Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 10 settembre 2012

SPAGNA - Il governo Rajoy manda i disoccupati a ricostruire le zone incendiate

Bruciante risposta del governo Rajoy, riunito come tutti venerdi nel consiglio dei ministri alla Moncloa, ai disoccupati che rappresentano il 25% dei cittadini in età da lavoro. Los desempleados, che percepiscono il sussidio di disoccupazione (introdotto dal governo socialista nella Spagna dello scoppio della bolla immobiliare) potranno essere chiamati a compiti di collaborazione alla riforestazione, ricostruzione e pulizia delle zone colpite dagli incendi”. Secondo quanto stimato dal governo infatti dall’inizio dell’anno sono andati persi più di 180mila ettari di vegetazione che oggi si convertono in possibilità di impiego, dalla Catalunia all’Andalusia isole, Canarie, comprese.

Soluzione annunciata nella conferenza stampa dalla vicepresidenta Soraya Sanz de Santamaria, e contenuta nel decreto per gli aiuti immediati e concreti alle aree colpite dagli incendi, insieme all’esenzione dal pagamento dell’IBI ( Imposta su Beni Immobili). I disoccupati potranno trovare impiego presso quelle pubbliche amministrazione e organizzazioni senza scopo di lucro che richiederanno mano d’opera. Il decreto approvato punta a restaurare il danno causato” dagli incendi e “aiutare le zone colpite e gli abitanti a tornare quanto prima alla normalità”, ha sottolineato la portavoce del governo.

L’idea d’impiegare i disoccupati nella pulizia dei monti non è farina del sacco del governo Rajoy: già ad agosto infatti un suggerimento era arrivato non senza polemiche dal presidente degli industriali asturiani Severino Garcia Vigon , che dichiarava: Rimanere a casa è brutto, e non far niente è peggio. E continuava: Per questo tipo di lavori non si richiede nessuna conoscenza specifica ne impiego di denaro pubblico”. Con la misura resa nota, e le voci sempre più insistenti di autorizzazioni alla costruzione di due Las Vegas europee tra Barcellona e Madrid, dopo nove mesi il governo del PP fa di nuovo terra bruciata attorno a un serio piano di crescita economica e del mercato del lavoro. (Sara Pasquot)

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