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venerdì 11 aprile 2014

ITALIA - Mafia, Marcello Dell'Utri è irreperibile


Nessuna traccia dell'ex senatore. A 4 giorni dalla sentenza per mafia. Forse è in Libano, ma a Beirut non confermano.

11 Aprile 2014 - Nessuna traccia. Irreperibile. Scomparso. Insomma, latitante.
Il telefono di Marcello Dell'Utri squilla a vuoto. A quattro giorni dalla sentenza definitiva in Cassazione (prevista per il 15 aprile) del processo che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.
ORDINE DI CUSTODIA CAUTELARE. Come ha riportato il quotidiano La Stampa, contro l'ex delfino di Silvio Berlusconi è stato emesso un ordine di custodia cautelare dalla terza sezione della Corte d'Appello di Palermo, che tuttavia non è stato eseguito, proprio perché Dell'Utri è scomparso. La corte aveva motivato l'ordine di arresto proprio con il pericolo di fuga.
TRE METE PROBABILI. Secondo gli inquirenti, sarebbero tre le mete dove cercare l'ex manager di Pubblitalia: Guinea Bissau, Libano e Repubblica Dominicana. Gli investigatori concordano con il fatto che si trovi in Libano.
Eppure, altre fonti ben informate a Beirut e altre collegate alle autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell'aeroporto internazionale della capitale libanese, riportate dall'Ansa, sostengono che l'ex senatore non sia giunto nel Paese mediorientale.
Non è la prima volta che Dell'Utri si rende irreperibile a pochi giorni dal processo: in attesa della sentenza della Cassazione si recò proprio a Santo Domingo, da dove fece ritorno nel momento in cui seppe dell'annullamento della condanna.
NON AVEVA DIVIETO DI ESPATRIO. La Procura generale aveva chiesto il divieto di espatrio, dato che l’ex senatore Pdl possedeva più passaporti diplomatici di Paesi stranieri. La Corte d'Appello, che già aveva negato il carcere come misura cautelare, ha rigettato la richiesta, sostenendo che in questi casi non esistono mezze misure: o la detenzione, o niente.
ORDINE NON ESEGUITO. La Procura generale allora ha impugnato il rigetto del divieto di espatrio (ma ancora una volta è stato confermato) e ha richiesto una ulteriore misura cautelare in carcere, sulla base di nuovi elementi. A questo punto, il provvedimento è stato emesso, nel giro di pochissime ore, ma quando gli agenti della squadra mobile di Milano sono intervenuti, l'imputato non c'era più.

A cena con un politico libanese


Gli investigatori concordano che l'ex senatore sia in Libano. Gli spostamenti di Dell'Utri sono stati monitorati: l'ex senatore avrebbe due passaporti diplomatici e dal Libano sarebbe pronto a spostarsi.
Il Libano era tra le destinazioni citate in un'intercettazione ambientale che coinvolgeva il fratello gemello di Dell'Utri, Alberto, il quale avrebbe detto: «Marcello ha cenato a Roma con un politico importante del Libano, che si candida presidente».
TRA LE METE ANCHE LA GUINEA BISSAU. Tra le destinazioni papabili c'era anche la Guinea Bissau. Grazie all'intercettazione della procura di Roma nell'ambito di un'altra inchiesta, quella a proposito di un presunto riciclaggio sull'imprenditore calabrese Gianni Micalusi. La registrazione ambientale risale allo scorso 8 novembre, quando ancora Alberto Dell'Utri, parlando con Vincenzo Mancuso, titolare del ristorante Assunta Madre di Roma, citava la Guinea Bissau, definendola «un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente» e che «bisogna accelerare i tempi». E Mancuso che replicava: «Ma scusami, Marcello non ha pensato a farsi nominare ambasciatore della Guinea?». E qui Alberto iniziava un discorso di conoscenze e retroscena, che portavano direttamente al presidente africano.

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