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martedì 26 giugno 2012

BIRMANIA - Suu Kyi potrebbe essere sfrattata da sua casa a Rangoon

Il fratello maggiore vuole il 50% della proprietà

Rangoon, 26 giu. - Aung San Suu Kyi potrebbe essere "sfrattata" dalla sua casa di Rangoon, quella dove ha trascorso quindici anni di arresti domiciliari e che è diventata nel corso degli ultimi anni un luogo simbolo della lotta per la democrazia in Birmania. La leader dell'opposizione birmana infatti ha perso una battaglia giudiziaria con il fratello, Aung San Oo, cui spetta il 50% della proprietà della casa. L'avvocato di Suu Kyi - il Premio Nobel oggi è in Francia, ultima tappa del suo viaggio europeo - ha annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione del tribunale di Rangoon, riporta il Times.

La battaglia giudiziaria tra Suu Kyi e il fratello maggiore, un ingegnere informatico con la nazionalità americana, dura da 12 anni. Sono i due unici figli ancora in vita di Aung San, eroe dell'indipendenza birmana, assassinato poco prima dell'indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947. La bella villa coloniale su due piani, al numero 54 di Viale dell'Università, circondata da un ettaro di giardino, rimase alla madre, Khin Kyi, che morì in quelle stanze nel 1988 assistita dalla figlia.

Durante i lunghi periodi di confino della sorella, San Oo, che ha sempre mostrato scarso interesse per la politica, non le ha mai reso visita, nè ha mai parlato a suo nome. Non risulta che i due fratelli - continua il Times - abbiano mai avuto contatti, tranne nel 2000 quando il maggiore ha deciso di far causa alla sorella.

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