Pensare Globale e Agire Locale

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giovedì 5 luglio 2012

ITALIA – Vertice Manti/Merkel: “Lavoriamo insieme imparando l’uno dall’altra”

«Dobbiamo ancora fare chiarezza sulle decisioni prese al vertice di Bruxelles». Con questa dichiarazione, la cancelliera tedesca Angela Merkel è giunta a Roma per incontrare il premier Mario Monti. Una premessa che lasciava presagire difficoltà all’orizzonte per il summit bilaterale di Villa Madama. Ma, dopo meno di 3 ore di colloquio, la foto di rito è l’immagine di due leader sorridenti. Mario Monti, parlando ai giornalisti ha confermato che l’asse Roma-Berlino tiene: «Io e Angela lavoriamo bene insieme perché crediamo, lei tedesca e io italiano, tutti e due in una cosa che si chiama economia sociale di mercato altamente competitiva», ha detto Monti, sottolineando che l’incontro è stato anche occasione per «intensificare le già ottime relazioni politiche e commerciali tra Germania e Italia».
MERKEL, SONO SEMPRE RIUSCITA A TROVARE UN’INTESA CON MONTI - Riconoscimento degli sforzi e dei sacrifici compiuti dall’Italia da parte della Merkel che ha dato atto al governo del professor Monti di «aver attuato riforme e preso decisioni fondamentali in brevissimo tempo», sottolineando che «Italia e Germania devono imparare l’una dall’altra». La Cancelliera ha ribadito anche la necessità di «attuare le proposte della Commissione su come portare avanti la crescita economica». Angela Merkel ha, infine, aperto anche ad una visione più comunitaria dell’Europa ribadendo che l’interesse della Germania è anche che le nazioni vicine «stiano bene e che tutti gli altri paesi abbiano un positivo sviluppo economico, altrimenti la Germania non potrà mantenere la sua prosperità».

PAROLE DI DISTENSIONE - Parole di distensione dunque, che fanno ben sperare anche se si tratta pur sempre di parole: la vera partita, dopo gli incontri bilaterali nella cornice della Capitale si giocherà al prossimo “Eurogruppo” previsto per il 9 luglio. Un successo comunque viste le premesse della vigilia: a confrontarsi, faccia a faccia, erano proprio i due leader che furono descritti come “il vincitore” e “la vinta” dell’incontro di una settimana fa. In quest’ottica, proprio per evitare tensioni con la Cancelliera, Monti aveva teso la mano alla Merkel precisando, in un’intervista rilasciata al quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, che «non ci sono né vincitori né vinti».

IL FRONTE INTERNO TEDESCO - È cosciente Monti del peso che il fronte politico interno tedesco ha sulle decisioni da prendere. Non naviga in acque calme la Merkel impegnata in una campagna elettorale che si prospetta difficile: sono proprio i “cedimenti” di fronte alle richieste di Spagna e Italia nell’ultimo vertice europeo, infatti, che hanno fatto storcere il naso in Germania, soprattutto nel partito dell’alleato Horst Seehofer, la Csu, asse portante della Grosse Koalition.

LO SCUDO ANTI-SPREAD - Le decisioni prese una settimana fa a Bruxelles rimangono ancora tutte da definire. L’appuntamento è per il prossimo Eurogruppo del 9 luglio. Proprio per questo, il tema dello scudo è al centro delle negoziazioni e, l’abilità di Monti si misurerà nella sua capacità di portare allo scoperto le ambiguità sia della Merkel che di alcuni membri del Partito Popolare europeo.

IL VETO DI OLANDA E DEI FINLANDIA – E ci si mette anche il veto delle “triple A” Olanda e Finlandia a rendere le cose difficili al premier italiano intenzionato a portare a casa un patto per la stabilizzazione del mercato europeo basato sul Meccanismo di Stabilità (Esm) in grado di intervenire per evitare gli attacchi speculativi contro i debiti sovrani. Nonostante l’immediata reazione alla posizione dei due paesi del presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy che aveva dichiarato che «le decisioni del vertice sull’eurozona sono state prese all’unanimità» e che «si parte dal presupposto che saranno rispettate», Olanda e Finlandia pesano pur sempre sul raggiungimento di un accordo complessivo. Per questo “super Mario” ha sottolineato con forza che l’Italia non ha necessità di chiedere l’intervento del fondo salva-Stati, perchè «quest’anno avremo un disavanzo di circa il 2% che è la metà della media Ue e l’anno prossimo l’Italia avrà un avanzo in termini strutturali». Monti ha anche precisato l’intenzione di «proseguire sulla strada del contenimento del bilancio pubblico, della disciplina fiscale, delle riforme strutturali e in prospettiva della crescita».

Roberto Capocelli

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