Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 30 aprile 2014

ITALIA - Renzi a Porta a Porta su Senato, stipendi magistrati e riforma Pa


Il premier: «Le misure faranno discutere». Poi critica l'Anm. Riforma verso l'intesa nel PD. Primo voto il 10 giugno.

29 Aprile 2014 - È una presa di posizione dura quella che il premier Matteo Renzi ha voluto inviare alle toghe italiane dagli studi di Porta a Porta, gli stessi che più volte hanno ospitato le invettive di ben altro genere di Silvio Berlusconi contro i giudici.
«RISPETTO PER LE LEGGI». «La storia dell'Anm che toccare lo stipendio dei magistrati sia un attentato alla libertà e all'indipendenza della magistratura è offensiva per il decoro e dignità dei magistrati che non guadagnano quella cifra e per i cittadini. Mi auguro che ci sia da parte della magistratura rispetto per leggi dello Stato», ha detto il presidente del Consiglio.
Ma le domande di Bruno Vespa sono state l'occasione per parlare anche della riforma del Senato, annunciando per il 10 giugno il primo voto in Aula, e per parlare di quella della pubblica amministrazione.
IL 30 APRILE SI PRESENTA LA RIFORMA DELLA PA. «Domani (il 30 aprile), presentiamo i provvedimenti che noi proponiamo con un metodo un po' diverso. Molte misure faranno discutere». Nessun decreto legge, però, non ancora: «Il dettaglio lo vedrete nelle prossime settimane».
Una riforma ambiziosa: «Io so che è difficile ma come disse John Kennedy si scelgono gli obiettivi non perché son facili. La cosa più difficile che possiamo fare è cambiare la pubblica amministrazione e lì non ci basta nemmeno la Nasa, forse i marine», ha scherzato il presidente del Consiglio.

Un pin per eliminare le code


Per i cittadini, Renzi ha annunciato l'introduzione di una «identità digitale», il che vuol dire «dare a tutti un pin» che permetta l'accesso alla Pa. «Il pin vuol dire mai più code per un certificato e non pagare più in un certo modo la bolletta».
«BECCARE I FANNULLONI». Inoltre «servono dirigenti che facciano i dirigenti, non è possibile poi che il premio di produzione aumenti con l'indennità e a prescindere dai risultati e dalla situazione del Paese. Se il Paese va male, anche i dirigenti devono stringere la cinghia. L'obiettivo è beccare i fannulloni e farli smettere e valorizzare i tanti non fannulloni incentivando gli scatti di carriera e magari lo stipendio».
85 MILA ESUBERI? CIFRA TEORICA. Gli 85 mila esuberi indicati da Cottarelli tra i dipendenti della Pa? «È una cifra teorica», ma «non si fa così. Anche perché con il blocco del turnover la percentuale dei dipendenti pubblici in Italia è ora simile a quella degli altri Paesi: noi siamo al livello della Francia. La Germania ha una percentuale minore, ma perché non conteggia gli operatori della sanità. Non faccio gli esuberi del povero dipendente, nessuno verrà licenziato perché il governo ha da tagliare. I dipendenti non li dobbiamo far lavorare di meno, ma di più».
RUBINETTI CHIUSI AI COMUNI POCO SERI. Si può risparmiare in tanti modi, soprattutto evitando gli sprechi: «I comuni che si comportano in modo poco serio gli chiudi il rubinetto, perchè non vale che uno virtuoso deve pagare anche per quello spendaccione. Privatizzare le municipalizzate? Può essere una soluzione, a Firenze l'ho fatto».
Fondi in arrivo, invece, per la scuola: «Il 2 maggio sblocchiamo 244 milioni dal patto di stabilità».

«Se fallisco mi fanno fuori»


Nessuna intenzione di arrendersi: «Vado avanti perché penso che questo Paese, se risolve questioncine come il fisco e la giustizia, diventa un Paese leader mondiale». Se non riesco «mi fanno fuori politicamente, più di così non posso fare».
Spazio anche a messaggi diretti ai rivali per le Europee: «Quando i professionisti sono all'opera a fare i fuochi di artificio tutti i giorni, noi paghiamo il biglietto e assistiamo», ha detto Renzi riferendosi alla campagna elettorale di Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
«IL VOTO AL M5S È UN URLO». Grillo «non ha a cuore l'Italia ma il suo spettacolo, vuole che l'Italia vada male». Il voto al M5s alle Europee, è «come un urlo, poi cosa hai risolto?».
Frecciate anche al leader di Forza Italia: «Vedo che in questi giorni di ritrovata vivacità di Berlusconi gira la battuta del simpatico tassatore. Lo ringrazio per il simpatico, ho dubbi di esserlo ma certo non sono un tassatore».
E ancora: «No, non la penso sulla giustizia come Berlusconi. Rispetto le sue opinioni perché sono abituato a rispettare gli altri, a non odiarli, non ritenerli nemici. Ma rispetto, chiedendo lo stesso rispetto, le sentenze della magistratura. Si possono rimettere in discussione? Non commento e le rispetto».
«CLIMA SFAVOREVOLE ALLA RIFORMA DELLA MAGISTRATURA». Per risolvere i problemi della giustizia italiana, secondo Renzi, bisogna cambiare prospettiva: «La responsabilità civile dei magistrati già c'è, con una procedura molto complicata. Abbiamo molti margini di lavoro» ma «finché i toni saranno da derby ideologico e da campagna elettorale» non ci potrà essere «nessun intervento sulla giustizia, non finché ci sarà chi dice che la magistratura è un cancro».

Nessun commento:

Posta un commento