Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 29 giugno 2012

UE - Accordo anti-spread

A Bruxelles vince l'asse Monti-Rajoy.
Venerdì, 29 Giugno 2012 - Svolta al vertice di Bruxelles.
I leader dell'Eurozona nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 giugno hanno concordato un pacchetto di misure che ha aperto a un meccanismo anti-spread e alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo europeo salva stati, con il quale sperano di rassicurare i mercati, mettere un freno alla speculazione e ridare stabilità all'euro.
«Affermiamo che è imperativo rompere il circolo vizioso tra le banche e il debito sovrano», ha affermato il presidente dell'Ue Herman van Rompuy. «Oggi abbiamo concordato qualcosa di nuovo».
COINVOLTA LA BCE. Con le decisioni prese, ha aggiunto van Rompuy, non solo «le nostre banche potranno essere presto ricapitalizzate direttamente dal fondo salva Stati, sotto certe condizioni» e potranno «avere un'unica sorveglianza, con il pieno coinvolgimento della Bce» ma anche «avere la possibilità che i Paesi che si comportano bene usino il fondo Efsf (Fondo europeo di stabilità finanziaria) ed Esm (Meccanismo europeo di stabilità) per assicurare i mercati».
MISURE PER LA STABILITÀ. Le due decisioni hanno quindi risposto alle richieste di Italia e Spagna che hanno così tolto la riserva che avevano posto al vertice Ue sul patto per la crescita (da 130 miliardi, ndr) e il lavoro, in nome di misure immediate per la stabilità finanziaria.

Monti: «Eurozona più forte. Decisioni entro il 9 luglio»


«La zona euro ne esce rafforzata», ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Monti. «L'importante è lo sblocco mentale dei partner». Sono state deliberate «misure che mi sembra siano soddisfacenti per la stabilizzazione dell'Eurozona».
Tempi? L'intesa affida un mandato all'Eurogruppo del 9 luglio a definire i dettagli del meccanismo che attraverso l'attuale Efsf e il futuro Esm dovrà tenere a bada i tassi di interessi dei paesi 'virtuosi'.
Un successo per l'Italia, visto che l'intesa non prevede l'arrivo della troika e la conseguente messa sotto tutela per il Paese che chiede la protezione dello scudo. Ma la semplice firma di un «memorandum di intesa», ha aggiunto Monti, che li impegnerà a «continuare ad adempiere alle condizioni alle quali già adempiono».
L'ITALIA PUNTA I PIEDI. L'accordo è frutto di una tattica diplomatica senza precedenti: Monti, affiancato dal premier spagnolo Mariano Rajoy, aveva minacciato di bloccare l'intero Vertice fino a quando non fosse stato concesso quanto chiedevano, nonostante gli sherpa dell'Eurogruppo avessero appena messo sul tavolo una bozza che andava incontro alle richieste italiane.
OTTIMA STRATEGIA. E alla fine Monti l'ha spuntata e ha parlato di «un'intesa molto positiva per Eurolandia e per l'Europa», anche perché sul fronte crescita si è affermato il «ruolo molto importante riconosciuto agli investimenti pubblici, la forte valorizzazione del mercato unico» e anche un accenno agli Eurobond.
Ha riconosciuto le difficoltà del negoziato: «C'è stato un momento molto difficile» quando l'Italia «ha impedito l'approvazione seduta stante del patto per la crescita». Ma alla fine di un «processo duro il risultato è stato buono».
Inoltre e il premier ha tenuto a sottolinearlo, «l'Italia ha proposto queste misure, ma non abbiamo in questo momento l'intenzione di avvalercene».

E Hollande appoggia Roma e Madrid


La Francia non solo ha sdoganato il patto europeo per la crescita ma ha anche appoggiato la Spagna e l'Italia.
Una mossa che ha messo all'angolo Berlino. Il presidente francese François Hollande ha mostrato piena comprensione per la posizione presa da Monti e dal premier spagnolo Mariano Rajoy.
L'accordo sul pacchetto della crescita c'è, ha affermato l'inquilino dell'Eliseo. «Monti e Rajoy», ha spiegato Hollande «mi avevano avvisato della loro posizione» per avere «un accordo globale», che ricomprendesse cioè sia le misure per la crescita sia quelle per la stabilizzazione finanziaria attraverso un meccanismo d'intervento che resta da definire nei dettagli. «E con i colleghi italiano e spagnolo sono d'accordo».
MERKEL PARLA DI BUONI RISULTATI. È arrivato anche il commento della cancelliera tedesca Angela Merkel: «Abbiamo raggiunto buoni risultati sugli strumenti Esm ed Efsf, una buona base su cui lavorare».
BARROSO E LA PRESSIONE DEI MERCATI. Secondo il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso la decisioni prese sono rivolte a Paesi «con buona performance ma evidentemente sotto la pressione dei mercati, come l'Italia».

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