Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


domenica 2 settembre 2012

ITALIA - Fornero, una ne fa e cento ne pensa

Il ministro del Lavoro annuncia «sperimentazioni virtuose» per aumentare la produttività. E insiste sulla detassazione dei salari.

Domenica, 02 Settembre 2012 - «Sperimentazioni virtuose» per aumentare la produttività, «elemento chiave della crescita» che «da sola non basta», fra cui anche «forme sperimentali di decontribuzione per le imprese che abbiano un record positivo di utilizzo della manodopera». Lo ha detto al Corriere della Sera il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, sottolineando che anche le parti sociali dovrebbero cercare «di migliorare la loro collaborazione». Per andare verso il modello tedesco, che prevede la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell'impresa, serve «più» di un passo e «per questo il governo ha intenzione di fare quanto è in suo potere, sempre ricordando che ci sono poche risorse, per favorire il dialogo tra le parti sociali».
DETASSARE PER USCIRE DALLA CRISI. La detassazione del premio di produttività? «Se mettiamo le risorse su questo capitolo» ha spiegato il ministro «sarà più difficile metterle sul cuneo fiscale a favore delle imprese che dialogano con i lavoratori. Il tema delle modalità delle relazioni di lavoro» ha aggiunto «ha permesso alla Germania di uscire dalla crisi». La partecipazione «non va imposta» ha detto.
NO AI CONTRATTI MORDI E FUGGI. «Ma ci stiamo lavorando e vorrei riuscire a condurre la delega in porto». Bene «favorire le start up» come auspicato dal ministro Corrado Passera, ma «prima di tutto vanno ben definite quali sono queste aziende innovative» e poi, ha precisato Fornero, è necessario anche «fare in modo che le norme del lavoro che si adatteranno a queste aziende innovative siano assolutamente coerenti con la riforma». Il ministro ha difesi la riforma nel suo intento di contrastare il lavoro precario: «La produttività» ha affermato «non può nascere da contratti mordi e fuggi» nel senso che «un lavoratore che sia sempre preoccupato di quello che farà tra due o tre mesi, allo scadere del contratto che ha oggi in corso, non può dedicarsi bene al suo lavoro. Questo recupero di una qualche stabilizzazione nei contratti di lavoro è funzionale al discorso della produttività».
Fornero, in merito ai casi come quello di Alcoa , ha fatto sapere che: «La preoccupazione sul cambio del sistema in un periodo di recessione è fondata. Tuttavia era importante che la riforma degli ammortizzatori, e in particolare l'Aspi, partisse all'inizio del 2013, pur sovrapponendosi al mantenimento della mobilità fino al 2014».

TREND OCCUPAZIONALE

Giovani, -20% di occupati

Crolla il numero di under 35 con un lavoro.

Nel secondo trimestre 2012 i giovani occupati, tra i 15 e i 34 anni, sono diminuiti di quasi un milione e mezzo di unità (-1.457.000) rispetto allo stesso periodo del 2007, passando da 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila, con un crollo del 19,9%.
È quanto emerge dal confronto dei dati Istat. Nell'ultimo anno la riduzione è stata di 230 mila unità.
Insomma sin da quando è iniziata la crisi gli under 35 sono stati colpiti direttamente, con un vero e proprio crollo dei giovani che possono contare su un posto di lavoro.
Una tendenza confermata anche nel secondo trimestre del 2012, basti pensare che l'anno prima, tra aprile e giugno 2011 gli occupati 15-34enni erano ancora in grado di superare la soglia dei sei milioni (6.106.000).
AUMENTANO I 50 E 60ENNI. Allo stesso, invece, sempre dai dati Istat emerge una tendenza opposta per gli occupati nella classe d'età tra i 55 e i 64 anni, che sono aumentati del 26% nell'arco di cinque anni, dal secondo trimestre del 2007 al 2012.
Nel dettaglio, gli occupati più adulti (55-64 anni) sono saliti di 626 mila unità, passando da 2 milioni 403 mila del 2007 a 3 milioni 29 mila del 2012. Nel giro di un solo anno, dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo del 2012, il rialzo è stato di 226 mila unità (+8%).

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