Sì, sono
giovani. E ci sono anche molte donne. Sono ambiziosi, certo. Sanno bene che «la
differenza tra un sogno e un obiettivo è una sola: la data», come ha detto il
nuovo premier. Ma come la pensano i ministri del governo Renzi I? Abbiamo
scritto una biografia “non autorizzata” di 7 tra loro.
Su altri
quattro abbiamo raccolto alcune dichiarazioni emblematiche.
Vi auguriamo
una buona lettura, sperando di non cancellare in voi gli ultimi residui di
speranza. Perché il quadro che ricaviamo da questo primo approfondimento del
profilo dei ministri, non autorizza grande fiducia.
Al Tesoro
abbiamo un economista di lunga esperienza, uno dei più influenti del mondo.
Peccato sia un difensore dell’austerity, convinto assertore di
un’americanizzazione della Ue: liberalizzazioni, privatizzazioni, finanza,
stretta fiscale. Uno secondo cui la crescita dei sentimenti antieuropei non
deriva dalla disoccupazione ma da un problema di comunicazione.
Abbiamo una
ministra dell’Industria che di mestiere fa la manager nell’azienda del padre,
che oppone merito a eguaglianza, che sopporta male i sindacati, che ha difeso a
spada tratta i diktat di Marchionne e vuole privatizzare «pezzi di Stato».
La
neoministra dell’Istruzione, che in passato ha sostenuto la riforma Gelmini e
oggi propone il modello anglosassone: studenti indebitati per pagare
l’impennata delle tasse universitarie.
La ministra
della Difesa che difende il programma degli F35 e da anni chiede una crescita
delle spese militari. Il titolare della Cultura che, dal canto suo, propone di
dare ai privati la gestione dei Beni culturali.
Quella dei
rapporti col Parlamento è una fautrice dell’acqua privata, quella della
Pubblica amministrazione è contraria ad aborto e matrimoni gay.
Non vi
basta? Alle Infrastutture resta un uomo che voleva costruire il Ponte sullo
Stretto
Al Viminale
un politico che permette (o non si accorge, poco cambia) l’arresto di rifugiati
politici per conto di dittatori stranieri.
All’Ambiente
è finito un convinto nuclearista, nemico della cosiddetta sindrome nimby.
Sembrano
scelti apposta, per fare un dispetto agli elettori di sinistra.
D’altronde
il loro leader vuole superare Bobbio.
Saranno
giovani e belli, forti e ambiziosi. Ma non ci paiono esattamente nuovi. Per il
resto, giudicherete voi. (Manuela
Bonaccorsi)
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