Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 22 giugno 2012

EUROZONA - Allarme rosso, euro in recessione

Fmi: «La crisi è a uno stadio critico».
Giovedì, 21 Giugno 2012 - Allarme rosso in zona euro: la crisi ha raggiunto uno «stadio critico» e «nonostante azioni politiche straordinarie, le banche e i mercati dei titoli di Stato, in molti Paesi, restano sotto forte stress». L'allarme è arrivato dal Fondo monetario internazionale, nell'Article IV sull'Eurozona.
COMPLETARE L'UNIONE MONETARIA. L'Unione monetaria europea «va completata per superare la crisi, un'azione determinata e forte, soprattutto con una maggiore integrazione bancaria e di bilancio, è necessaria per fermare il calo di fiducia».
«La situazione economica e finanziaria continua a deteriorarsi», ha chiarito il Fondo monetario, e «la crisi richiede ora uno sforzo collettivo più forte».
La Banca centrale europea ha «spazio, anche se limitato, per allentare la politica monetaria. Se necessario», è stato sottolineato, «misure non convenzionali potrebbero essere usate». La politica monetaria - hanno affermato dall'Fmi - non può però offrire una «soluzione duratura alla crisi».
INTRODUZIONE DEL DEBITO COMUNE. L'introduzione di una limitata forma di debito comune può essere un passo intermedio verso una integrazione fiscale e una condivisione dei rischi». Secondo il Fmi, questi titoli di debito potrebbero all'inizio essere limitati a quelli a più breve scadenza ed essere condizionati ad un controllo più centralizzato.
Nell'Article IV dell'area euro, è stato anche chiarito che «una ricapitalizzazione delle banche deboli, anche tramite il supporto diretto dall'Efsf/Esm, aiuterà a rompere il circolo vizioso fra banche e debiti sovrani a livello nazionale».
UN VERTICE DECISIVO PER L'EURO. Tutto questo quando manca appena una settimana al vertice Ue fondamentale per il futuro dell'euro e dell'Unione.
Nel rapporto del Fmi è scritto che la Bce ha «spazio, anche se limitato, per allentare la politica monetaria».
Il Fondo ha anche caldeggiato, se necessario, il ricorso a misure non convezionali, come per esempio «un programma di acquisto delle obbligazioni sovrane», ma Christine Lagarde ha ricordato che spetta alla Bce decidere come agire.
APERTURA AGLI EUROBOND. I suggerimenti comunque non mancano: «L'introduzione di una limitata forma di debito comune può essere un passo intermedio verso una integrazione fiscale e una condivisione dei rischi», ha fatto presente il Fmi, segnando una convinta apertura a ipotesi attualmente al vaglio dei Paesi membri dell'Ue, come gli eurobond o un fondo di riscatto del debito.
C'è anche una proposta dell'Italia, che venerdì 22 giugno ospita a Roma un vertice con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese François Hollande e il premier spagnolo Mariano Rajoy: Roma vorrebbe utilizzare il fondo Efsf per limitare le oscillazioni degli spread tra Btp e Bund, senza per questo dover ricorrere alla procedura prevista per i Paesi che chiedono assistenza finanziaria.
La Bce sarebbe aperta all'ipotesi, la Germania un po' meno: «Abbiamo già discusso degli strumenti. Ora è il momento di agire, non di discuterne ancora. Non abbiamo bisogno di discutere tutto il tempo di nuovi strumenti», ha dichiarato il ministro tedesco Wolfgang Schauble.

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