Pensare Globale e Agire Locale

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martedì 10 luglio 2012

UE - Sì a scudo anti-spread

Eurogruppo: aiuti da 30 mld alla Spagna
Martedì, 10 Luglio 2012 - Dopo una riunione lunga nove ore, in cui non sono mancate tensioni, è arrivato il sì della Ue allo scudo anti-spread che ha premiato la linea voluta dal premier italiano Mario Monti e ha dato una prima risposta alla crisi spagnola.
L’Eurogruppo, il vertice dei ministri finanziari della zona euro, ha infatti dato il via libera al meccanismo per tenere sotto controllo il differenziale dei rendimenti e ha stabilito che la Spagna, in difficoltà per le sue banche, riceverà un primo versamento di 30 miliardi di euro, entro la fine di luglio.
L'Eurogruppo ha riaffermato «il proprio forte impegno a fare tutto ciò che è necessario per assicurare la stabilità finanziaria dell'Eurozona, in particolare attraverso un uso flessibile ed efficiente del fondo salva Stati Efsf-Esm».
BCE, AGENTE DEL SALVA-STATI. E come primo passo concreto in questa direzione il fondo salva Stati e la Bce hanno firmato «un accordo tecnico» che prevede che la Banca centrale europea sia l'agente dell'Efsf-Esm per l'acquisto dei bond sul mercato secondario, in funzione anti-spread.
«L'accordo va nella direzione auspicata dall'Italia», hanno riferito fonti italiane, poco dopo che il premier Mario Monti aveva lasciato in anticipo la riunione senza fare dichiarazioni.
SCONFITTI I FALCHI. Ed effettivamente il risultato della notte del 9 luglio premia la linea italiana tenuta con coerenza sin dal vertice del 29 giugno.
Dunque, nonostante l'iniziale veto dei Paesi nordici capitanati da Olanda e Finlandia, che sembravano rimettere in discussione l'accordo, è passata la misura auspicata dal Professore italiano rispetto a quella dei cosiddetti 'falchi'.
SUPERATO IL VETO DI OLANDA E FINLANDIA. Pesano meno le resistenze della Finlandia, le “reticenze2 dell’Olanda e i dubbi della Germania, l'Eurozona si muove così con decisione verso misure a breve per stabilizzare i mercati, oltre che verso la creazione in tempi medio lunghi di un'unione bancaria e fiscale.
«La Bce potrà intervenire sui mercati secondari a nome e per conto dell'Efsf», ha spiegato l'amministratore delegato del fondo, il tedesco Klaus Regling.
Ciò significa che il bilancio della Bce non deve essere intaccato e i rischi e benefici devono essere in conto del fondo.
«Di mercato primario non si è parlato, ma è una possibilità che esiste, già prevista sia dall'Efsf che dall'Esm», ha precisato Regling.

Aiuti per 30 miliardi alla Spagna


Il vertice ha anche deliberato che la Spagna, in difficoltà economica, incassi una prima e urgente tranche di aiuti per il settore bancario di 30 miliardi di euro, entro la fine di luglio, con la possibilità però di prestiti fino a 100 miliardi di euro senza che il Paese iberico debba fornire garanzie statali.
Per Madrid, quindi, un anno di tempo in più per riportare il deficit sotto il 3% ed è previsto che i fondi vengano erogati dal fondo Efsf sotto forma di prestiti fino a 15 anni.
I 30 miliardi non sono naturalmente la soluzione definitiva del problema, che è destinato a essere riesaminato nell’altro Eurogruppo già fissato per il 20 luglio, e poi ancora a settembre.
È stato infatti deciso che il memorandum per gli aiuti al comparto bancario sia siglato al prossimo Eurogruppo del 20 luglio ma il raggiunto «accordo politico» permette di mandare subito un segnale forte ai mercati e ricapitalizzare le banche già nazionalizzate sull'orlo del fallimento, come Bankia, e una serie di istituti di minori dimensioni.
DE GUINDOS: «TASSI RIDOTTI AL 3-4%». Per il ministro delle Finanze spagnolo Luis De Guindos si tratta di un accordo «soddisfacente». Commentando l'intesa per una prima trance da 30 miliardi, De Guindos ha detto che gli aiuti europei alle banche spagnole avverranno «a tassi molto ridotti», pari a circa il 3-4%, «e a volte anche più bassi».
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, ha però frenato gli entusiasmi rimarcando che «la ricapitalizzazione diretta delle banche, sarà comunque possibile solo quando la Bce avrà i poteri di supervisione».
E in precedenza il presidente dell'Eurotower Mario Draghi aveva posto su questo tema precisi paletti e invitato a non avere fretta per scrivere una buona proposta.
FORTE L'ASSE ROMA-PARIGI. Si riconferma, inoltre, l'asse Roma-Parigi, che appare più forte e solido che mai.
In vista dell'Eurogruppo, Monti aveva incontrato l'8 giugno in Provenza il ministro delle finanze francese Pierre Moscovici.
Quest'ultimo, alla riunione di Bruxelles, ha fatto la sua parte, sostenendo che la creazione di un meccanismo di stabilità finanziaria fosse «la questione del giorno».
Intanto il Prof continua a incassare complimenti.
JUNCKER FINO A FINE ANNO. Il 9 luglio si è intrattenuto prima con il commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn che ha espresso “forte apprezzamento” per le misure di spending review,  e poi con il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker, il cui mandato, secondo un accordo politico, è stato prorogato di altri due anni ma dovrebbe terminare a fine 2012.

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