Pensare Globale e Agire Locale

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sabato 21 luglio 2012

ITALIA - Province addio, i nodi irrisolti

Tutte le competenze in sospeso.
Sabato, 21 Luglio 2012 - Sull'addio a 64 Provincie il governo ha le idee chiare.
Un po' meno i cittadini che devono fare i conti con passaggi di competenze e incertezze. Perché il consiglio dei ministri del 20 luglio ha lasciato molte questioni in sospeso. Dalle scuole alle strade, passando per la sicurezza e i palazzi storici. Senza dimenticare il personale.
INCOGNITA SUI DIPENDENTI PUBBLICI. I circa 56 mila dipendenti infatti devono essere ricollocati presso Comuni o Regioni, seguendo il criterio delle «funzioni» cedute.
Peccato che non si capisca ancora quali siano.
A occuparsi delle scuole, per esempio, storica competenza delle Province per quanto riguarda gli istituti secondari, dovrebbero essere ora i Comuni.
I 500 Centri per l'impiego invece sembrano destinati alle Regioni.
RIDUZIONE PRESIDI SUL TERRITORIO. Il dimezzamento delle Province dovrebbe comportare anche una riorganizzazione degli uffici periferici dello Stato. Quasi sicura una riduzione dei prefetti, con eccezioni per i territori dove c'è maggior rischio di criminalità.

Stesse tasse per i cittadini: Rc auto e passaggi di proprietà


Alle Province rimangono però le strade:125 mila chilometri con un impegno finanziario che va dai 2,5 ai 3 miliardi di euro.
Più gli investimenti per costruzione, miglioramento e manutenzione della rete.
Quello che non cambia, soprattutto per i cittadini, sono le tasse. L'addizionale versata dagli automobilisti quando sottoscrivono l'Rc auto rimane uguale.
Nel 2012 almeno la metà delle Province ha provveduto a rincarare dal livello base: il 12,5% del premio.
Stesso discorso per i tributi ambientali e l'imposta di trascrizione per i passaggi di proprietà o immatricolazioni di vetture nuove.

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