Pensare Globale e Agire Locale

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giovedì 6 settembre 2012

FRANCIA - Hollande: lo Stato francese dà lavoro a centomila giovani

“Faire les quatre cents coups”. Vuol dire far casotto, mettere a soqquadro, rivoltarsi.

Al quattrocentesimo colpo, o 1 minuto prima, la Francia s’è desta. Prima che l’Antoine dei 400 colpi di Truffaut portasse a termine per disperazione l’ultimo colpo. Prima che Draghi domani decida chissà cosa che non cambierà nulla per Antoine.

Così apprendo da Alessandro che in Francia Hollande ha lanciato il progetto per stimolare la creazione di posti di lavoro tramite sussidi statali. Il Governo francese ha infatti presentato “les emplois d’avenir“, che bello detto così, le occupazioni dell’avvenire, che rimborsa fino al 75% del salario di un nuovo assunto che abbia tra 16 (3 anni in più di Antoine) e 24 anni fino al terzo anno del contratto. Hollande dice di sperare di creare l’anno prossimo centomila posti di lavoro in questo modo, con un costo di 2,3 miliardi di euro per il Governo. Una misura in parte criticata perché si rivolge a giovani “poco preparati”. Fantastico, a giovani proco preparati. Fantastico pensare a loro, ai giovani poco preparati.

E poi il governo Hollande ha lanciato il contratto di generazione, sempre per i giovani: giovani, con contatti a tempo indeterminato, formati da un senior il cui lavoro è assicurato fino alla pensione.

Contratti fatti dal governo francese, fondi trovati dal governo francese, attivissimo. Ci si prova, con coraggio, anche il coraggio di sbagliare. Ma ci si prova. Chapeau.

Ormai sono passati 200 giorni da quando per la prima volta chiedemmo al Presidente Monti, con un appello alla fine firmato da quasi 1500 persone, di immaginare di assumere in tutti i gangli della Pubblica Amministrazione giovani disoccupati o inoccupati per un periodo di massimo due anni. Affinché non finissero preda del buio della recessione, affinché riportassero la luce nelle stanze chiuse del nostro settore pubblico, affinché il vero grande Spreco con la S maiuscola non attanagliasse questo Paese, allontanando per sempre dalla forza lavoro, FORZA lavoro, la migliore forza del nostro stanco Paese.

Il progetto Hollande, come quello del nostro appello, non è senza rischi: molti soldi del contribuente potrebbero essere “sprecati” perché parte di quei giovani che le aziende assumono magari queste li avrebbero assunti comunque. Così anche la nostra proposta farà certamente assumere una parte di giovani che rimarranno imboscati negli uffici o a casa. Una parte, piccola. Come avvenne per esempio con il servizio militare nel dopoguerra. Eppure tra tutti quegli sprechi che abbondarono nella naja, si generarono incredibile mobilità e solidarietà tra due aree del Paese sino ad allora profondamente separate, il Nord ed il Sud. Furono soldi mal spesi quelli del servizio militare perché ci furono tanti sprechi, con la “s” minuscola? Ma scherzate? Un valore incredibile, un lascito di capitale sociale imprescindibile alle future generazioni.

Eppure eccoci qui, noi Italiani, col braccino, timorosi di sprechi di 10 che ci bloccano valore aggiunto di 100, impacciati ragionieri col pallottoliere invece di coraggiosi viaggiatori verso l’avvenire.

E’ tempo che anche in Italia si lavori per evitare il 400mo colpo, prima che i giovani dicano per sempre addio al coinvolgimento nella società italiana e la lascino alla sua putrefescenza. Prima che attraversino la frontiera per sempre, per non tornare. Ed è tempo che come in Francia si getti un ponte tra generazioni per conoscersi ed aiutarsi vicendevolmente.

Vedete voi se vi sta bene tutto questo Spreco con la S maiuscola che vedete attorno a voi. A noi no. Domani, come da tempo ci chiedono qui alcuni lettori appassionati del blog, noi ci sporchiamo un poco le mani e cominciamo un viaggio di cui non conosciamo né destinazione né durata, ma solo lo scopo: la speranza. Chi vuole, ci segua. In compagnia si viaggia meglio.


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