Qualche giorno fa ho
sentito un giovane ministro in tv fare questa affermazione a proposito di un
politico del suo partito: "Mi ha insegnato il mestiere .... ". Sono
rimasto sconcertato da questa dichiarazione e dalla indifferenza del
giornalista che ha lasciato scivolare via questa frase come se niente fosse.
E' lo specchio del
quadro politico italiano da qualche anno a questa parte: non si fa politica per
passione ma come se fosse un vero e proprio mestiere, arrivando a ricoprire
certe cariche importanti e delicate come quella per esempio di ministro non per
capacità ma soprattutto per essere nelle grazie del presidente del consiglio di
turno, che sia Berlusconi, Monti, Renzi o altri ha poca importanza.
Una volta si faceva la
gavetta iniziando a ricoprire il ruolo di garzone della sezione del partito,
poi magari si ricopriva qualche incarico nella sezione giovanile, poi nella
sezione di quartiere .... e così via fino ad arrivare magari ad incarichi
nazionali ed essere inseriti in qualche lista elettorale.
Se non avevi passione
per la politica sicuramente non potevi continuare per quella strada che era
tutt'altro che facile.
Oggi invece il politico
è considerato un mestiere e lla più diretta conseguenza sta nel fatto che
arrivano a ricoprire incarichi politici anche di rilevanza personaggi
totalmente senza esperienza politica e incompetenti.
Si perché al mestierante
della politica non si richiede professionalità come per qualsiasi altro lavoro,
ma semplicemente il politico di oggi deve far "rumore" lanciare
affermazioni e parole d'ordine senza poi che qualcuno chieda spiegazioni o
dettagli sulle sue proposte. Il condannato ha vinto elezioni politiche con
questo sistema, abbassare le tasse, posti di lavoro, più giustizia per tutti e
via dicendo senza mai che desse qualche spiegazione sul come ottenere questi
obiettivi.
Oggi, in vista delle
elezioni europee, il gioco si ripete e mentre da una parte c'è chi spara a zero
sull'europa (euro moneta criminale, via dall'euro, il fiscal compact ci
obbligherà a versare 50 miliardi l'anno, etc.), dall'altra c'è chi la difende a
spada tratta promettendo di cambiare l'Europa dal dentro.
Ma nè gli uni nè gli
altri forniscono spiegazioni in merito alle motivazione di quanto sostengono.
Qualcuno di coloro che
sostengono la necessità di uscire dall'euro spiega forse come sarà possibile e
dimostra le conseguenze di una tale scelta ? Assolutamente no oltre ad affermare
euro moneta criminale non si va.
Qualcuno di coloro che
fanno parte di una forza che a malapena raggiungerà il 4%, la soglia minima per
entrare nel parlamento europeo, ci dice come intende cambiare l'europa, con
quali forze e in che modo ? Ancora assolutamente no. In sostanza una politica
approssimativa fatta esclusivamente di slogan e non di progetti e programmi
realmente realizzabili.
Oggi poi abbiamo altri
due maestri in questo spettacolo: Renzi e Grillo.
Antipolitico
Nessun commento:
Posta un commento