Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


domenica 1 luglio 2012

ITALIA - Vertice Ue, Camusso benedice Mario Monti

La leader Cgil: «Ora patrimoniale». Plaudono Prodi e D'Alema.
Domenica, 01 Luglio 2012 - «Questa volta Monti ha fatto un buon lavoro per il Paese. Ha dato un contributo decisivo per segnare un cambiamento, per spingere l'Europa a reagire unita alla crisi e agli attacchi della speculazione». Lo ha affermato la leader della Cgil Susanna Camusso in un'intervista a L'Unità, in cui ha sottolineato «l'importanza che a livello europeo si sia fatta strada l'idea della crescita, degli investimenti per lo sviluppo».
«MA ADESSO LAVORI PER LA CRESCITA». «Monti ha ridato prestigio e credibilità all'Italia. Ora mi piacerebbe che questa azione positiva a livello europeo potesse riflettersi sul piano nazionale», ha detto Camusso, secondo cui «sotto il profilo della crescita e degli investimenti il governo non ha soddisfatto. Una parte sempre più ampia del Paese non ce la fa più».
«I SOLDI SI TROVANO CON LA PATRIMONIALE». Per questo, secondo la leader sindacale, «dobbiamo fronteggiare subito questa situazione con misure straordinarie finalizzate a una redistribuzione fiscale». I soldi «si trovano con una vera patrimoniale. L'Italia si rimette in moto colpendo le grandi ricchezze, i privilegi, il sommerso e l'evasione».
«POMIGLIANO? COLPISCE IL SILENZIO DI FORNERO».Camusso ha bollato come un errore i nuovi tagli nel settore pubblico. «Facciamo interventi radicali sulla pubblica amministrazione che non funziona, eliminiamo le consulenze, chiudiamo le società inutili create solo per tutelare privilegi. Però stiamo attenti a quando parliamo di privatizzare le municipalizzate e tagliare i servizi. E chi propone l'abolizione delle province dovrebbe dire chi svolgerà le politiche attive per il lavoro, chi governerà grandi territori lasciati soli», ha detto Camusso che nell'intervista si è diffusa anche sulla sentenza di Pomigliano. «Di questa vicenda mi ha sorpreso negativamente una cosa: il silenzio del ministro del Welfare, Elsa Fornero. Possibile che non abbia nulla da dire?».

Romano Prodi: «In Europa sono cambiati gli equilibri»


«L'alleanza della Francia con l'Italia e la Spagna, che parte dai comuni interessi, ha cambiato il rapporto di forza del Consiglio Europeo. Questo ha prodotto alcune decisioni che rovesciano la tendenza precedente di un'Europa sempre più frammentata, mentre ora è possibile un'azione comune fra i Paesi».
Così l'ex premier Romano Prodi, che in un'intervista a L'Unità ha sottolineato la necessità di «dimostrare a Berlino che c'é un fronte comune che ha piattaforme nuove ma accettabili per tutti».
«L'EMERGENZA CHIEDE ULTERIORI AZIONI».Dopo il vertice di Bruxelles, «la riunione dell'Ecofin dovrà tradurre in pratica le decisioni assunte. Ma quello che deve essere chiaro è che le misure decise sono sì positive, però la risposta all'emergenza non è sufficiente», ha tuttavia notato Prodi.
Per l'ex premier «non ci può essere un'Unione europea monetaria, finanziaria e politica stabile se non si passa attraverso tre elementari decisioni», e cioè «il rafforzamento dei poteri della Bce, gli eurobond e un bilancio europeo di dimensioni più adatte alle necessità dell'Europa».
«AL VOTO NEL 2013 COL DOPPIO TURNO».L'Italia «con Monti ha capito che stando da sola perdeva», ha evidenziato Prodi. «Berlusconi ha portato il Paese in un angolo, e in politica se stai in un angolo non vinci neanche se ti chiami Merkel, figuriamoci se ti chiami Berlusconi». L'esecutivo Monti arriverà fino alla prossima primavera, afferma Prodi, che auspica una nuova legge elettorale, «bipolare, di tipo britannico o ancor meglio francese, con il doppio turno».

Per D'Alema ha vinto il socialismo europeo


«I punti dell'accordo Ue sono anticipati dal documento dei socialisti europei. Le destre hanno indebolito l'Europa e oggi la svolta avviene nel segno di un nuovo centrosinistra europeo che potrà rafforzarsi con le elezioni del 2013 in Italia e in Germania».
A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, l'ex premier Massimo D'Alema, secondo cui «in un nuovo centrosinistra europeo Monti può trovarsi a perfetto agio».
«MONTI A SUO AGIO FRA I SOCIALISTI». Il presidente del Consiglio «è una personalità liberale che con la sua azione può mitigare positivamente le resistenze stataliste che ci sono ancora tra i socialisti», ha osservato D'Alema. «La sua insistenza sul completamento del mercato unico è giusta. Ha posizioni che a me paiono compatibili con il nostro orizzonte programmatico. Il Pd non è interessato a rovesciare il governo», ha ribadito l'esponente democratico. «Se c'è qualcuno che vuole andare all'opposizione è Berlusconi e già lo sta facendo».
«PDL, UNA DESTRA PADRONALE». Anche perché nel Pdl, secondo D'Alema, il Cavaliere è «l'azionista di riferimento», mentre Alfano «è tutt'al più un amministratore delegato che cerca con fatica di marcare il suo ruolo». Per D'Alema «se il Pdl non si libera della matrice padronale, l'evoluzione della destra sarà difficile e per questo sostengo che l'unica prospettiva per il Paese viene da quel centrosinistra europeo di cui il Consiglio di Bruxelles è stato l'atto costitutivo».
«DI PIETRO NON HA VALORI DI SINISTRA». In merito all'alleanza tra progressisti e moderati, «Vendola ha ragione quando chiede di discutere i contenuti, ma ha torto quando regala le chiavi del suo partito a Di Pietro. Quali valori di sinistra vedi in lui?». E quanto alla possibilità di una lista civica, D'Alema ha detto che «quella del Pd sarà già rappresentativa della società civile. Se però dovesse nascere una lista di quel tipo ne esamineremo il profilo».
D'Alema si è espresso anche sull'eventualità di un rimpasto dei ministri. «Non manderei in campo uomini nuovi nei tempi supplementari, conviene lasciar lavorare gli attuali ministri. Si stanno appena impratichendo».

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