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giovedì 24 aprile 2014

ITALIA - Il politico in Italia ? Un mestiere facile


Qualche giorno fa ho sentito un giovane ministro in tv fare questa affermazione a proposito di un politico del suo partito: "Mi ha insegnato il mestiere .... ". Sono rimasto sconcertato da questa dichiarazione e dalla indifferenza del giornalista che ha lasciato scivolare via questa frase come se niente fosse.

E' lo specchio del quadro politico italiano da qualche anno a questa parte: non si fa politica per passione ma come se fosse un vero e proprio mestiere, arrivando a ricoprire certe cariche importanti e delicate come quella per esempio di ministro non per capacità ma soprattutto per essere nelle grazie del presidente del consiglio di turno, che sia Berlusconi, Monti, Renzi o altri ha poca importanza.

Una volta si faceva la gavetta iniziando a ricoprire il ruolo di garzone della sezione del partito, poi magari si ricopriva qualche incarico nella sezione giovanile, poi nella sezione di quartiere .... e così via fino ad arrivare magari ad incarichi nazionali ed essere inseriti in qualche lista elettorale.

Se non avevi passione per la politica sicuramente non potevi continuare per quella strada che era tutt'altro che facile.

Oggi invece il politico è considerato un mestiere e lla più diretta conseguenza sta nel fatto che arrivano a ricoprire incarichi politici anche di rilevanza personaggi totalmente senza esperienza politica e incompetenti.

Si perché al mestierante della politica non si richiede professionalità come per qualsiasi altro lavoro, ma semplicemente il politico di oggi deve far "rumore" lanciare affermazioni e parole d'ordine senza poi che qualcuno chieda spiegazioni o dettagli sulle sue proposte. Il condannato ha vinto elezioni politiche con questo sistema, abbassare le tasse, posti di lavoro, più giustizia per tutti e via dicendo senza mai che desse qualche spiegazione sul come ottenere questi obiettivi.

Oggi, in vista delle elezioni europee, il gioco si ripete e mentre da una parte c'è chi spara a zero sull'europa (euro moneta criminale, via dall'euro, il fiscal compact ci obbligherà a versare 50 miliardi l'anno, etc.), dall'altra c'è chi la difende a spada tratta promettendo di cambiare l'Europa dal dentro.

Ma nè gli uni nè gli altri forniscono spiegazioni in merito alle motivazione di quanto sostengono.

Qualcuno di coloro che sostengono la necessità di uscire dall'euro spiega forse come sarà possibile e dimostra le conseguenze di una tale scelta ? Assolutamente no oltre ad affermare euro moneta criminale non si va.

Qualcuno di coloro che fanno parte di una forza che a malapena raggiungerà il 4%, la soglia minima per entrare nel parlamento europeo, ci dice come intende cambiare l'europa, con quali forze e in che modo ? Ancora assolutamente no. In sostanza una politica approssimativa fatta esclusivamente di slogan e non di progetti e programmi realmente realizzabili.

Oggi poi abbiamo altri due maestri in questo spettacolo: Renzi e Grillo.

Antipolitico

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