Ho un business da mandare avanti, ed in un
modo o nell’altro (e qui la crisi un pò tocca anche me) devo riuscire a farlo
fruttare al meglio e stringere i denti, perchè soldi che girano non è che ce ne
siano troppi. Dopo di che devo riprendere la patente, quattrocento euro circa
tra analisi, psichiatri, e bolli vari. Questo vuole dire che non devo toccare
un goccio di alcool per un mese circa, perchè poi con la patente posso portare
in giro la mia fidanzata, che è incinta, ed il motorino non lo può più prendere.
Detto ciò dovrò comprarmi una macchina nuova, perchè la mia vecchia vettura è
esplosa sulla A1 qualche tempo fa, ed oltre ad un futuro figlio e ad una
fidanzata partoriente mi piacerebbe portare a spasso anche il mio nuovo cane.
Che ancora non ho, dato che il mio è morto di
recente. Poi inutile ricordare che avrei bisogno di una casa mia, di almeno due
golf e due paia di pantaloni nuovi, un nuovo paio di scarpe da ginnastica, la
revisione del motorino, ed i soldi per fare un regalo a mio nipote come promesso
due mesi fa. Pagare gli arretrati dell’affitto, di alcuni fornitori, far
tornare verde il conto in banca. A tutto e per tutto servono soldi, e più si
cresce e si matura e più bisogna inventarseli. Sì perchè io non mi sono
laureato nè in neuropsichiatria nè in giurisprudenza, non lavoro in fabbrica
con papi, che tanto è morto, o nello studio di zio: io me la cavo da solo e
faccio assolutamente come cavolo mi pare e piace.
E quindi me ne frego dei cani torturati in
Ukraina, di Nicole Minetti, dei grillini e di Belen. Non me ne abbiate. Non
consideratemi superficiale se non instauro una conversazione di politica o non
mi strappo i capelli pensando al rincaro della benzina, tanto la macchina non
ce l’ho. E poi evitate di passarmi davanti con la vostra nuova capigliatura
anni ’30, i pantaloni arrotolati sulle caviglia, non fatemi ascoltare la vostra
nuova elettro pop band preferita, lasciatemi in pace, o contattatemi solo se
volete darmi dei soldi. A novembre uscirà il mio nuovo libro, “Questo Natale ho
vomitato”, un concentrato di fesserie che però danno senso alla mia triste
esistenza, unica cosa di cui dovremmo veramente curarci.
Paco Cianci
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