Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


giovedì 6 dicembre 2012

ITALIA - Incandidabilità, il Pdl: «Delega contro il Cav»

Per il partito, con 'Liste pulite' il governo penalizza Berlusconi.

Mercoledì, 05 Dicembre 2012 - Il Popolo della libertà ha iniziato ad esprimere i suoi dubbi nei confronti del ddl Antiocorruzione, in particolare per la delega su incandidabilità e incompatibilità dei condannati. Il decreto dovrebbe essere approvato alla Camera il 6 dicembre, dando il via libera al testo che sbarra la strada alla candidatura a cariche elettive e di governo a chi ha subito sentenze definitive di condanna per delitti non colposi-.
La domanda che ha tenuto banco in via dell'Umiltà però è stata: «Ma il governo eserciterà una sola delle deleghe previste nel ddl Anticorruzione, e cioè quella sulle 'liste pulite', o anche l'altra sul collocamento fuori ruolo dei magistrati? .
Una delega che «se formulata come pensa il governo colpirà il Cav», ma dovrebbe rendere incandidabile chi diffama.
TRE TIPOLOGIE DI REI. Nella delega sulle incandidabilità contenuta nel ddl Anticorruzione, il Parlamento aveva previsto che non fossero candidati o che potessero decadere dal mandato in caso di elezione, tre tipologie di 'rei': chi è stato condannato con sentenza passata in giudicato a pene superiori ai due anni per reati gravissimi; chi ha avuto condanne definitive superiori ai due anni per reati contro la Pubblica Amministrazione; chi è stato condannato con pene superiori ai due anni per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena non inferiore nel massimo a 3 anni. Ma il governo su quest'ultimo punto sembra intenzionato ad alzare l'asticella a 4 anni e senza fare «l'elenco della spesa» dei reati che invece il Parlamento gli chiedeva nella delega.
NORMA SULLA DIFFAMAZIONE. La scelta di portare il termine massimo a 4 anni, si spiega dalle parti di via Arenula, sarebbe motivata da un criterio oggettivo: si tratterebbe cioè del limite per il quale scatta la possibilità di chiedere la custodia cautelare in carcere. Così facendo però, si è osservato nel Pdl, non solo si farebbe una norma 'contro Berlusconi' perché vi potrebbe rientrare benissimo anche la frode fiscale, che è uno dei reati per i quali il Cav è stato condannato in primo grado a 4 anni nella vicenda dei diritti Tv Mediaset, ma si renderebbero incandidabili anche i condannati per diffamazione a mezzo stampa con attribuzione di un fatto specifico: il reato per cui Alessandro Sallusti è ora agli arresti domiciliari, la cui pena, dopo il fallimento del ddl sulla Diffamazione al Senato, é rimasta da 1 a 6 anni di carcere.
IL CAV POTREBBE DECADERE DALLA CARICA. Berlusconi, infatti, se venisse rieletto nella prossima legislatura potrebbe decadere dalla carica di parlamentare nel caso in cui la sua condanna nel frattempo dovesse diventare definitiva.
«Se il Parlamento aveva delegato il governo a fare una selezione dei vari reati con pene superiori ai 3 anni un motivo ci sarà pur stato», ha commentato uno dei tecnici della Giustizia pidiellini, «e il fatto che invece il governo sembra intenzionato a fare di testa sua la dice lunga sul rispetto che questo esecutivo ha del Legislatore».
POLEMICA SUI MAGISTRATI FUORI RUOLO. Ma la cosa che ha fatto irritare di più gli esperti Giustizia del centrodestra è che della delega sul collocamento fuori ruolo dei magistrati «non se ne sappia più nulla. A parte i ruoli apicali il cui obbligo di dichiararsi fuori ruolo è contenuto nella norma, per tutti gli altri magistrati la disciplina del loro collocamento fuori ruolo si sarebbe dovuta decidere con una delega ad hoc contenuta anche questa nel ddl Anticorruzione. E invece di questa», si è osservato nel Pdl, «non se ne sa più nulla. Ma la cosa non ci meraviglia più di tanto visto che a scriverla dovrebbero essere gli stessi che poi ne risulterebbero i destinatari...».

Nessun commento:

Posta un commento