Il blogger con altri leader protesta era
sotto interrogatorio
Mosca,
12 giu. - L'opposizione anti Putin ha
dovuto far senza di loro: Aleksey Navalny, Ilya Yashin e altri attivisti erano
sotto interrogatorio a qualche chilometro di distanza, mentre si svolgeva oggi
una maxiprotesta in centro a Mosca, capace di raccogliere un numero
significativo di partecipanti: erano circa 50.000 secondo le stime più
credibili degli organizzatori e dei giornalisti, benchè la polizia parli di
22.000 e un deputato di Russia Giusta, Ilya Ponomoarev, abbia sostenuto che tra
corteo e comizio sono scese in piazza 200.000 persone. Una protesta con
permesso e senza particolari scontri o tafferugli, a differenza della
precedente, quella del 6 maggio scorso, finita tra botte e 600 fermi. La marcia
di oggi era anche la prima dopo il passaggio della nuova legge che inasprisce
le multe e le pene per i disordini di piazza, e di fatto pone forti limitazioni
alla libertà di assemblea. E anche quella all'indomani delle perquisizioni
nelle case di Navalny, Yashin e di Ksenia Sobchak, tutti assenti oggi alla
marcia proprio a causa della convocazione del comitato investigativo che indaga
sul 6 maggio. Unica eccezione: Sergey Udaltzov. Nonostante la convocazione,
all'interrogatorio è andato dopo la marcia.
Navalny, che fino all'ultimo ha sperato di fare la sua apparizione almeno al
comizio su viale Sakharov, ha poi dovuto ricredersi: dopo la perquisizione di
casa sua ieri, e l'interrogatorio odierno, è stato 'invitato' a raggiungere il
quartier generale di RosPil, la sua organizzazione anti corruzione, per
un'ulteriore perquisizione. "Abbiamo aperto il corteo da piazza Pushkin
noi donne, vestite di bianco, distribuendo fiori immacolati alle forze di
sicurezza, come messaggio di pace", ha detto parlando a TMNews Alena
Popova, a cui era stato rotto un braccio durante la manifestazione dello scorso
5 marzo. "Loro non potevano accettarli, perchè così sono gli ordini.
All'inizio sono rimasti scioccati. Ma noi volevamo soltanto dare un segnale: non
cerchiamo lo scontro".
Putin: Non permetterò che disordini indeboliscano Paese
Monito del
presidente mentre decine di migliaia sono in piazza
Mosca, 12 giu. -
Vladimir Putin ha lanciato un monito contro qualsiasi tentativo "di
indebolire il Paese e dividere la società", un messaggio che è parso
chiaramente rivolto all'opposizione, oggi di nuovo in piazza con un corteo a
Mosca a cui partecipano decine di migliaia di persone.
"Per un Paese così enorme come la Russia, con il suo popolo multinazionale e il complicato assetto federale, è evidente che lo sviluppo di tipo evolutivo e graduale è senza dubbio un valore - ha detto il presidente russo durante un ricevimento al Cremlino in occasione della festa nazionale russa - per noi è inaccettabile tutto quello che indebolisce il Paese e divide la società". In particolare, ha sottolineato il capo del Cremlino, "è inammissibile qualsiasi decisione che possa portare a scossoni sociali ed economici".
"Per un Paese così enorme come la Russia, con il suo popolo multinazionale e il complicato assetto federale, è evidente che lo sviluppo di tipo evolutivo e graduale è senza dubbio un valore - ha detto il presidente russo durante un ricevimento al Cremlino in occasione della festa nazionale russa - per noi è inaccettabile tutto quello che indebolisce il Paese e divide la società". In particolare, ha sottolineato il capo del Cremlino, "è inammissibile qualsiasi decisione che possa portare a scossoni sociali ed economici".
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