Pensare Globale e Agire Locale

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lunedì 18 giugno 2012

GRECIA - Merkel non fa sconti


«Nessun accenno ai tempi delle riforme».


di Andrea Garnero

Lunedì, 18 Giugno 2012 – La vittoria dei partiti pro euro alle elezioni in Grecia è stata accolta con soddisfazione da tutti i leader europei. A raffreddare gli entusiasmi ci ha pensato la solita Angela Merkel. Il messaggio della cancelliera è stato chiaro: Berlino rimane ferma sulla linea del rigore.
Non cambia nemmeno la posizione tedesca sul debito europeo: dopo il no agli eurobond, è arrivata anche la bocciatura per gli eurobills.
«L'ULTIMA PAROLA ALLA TROIKA». Il giorno dopo le elezioni in Grecia, Merkel ha gelato Antonis Samaras, leader di Nea Dim, incaricato di formare un nuovo governo: sulle riforme «vale quello che è stato concordato. L’ultima parola ce l’ha la troika e nessuno, per il momento, ha parlato di tempi».
Il portavoce del governo tedesco Georg Streiter, dunque, ha corretto «l'interpretazione delle dichiarazioni dello scorso 17 giugno del ministro degli Esteri Guido Westewelle, che aveva detto di «poter immaginare che si riparlerà dell'asse temporale». Un'affermazione «iper-interpretata», ha chiarito Streiter.
«ATENE RISPETTI GLI IMPEGNI». L'inflessibilità tedesca si è palesata anche nelle parole del viceministro delle Finanze, che ha ribadito: «La Germania si aspetta che il nuovo governo greco onori gli impegni presi con l'accordo di salvataggio internazionale».
Kampeter, però, ha anche precisato che ora Atene non deve essere spinta troppo sulle riforme, lasciando intendere che potrebbe esserci spazio per un alleggerimento della pressione.
«È chiaro per noi che la Grecia non dovrebbe essere troppo sollecitata», sono state le parole del viceministro alla rete televisiva Ard. Per Kampeter, la Troika deve «prima controllare la situazione in Grecia e che gli ulteriori aiuti dipendano dalle riforme. Anche se», ha aggiunto, «Atene non deve essere spinta troppo».

Monti: «Mi rallegro per il risultato elettorale in Grecia»


Berlino ha spento gli entusiasmi del premier Mario Monti che, sul risultato delle elezioni nel Paese ellenico, aveva parlato di «segnale positivo per l'Europa e per l'euro».
Il presidente del Consiglio è arrivato stanco lunedì 18 giugno, dopo un lungo volo, a Los Cabos, in Messico, per partecipare il G20.
IL PREMIER È OTTIMISTA. Oltre alla soddisfazione per le notizie giunte da Atene, il premier è sembrato ottimista anche sulla possibilità di un avvicinamento delle posizioni tra i Paesi europei per la strategia di uscita dalla crisi. Tanto da lasciarsi andare anche a una battuta quando i cronisti gli hanno domandato come sia andata la conference avuta in serata con gli altri leader europei sul dopo voto in Grecia: «È stato un confronto ad un livello molto alto...». Il Prof ha scherzato riferendosi al fatto che il colloquio è avvenuto in alta quota, mentre era in volo.
LA SPERANZA DI UN GOVERNO FORTE. «Mi rallegro per il risultato elettorale in Grecia» e «spero che si formi presto un governo forte, in grado di rispettare gli impegni presi con l'Ue» (Ue pronta a ritrattare i tempi per le riforme). Si tratta di un segnale che «ci consente una visione serena sul futuro». Ma non solo: dimostra anche che «il popolo greco, nonostante le condizioni molto difficili, ha capito l'importanza e il valore dell'Europa».
Un'Europa che Monti vede sulla buona strada: «Credo le prospettive si stiano avvicinando». Il G20 deve ancora cominciare, «siamo solo all'inizio dei lavori», e sul tavolo «ci sono temi molto importanti». «Sapete la posizione dell'Italia e quelle all'interno della Ue», ha spiegato.
USA SODDISFATTI DEL VOTO. E da Los Cabos, felicitazioni per il risultato delle elezioni greche, sono arrivate anche dal presidente degli Usa, Barack Obama: «Ci congratuliamo con il popolo greco per le elezioni svolte in questo momento difficile e speriamo che portino alla veloce formazione del governo affinché possa fare progressi veloci sulle sfide economiche».
Obama ha precisato che è nell'interesse degli Stati Uniti che «la Grecia rimanga nell’Eurozona, rispettando gli impegni presi sulle riforme». E per questo la Casa Bianca ha promesso di voler «rimanere a fianco della Grecia» per allontanare lo spettro della fine dell'euro.

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