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martedì 24 luglio 2012

EUROZONA - Moody's taglia la Germania

Outlook negativo anche per l'Olanda.
Lunedì, 23 Luglio 2012 - Moody's ne ha per tutti. Per l’Italia, già colpita dall'accetta, per Nokia, declassata ulteriormente il 23 luglio, e addirittura per la Germania.
L'agenzia internazionale di rating ha rivisto al ribasso l'outlook della Germania, dell'Olanda e del Lussemburgo a 'negativo' da 'stabile'.
Un'altra brutta notizia per Berlino, dopo le prime avvisaglie di crisi rilevate da Creditreform.
FINLANDIA SOLIDA. Confermato invece il rating 'Aaa' della Finlandia con outlook stabile.
Moody's ha puntato il dito contro la «vulnerabilità del sistema bancario tedesco al rischio di un peggioramento della crisi del debito dell'area euro», con le banche tedesche esposte ai paesi più in difficoltà, soprattutto Italia e Spagna.
Immediata la reazione tedesca. «La Germania si trova in una situazione economica e finanziaria solida. È l'ancora di stabilità della zona euro. La capitalizzazione del settore bancario è sensibilmente migliorata e le prospettive di crescita dell'economia tedesca sono solide», ha detto il ministero delle Finanze, guidato da Wolfgang Schaeuble.
«Il Paese lavorerà con i suoi partner per superare il più rapidamente possibile la crisi del debito europeo».
GLI AIUTI ALL'EUROZONA ORA PESANO DI PIÙ. Con la revisione al ribasso dell'outlook di Germania, Olanda e Lussemburgo ora le «prospettive sono negative per tutti i paesi AAA dell'area euro sui cui bilanci potrebbero pesare maggiormente» gli aiuti all'area euro, siano questi legati alla «necessità di ampliare l'European Stability Mechanism o sia la necessità di sviluppare forme di liquidità ad hoc».
Ma a tenere banco è ancora la situazione della Grecia. Una sua eventuale uscita dall'area euro avrebbe un «ampio impatto sugli altri Paesi membri, soprattutto Spagna e Italia».
Insomma, Moody's ha avvisato tutti: meglio salvare Atene.
RISCHIO CHOC GRAVISSIMI. Un'uscita della Grecia dall'area euro rappresenterebbe una minaccia reale per Eurolandia. Secondo l'agenzia di rating, infatti, questo innescherebbe choc che potrebbero essere contenuti solo ad alto prezzo.
«Se dovessero fallire in questo, il risultato sarebbe una graduale chiusura dall'area».
Anche se la Grecia restasse nell'area euro, i costi di cui i Paesi più forti si dovrebbero far carico sono in aumento e questo anche a causa del processo politico europeo.
«Il deterioramento macroeconomico e di finanziamento di Italia e Spagna ha di fatto aumentato il rischio» che i due Paesi «richiedano qualche forma di supporto esterno».


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