Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


lunedì 21 aprile 2014

ITALIA - Quasi nuovi. Biografia non autorizzata dei ministri del governo Renzi


Sì, sono giovani. E ci sono anche molte donne. Sono ambiziosi, certo. Sanno bene che «la differenza tra un sogno e un obiettivo è una sola: la data», come ha detto il nuovo premier. Ma come la pensano i ministri del governo Renzi I? Abbiamo scritto una biografia “non autorizzata” di 7 tra loro.

Su altri quattro abbiamo raccolto alcune dichiarazioni emblematiche.

Vi auguriamo una buona lettura, sperando di non cancellare in voi gli ultimi residui di speranza. Perché il quadro che ricaviamo da questo primo approfondimento del profilo dei ministri, non autorizza grande fiducia.

Al Tesoro abbiamo un economista di lunga esperienza, uno dei più influenti del mondo. Peccato sia un difensore dell’austerity, convinto assertore di un’americanizzazione della Ue: liberalizzazioni, privatizzazioni, finanza, stretta fiscale. Uno secondo cui la crescita dei sentimenti antieuropei non deriva dalla disoccupazione ma da un problema di comunicazione.

Abbiamo una ministra dell’Industria che di mestiere fa la manager nell’azienda del padre, che oppone merito a eguaglianza, che sopporta male i sindacati, che ha difeso a spada tratta i diktat di Marchionne e vuole privatizzare «pezzi di Stato».

La neoministra dell’Istruzione, che in passato ha sostenuto la riforma Gelmini e oggi propone il modello anglosassone: studenti indebitati per pagare l’impennata delle tasse universitarie.

La ministra della Difesa che difende il programma degli F35 e da anni chiede una crescita delle spese militari. Il titolare della Cultura che, dal canto suo, propone di dare ai privati la gestione dei Beni culturali.

Quella dei rapporti col Parlamento è una fautrice dell’acqua privata, quella della Pubblica amministrazione è contraria ad aborto e matrimoni gay.

Non vi basta? Alle Infrastutture resta un uomo che voleva costruire il Ponte sullo Stretto

Al Viminale un politico che permette (o non si accorge, poco cambia) l’arresto di rifugiati politici per conto di dittatori stranieri.

All’Ambiente è finito un convinto nuclearista, nemico della cosiddetta sindrome nimby.

Sembrano scelti apposta, per fare un dispetto agli elettori di sinistra.

D’altronde il loro leader vuole superare Bobbio.

Saranno giovani e belli, forti e ambiziosi. Ma non ci paiono esattamente nuovi. Per il resto, giudicherete voi. (Manuela Bonaccorsi)

Nessun commento:

Posta un commento