Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 21 luglio 2012

RUSSIA - Putin, l'opposizione vola via

Il blogger nel cda della statale Aeroflot.
di Stefano Grazioli

Sabato, 21 Luglio 2012 - Sono passati oltre sette mesi dalle elezioni parlamentari che alla fine del 2011 hanno dato il via alle proteste contro il Cremlino e più di quattro da quando Vladimir Putin è stato rieletto per la terza volta alla presidenza russa.
L’eco delle manifestazioni non si è però spenta: gli oppositori, di quando in quando, provano a farsi sentire. Ma, come già altre volte nel passato recente, a fronte dei proclami, son solo poche migliaia gli avversari del presidente che si trovano in piazza.
L'ESTATE NON HA FERMATO LA PROTESTA. A giugno, aquella che è stata chiamata la “marcia dei milioni”, sono arrivate invero decine di migliaia di persone (100 mila secondo gli organizzatori, 20 mila secondo la polizia: come sempre bisogna fare la media): molte, anche se non quante sperate. Ma è significativo che, almeno a Mosca, lo zoccolo duro non sia squagliato con il caldo dell’estate, nonostante i tentativi del Cremlino di mettere i bastoni tra le ruote del dissenso.
Anche la nuova legge che prevede salate sanzioni e conseguenze penali a chi organizza e partecipa a dimostrazioni di piazza non autorizzate non sembra aver scoraggiato l’ala dura dell’opposizione extraparlamentare.
MANCA UN LEADER PER L'OPPOSIZIONE. Come nei mesi scorsi però non c’è stato il salto di quantità e qualità che il variegato spettro dei nemici del regime ha auspicato: la mancanza di una figura unificatrice sulla quale le differenti anime si accordino per creare un contraltare a Putin è il problema più evidente.
I personaggi venuti alla ribalta nell’ultimo anno non hanno saputo e voluto strutturare la protesta e trasformarla in un movimento propositivo ad ampio respiro, credibile anche per l’elettore medio, non solo per quello che si muove a proprio agio tra internet e social network. E sebbene siano sempre quasi gli stessi a tirare le fila, i passi fatti da alcuni nell’ultimo periodo hanno suscitato qualche perplessità.
UDALTSOV IN PIAZZA, PROKHOROV VUOLE MOSCA. Se da un lato l’antagonista Sergei Udaltsov, leader del Fronte della sinistra, è rimasto fedele ai suoi ideali ed è sempre in prima fila nelle piazze e sul web, l’oligarca Mikhail Prokhorov, dopo aver piazzato un buon colpo alle presidenziali almeno nella circoscrizione della capitale, ha scelto di evitare un confronto diretto e di concentrarsi ora sulla politica locale per prepararsi alle elezioni per il sindaco di Mosca nel 2015.

Navalny, dalla piazza al consiglio d'amministrazione di Aeroflot


Discorso particolare soprattutto per Alexei Navalny, blogger con tendenze nazionaliste che per qualche settimana è stato presentato da molta stampa occidentale come l’avversario principale del capo di Stato.
Il giovane avvocato paladino della lotta alla corruzione è diventato uno dei membri del consiglio di amministrazione di Aeroflot, la più grande compagnia aerea russa la cui maggioranza è detenuta dal Cremlino. Navalny è stato cooptato da Alexander Lebedev, oligarca in possesso del 20% del pacchetto azionario. Tramite la sua holding Nrk Lebedev controlla diverse società nel settore finanziario, immobiliare, delle telecomunicazioni; ha una quota anche nella Novaya Gazeta e nel 2010 ha comprato l’inglese Indipendent.
LEBEDEV, OLIGARCA ANTI-PUTIN. Il filo rosso che unisce il blogger e il magnate è l'opposizione a Putin, anche se il presidente e l'oligarca sono stati colleghi ai tempi dell’Unione sovietica, nelle fila del Kgb.
Lebedev, poco più di 50 anni, si è diplomato nel 1984 all’accademia dei servizi segreti e sino al 1992 ha lavorato nell’intelligence sovietica, distaccato a Londra, poi diventata sede distaccata anche dei suoi affari.
Come un po’ tutti i personaggi che hanno fatto fortuna nel decennio eltsiniano, il magnate si è mosso tra finanza e politica con la trasparenza tipica di allora e oggi, pur non essendo mai entrato in conflitto acceso con Putin, dà voce alle critiche.
LE PRIME ELEZIONI SONO NEL 2015. È ancora troppo presto per capire dove potrà andare a parare l’alleanza tra i due. È certo però che i prossimi mesi la calma piatta sarà solo apparente. Nonostante gli appuntamenti elettorali siano lontani - le elezioni per la Duma si terranno nel 2015 - l’opposizione deve darsi un bel da fare in anticipo per sperare di scalfire il monopolio del Cremlino che non è certo granitico.

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