andrea Riccardi, e Andrea Olivero, presidente delle Acli che, dopo il sostegno passato a Romano Prodi, negli ultimi anni davano ormai aperto sostegno a Silvio Berlusconi.
E poi c’è Comunione e liberazione con la potentissima Compagnia delle Opere, una rete di aziende che vivono soprattutto di appalti pubblici, locali e nazionali. I ciellini avevano in Roberto Formigoni e Silvio Berlusconi i santi patroni, capaci di garantire loro affari multimilionari. Ma dopo l’imbolsimento del Cavaliere e la bufera giudiziaria sul “Celeste”, ormai Cl si è riposizionata al sostegno di Monti: chi prospera grazie al denaro pubblico non può certo permettersi di appoggiare dei perdenti e di stare a lungo lontano dal potere.

La campagna mediatica


Così, ora la Chiesa affila le sue armi mediatiche. In primis Famiglia Cristiana, la corazzata che diffonde ogni settimana oltre 900 mila copie e che sfiora i i 3,5 milioni di lettori, più delle persone che hanno partecipato alle primarie del Pd, per dare un metro della forza che la rivista cattolica può mettere in campo.
Poi l’Osservatore Romano, bollettino vaticano, e L’Avvenire, quotidiano della Cei: due giornali spesso su posizioni politiche diverse, ma che ora troveranno finalmente un unico candidato da sostenere insieme. Poi l’immensa rete di settimanali diocesani e tivù di diocesi e parrocchie: prese una per una piccole realtà, ma se messe insieme in grado di influenzare le scelte, o almeno le idee, di molti milioni di cittadini di ogni età, i quali vedono ancora nel prete o nel vescovo un riferimento anche per le decisioni da prendere nel segreto dell’urna.

Nessun commento:

Posta un commento