Pensare Globale e Agire Locale

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venerdì 6 luglio 2012

ITALIA – Revisione della spesa: tagli, via libera al decreto

Risparmi per 26 miliardi in tre anni.
 Venerdì, 06 Luglio 2012 - Via libera del Consiglio dei ministri (Cdm) al decreto di tagli alla spesa, la cosidetta spending review. L'ok è arrivato dopo una riunione fiume durata circa sette ore, iniziata nel pomeriggio del 5 luglio e terminata in nottata.
Il presidente del Consiglio Mario Monti i ministri e il commissario Enrico Bondi hanno tenuto una conferenza stampa sui contenuti del provvedimento, terminata poco dopo le 2 di notte del 6 luglio.
La spending review garantisce un risparmio di spesa di 4,5 miliardi nel 2012, di 10,5 miliardi nel 2013 e di 11 miliardi a partire dal 2014.
IN ARRIVO LA TERZA RATA DI INTERVENTO. «Abbiamo varato un paio di settimane fa il primo decreto legge di questa serie spending review e quella di oggi è una seconda e principale rata di intervento di spending review» ha detto il presidente del consiglio.
Se ne prevede una terza.
Nelle prossime settimane «sarà emanato un ulteriore decreto sulla spending review che riguarderà le agevolazioni fiscali e la revisione strutturale della spesa e dei contributi pubblici, sulla base delle relazioni fatte da Amato e Giavazzi».
DA PUBBLICARE IN GAZZETTA UFFICIALE. Il decreto già approvato invece «sarà pubblicato il 6 luglio in Gazzetta Ufficiale», secondo quanto confermato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà che ha precisato: «Dovevamo approvare subito il decreto, per consentire la pubblicazione e avviare l'iter parlamentare».
Tra i punti fondamentali: imini-ospedali che sono definitivamente salvi; l'evitato aumento dell'Iva di due punti percentuali, almeno fino a luglio 2013; le province dimezzate: dalle attuali 110 si passa a una cinquantina secondo il criterio della popolazione e dell'estensione; scure sugli statali con sforbiciate sul personale che interessano tutta la pubblica amministrazione: dell'ordine del 10% per tutti i livelli, tranne che per i dirigenti dove è previsto un taglio del 20%.
Tagli più simbolici restano, invece, quelli alle auto blu.
SOTTO LA LENTE DI BONDI 61 MLD DI SPESA. Il commissario Bondi mette sotto la lente un «totale di 61 miliardi di spesa per beni e servizi che non esauriscono tutta la spesa e riguardano la spesa di regioni, province, comuni, università, enti di ricerca, ministeri, enti pubblici non territoriali».
Con le risorse ricavate, è stato deciso inoltre di coprire le spese per gli ulteriori 55 mila «esodati» (1,2 miliardi dal 2014) ma anche i finanziamenti necessari per la ricostruzione post-terremoto in Emilia (1 miliardo per il 2013 e 2014), le missioni di pace (1 miliardo) e il 5 per mille della dichiarazione dei redditi.

EVITATO L'AUMENTO DELL'IVA. Il recupero di fondi che il decreto garantisce, fa rinviare a luglio 2013 l'aumento dell'Iva che era previsto in autunno.

NO AL TAGLIO DI PICCOLI OSPEDALI. I mini-ospedali sono salvi. Ma il decreto impone norme di razionalizzazione alle Regioni.
In sintesi il compito di decidere di eventuali chiusure, riduzioni o accorpamenti non spetta al governo ma alle Regioni. «Nessuna chiusura da Roma dei piccoli ospedali» ha detto il ministro Renato Balduzzi, «ma razionalizzazione obbligatoria della rete ospedaliera». I tagli nel settore della sanità si concentrano sulla sforbiciata del 5% sull'acquisto di beni e servizi e sulla spesa per i farmaci.

RIDUZIONE DELLE PROVINCE. Via all'accorpamento delle province, secondo due criteri: popolazione ed estensione.
Il Consiglio dei ministri ha intenzione di fissare entro dieci giorni le soglie minime per la sopravvivenza di una provincia, per poi passare la competenza in merito agli enti locali. Il processo dovrebbe essere completato entro la fine del 2012.
«Questo processo potrà portare presuntivamente a un numero che si aggira intorno alle 50 province», ha stimato il ministro Filippo Patroni Griffi.
Salve le province degli attuali capoluogo ed entro il primo gennaio è stato stabilito l'istitituzione di 10 città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria.
In questi casi vengono soppresse le province.

TAGLI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. I tagli di personale interssano tutta la pubblica amministrazione (Pa): dell'ordine del 10% per tutti i livelli tranne che per i dirigenti dove è previsto un taglio del 20%.
A decorrere dal 1 ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle Pa non può superare il valore nominale di 7 euro. Le ferie e i riposi spettanti al personale, anche dirigenti, sono obbligatoriamente fruiti e in nessun caso «danno diritto alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi».
Infine, le pubbliche amministrazioni «potranno rescindere contratti di lungo periodo non più convenienti che dovessero risultare troppo onerosi per quanto riguarda l'acquisto di beni e servizi».

STANZIATI 200 MLN ALLE SCUOLE NON STATALI. Vengono stanziati 200 milioni alle scuole non statali.
La cifra, inferiore a quella degli scorsi anni, rientra nella dotazione che il Miur assegna tutti gli anni alle scuole paritarie. Sono poi previsti 10 milioni per le università non statali. Questa cifra è inferiore a quella assegnata negli scorsi anni agli atenei privati, pari a 20 milioni.
Si prevedono però 90 milioni in più per il diritto allo studio. Infine, si destinano 103 milioni per la gratuità dei libri di testo nella scuola secondaria di primo grado ( per le primarie i libri di testo sono assicurati gratuitamente dai Comuni).

COPERTE LE SPESE PER ALTRI 55 MILA ESODATI. Il decreto legge «estende la clausola di salvaguardia ad altri 55 mila soggetti che hanno maturato i requisiti successivamente al dicembre 2011. L'importo complessivo è di 1,2 miliardi a partire dal 2014».

GIUSTIZIA, CHIUSURA DI 37 TRIBUNALI. Mancano, dal dl approvato, le norme sui tribunali, per cui è stato deciso un mini rinvio, fino al 7 luglio. Al centro di queste altre misure, i 295 uffici giudiziari destinati alla soppressione o all'accorpamento: 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate.

SFORBICIATA SULLE AUTO BLU DEL 50%. «Abbiamo introdotto un'importante riduzione dell'uso delle auto blu: le spese dovranno essere ridotte del 50% rispetto all' anno scorso», ha confermato il viceministro all'Economia, Vittorio Grilli, dopo il Cdm.

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