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lunedì 24 settembre 2012

LIBIA - Stop milizie armate: 48 ore per smobilitare

Ultimatum del governo di Tripoli. Braccio di ferro dopo le violenze.

Domenica, 23 Settembre 2012 - La Libia ha deciso di girare pagina e di fare piazza pulita delle milizie armate che, infischiandosene del potere costituito e legittimo, hanno reso il Paese un terreno di battaglia quotidiana.
Gli eventi di Bengasi hanno dato al governo di Tripoli la possibilità di dichiarare guerra alle milizie e non importa di cosa o di chi esse siano espressione, così come non importano gli interessi di cui sono portatrici.
Anche se appare abbastanza scontato che la capacità offensiva dell'esercito regolare sarà fatta pesare soprattutto sulle milizie islamiche che, nonostante la loro «irregolarità», hanno costituito anche nelle grandi città delle formidabili enclave blindate, protette da uomini in armi.
ULTIMATUM SECCO. Dal governo, domenica 23 settembre, è giunto un ultimatum secco: da qui a 48 ore tutte le milizie dovranno smobilitare.

Smantellare strutture paramilitari ormai consolidate


Anzi, dovranno «dissolversi», verbo che si presta a presagi non certo fausti per i gruppi che non riterranno di dovere obbedire all'ordine.
48 ore, due giorni per smantellare strutture paramilitari che sono ormai consolidate e che per questo potrebbero costituire un grosso problema.
Ma quanto accaduto domenica 23 a Tripoli, dove l'esercito ha sloggiato una di queste milizie solo con una efficace dimostrazione muscolare, ha lasciato intuire quel che potrebbe accadere.
LUOGHI STRATEGICI. La scelta non è stata probabilmente dettata dalla fretta (cioè colpire un bersaglio a portata di mano) perché la milizia si era insediata in una vecchia struttura dell'esercito, posizionata lungo la strada verso l'aeroporto, cioè in un punto strategicamente molto delicato.
Questo a Tripoli, dopo che a Bengasi a fare pulizia ci hanno pensato gli abitanti (o presunti tali) che si sono scatenati contro i miliziani islamici, davanti ai militari dell'esercito che si sono tenuti alla larga, lasciando a loro il lavoro 'sporco'.
TENSIONE IN TUTTO IL PAESE. L'operazione di pulizia potrebbe dimostrarsi più complessa in altre zone del Paese, dove magari la presenza dell'esercito è meno evidente e i miliziani possono godere di appoggi tra la popolazione, in cui a giocare un ruolo importante sarebbero i nostagici del vecchio regime di Muammar Gheddafi che stanno lavorando da mesi in un lento processo di disgregazione.
A Bengasi alcune milizie hanno annunciato il loro scioglimento e, con esso, l'abbandono delle strutture che occupavano. Il problema è ora capire cosa faranno in futuro, se cioé, come chiesto dal governo, cancelleranno definitivamente la loro presenza o se invece preferiranno perdersi strategicamente nell'anonimato.

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