Pensare Globale e Agire Locale

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domenica 22 luglio 2012

ITALIA - Valsusa, la polemica dopo la guerriglia

Cancellieri: «Dissenso? No, solo violenza»
Domenica, 22 Luglio 2012 - Il bilancio definitivo degli scontri della notte fra il 21 e il 22 luglio in Valsusa è arrivato a totalizzare 11 feriti, tutti appartenenti alle forze di Polizia. Anche i No Tav hanno però rivendicato una ventina di persone colpite, ma non refertate. I poliziotti hanno riportato prognosi che non superano i 15 giorni; mentre i No Tav hanno lamentato problemi agli occhi a causa dei lacrimogeni ed escoriazioni sempre causate dai candelotti dei lacrimogeni.
LE FORZE DELL'ORDINE CONTANO I FERITI. Il capo della Digos di Torino Giuseppe Petronzi, colpito da una bomba carta, è stato dimesso nel primo pomeriggio dall'ospedale di Rivoli. Riporta un trauma acustico e una cervicalgia post-traumatica. Feriti anche altri due esponenti della Digos, uno è stato colpito da una pietra al ginocchio, un altro ha riportato ustioni a causa di una bomba carta.
E ancora, un agente della Polizia Stradale è risultato contuso perché colpito da una pietra mentre difendeva l'imbocco della galleria di Giaglione sull'autostrada Torino-Bardonecchia. Contusi anche due agenti del Reparto Mobile di Torino, colpiti da oggetti contundenti, e cinque agenti del Reparto Mobile di Padova, anche loro raggiunti dal lancio di pietre e oggetti. Quattro di questi ultimi si trovano tuttora ricoverati in ospedale.

Perino si dispiace, ma i No Tav: «Polizia prima ad attaccare»


«Mi dispiace che il capo della Digos Petronzi sia rimasto ferito ieri sera, come mi spiace per tutti i No Tav che sono rimasti feriti nei tanti scontri con la polizia nei mesi, negli anni scorsi e pure ieri sera».
Così Alberto Perino, leader del movimento, che non ha partecipato alla manifestazione del 21 luglio dalla quale ovviamente non si è discostato. «Se poi vogliono sgomberare il campeggio estivo di Chiomonte, cosa che mi sembra stiano chiedendo tutti, lo facciano pure, tanto lo rifaremo in qualcuno dei tantissimi posti che abbiamo a nostra disposizione. I terreni non ci mancano, non abbiamo che l'imbarazzo della scelta», ha concluso Perino.
«PER NOI IL CANTIERE RIMANE ILLEGALE». «Ad attaccare per prima è stata la polizia, noi stavamo facendo una delle solite passeggiate lungo le reti, mirata sicuramente a cercare di tagliarle, ma senza particolari velleità. Appena ci siamo avvicinati sono cominciati gli attacchi delle forze dell'ordine con lacrimogeni e getti d'acqua». Lo ha detto un portavoce dei No Tav, supportato anche da un video di You Reporter nel quale si vedrebbe tale azione della polizia.
«Per noi è importante continuare a far capire, attraverso la pressione, che il cantiere non è inaccessibile nonché ribadire che per noi è illegale. Continueremo nella nostra campagna di disturbo», hanno affermato gli oppositori al progetto Torino-Lione.

Cancellieri: «Non è dissenso ma violenza pura»


«Quello che è successo la notte scorsa in Val di Susa non è una manifestazione di dissenso. È violenza. Violenza allo stato puro che non ha nulla a che fare con i problemi della costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione», ha affermato con durezza il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, «indignata» per la notte di guerriglia scatenata dai gruppi violenti di antagonisti in Val di Susa; «solidale con le Forze dell'ordine che pur in una situazione molto delicata hanno svolto bene il loro compito pagando anche un alto prezzo; ferma nel garantire che lo Stato non si farà intimidire da questo uso premeditato della violenza».
«NOSTRO DOVERE GARANTIRE LA COSTRUZIONE DELL'OPERA». «Il nostro dovere», ha aggiunto il ministro, «è garantire le manifestazioni pacifiche, ma garantire anche la costruzione dell'opera decisa, democraticamente, dallo Stato italiano. Lo faremo con il massimo della fermezza e con la professionalità che le Forze dell'ordine hanno saputo mettere in campo».
«Dovere di tutti, anche di coloro che si battono contro la Tav con le armi della democrazia», ha sottolineato Cancellieri, «è condannare senza tentennamenti e isolare i gruppi violenti che pensano di usare la Val di Susa per i loro obiettivi di guerriglia».
Il ministro ha infine rivolto gli auguri di pronta guarigione agli agenti rimasti feriti durante gli incidenti. «Un grazie speciale e l'augurio di guarire presto all'ottimo Giuseppe Petronzi, il dirigente della Digos che ha guidato le operazioni ed è stato colpito da una bomba carta lanciata dai manifestanti», ha concluso.

Sap e Siap: «Situazione inaccettabile, intervenga l'esercito»


«Non è più accettabile subire in silenzio una situazione tanto assurda, in Val Susa non c'é più alcun movimento democratico di protesta, da tempo è tutto in mano ai violenti, che hanno trasformato il sedicente campeggio di Chiomonte in una palestra eversiva. Occorre subito sgomberare l'area».
Lo ha affermato Pietro Di Lorenzo, segretario generale provinciale del Siap in una nota con la quale esprime anche «solidarietà e vicinanza al capo della Digos Giuseppe Petronzi e agli atri agenti feriti la scorsa notte».
«DELINQUENTI CHE VANNO SUBITO FERMATI». «Dall'inizio di giugno denunciamo il pericolo del ripetersi della violenza dell'estate scorsa, senza essere ascoltati», ha aggiunto Di Lorenzo, «e questi pericolosi delinquenti devono essere fermati subito. Con le loro azioni mettono in pericolo non solo la vita dei poliziotti ma, come la notte scorsa, anche quella di automobilisti, giornalisti e operai del cantiere. Lo Stato non può tollerare oltre questa sfida».
Ha rincarato la dose Nicola Tanzi, segretario del Sindacato autonomo di Polizia Sap: «È stato l'ennesimo atto di violenza nei confronti delle forze dell'ordine. Rinnoviamo l'invito al Governo ad avere coraggio e ad inviare l'esercito in Valsusa Si tratta di una zona strategica e l'esercito serve per controllare il territorio. Indispensabile e necessario è non preoccuparsi dei risvolti politici ed evacuare immediatamente il campo antagonista di Chiomonte. Lo Stato deve finalmente adoperarsi per far rispettare la legge».

Solidarietà da Ltf


Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), società responsabile della sezione transfrontaliera della futura linea ferroviaria Torino-Lione, in una nota, ha espresso «piena solidarietà alle forze dell'ordine, e in particolare al capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, per quanto avvenuto intorno al cantiere. Grazie al prezioso e costante lavoro di tutti gli uomini della Pubblica sicurezza prosegue in modo spedito il cantiere di Chiomonte, nonostante i ripetuti tentativi illegali messi in atto da pochi facinorosi per fermare l'opera. I danni causati dall'attacco saranno sistemati entro le 13 di oggi per porre il cantiere in sicurezza e proseguire la normale attività», ha scritto Ltf.

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