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lunedì 18 giugno 2012

FRANCIA - Trionfo socialista

Il Partito socialista verso la maggioranza assoluta


I socialisti francesi volano anche in parlamento. Dopo l'elezione all'Eliseo di François Hollande, la gauche ha conquistato anche la maggioranza assoluta in parlamento, vincendo la propria sfida e garentendo così al neo presidente un'ampia maggioranza su cui poter contare per portare avanti il proprio programma di governo.
AL GOVERNO DA SOLI. Secondo le prime stime ufficiali diffuse, il Ps dovrebbe ottenere 291 seggi sui 577 totali, contro i 212 dell'Ump, potendo dunque fare a meno dell'appoggio dei Verdi, con i quali c'è già un accordo di governo, e soprattutto della sinistra radicale, le cui posizioni sull'economia e sull'Europa sono distanti da quelle socialiste.
Ridono tutti in casa socialista, tranne l'ex signora Hollande.Segolene Royal sarebbe stata battuta secondo le prime proiezioni, diffuse dal sito belga Rtbf.be.
La Royal è candidata a La Rochelle e sarebbe stata battuta, come indicavano le previsioni, dal dissidente socialista Olivier Falorni, che non ha abbandonato la competizione così come gli era stato chiesto dal segretario del partito, Martine Aubry.
Ma sono tante le teste illustri cadute nel corso delle elezioni. Tra queste spiccano i nomi dell'ex ministro socialista Jack Lang, del leader centrista François Bayrou, già candidato alle presidenziali, e la guida del Front national, Marine Le Pen.
Sono stati invece eletti i ministri francesi dell'Economia, Pierre Moscovici, della Cultura, Aurelie Filippetti, e dell'Agricoltura, Stephane Le Foll.
SEGOLENE, DELUSA E POLEMICA. Il sogno di diventare presidente dell'Assemblea nazionale «è svanito, i grandi maschilisti non potevano tollerarlo», così l'ex candidata socialista all'Eliseo ha commentato la sua sconfitta in un' intervista al quotidiano spagnolo El Pais.
Interpellata su quali siano questi 'maschilisti', la Royal ha risposto: «Ci sono molti rancori, gelosie e maschilismo. I vecchi apparati della destra e della sinistra non potevano accettare che dirigessi l'Assemblea nazionale. Il mio errore è stato di annunciare che volevo questo posto, il mio errore non è stato di presentarmi a La Rochelle».
La candidata ha citato poi, in particolare, «l'apparato socialista di Philippe Marchand e Lionel Jospin, e quello della destra di Jean-Pierre Raffarin, che non è riuscito a diventare presidente del Senato», definendoli «gli stessi che non hanno sopportato che fossi candidata alle presidenziali».
L'ESTREMA DESTRA TORNA IN PARLAMENTO. Fuori dal parlamento invece Marine Le Pen. Smentita dai fatti la notizia della sua elezione riportata da alcuni siti greci,
Il Fronte nazionale è entrato comunque in Parlamento per la prima volta dal 1986 con due deputati, ma senza la sua leader.
I due seggi dell'estrema destra sono stati conquistati da Marion Marechal-Le Pen, nipote di Jean-Marie, e da Gilbert Collard, che il 17 giugno, prima di conoscere il suo risultato, aveva vissuto una brutta avventura.
L'avvocato sarebbe stato malmenato da alcuni sconosciuti, secondo quanto riportato sul sito del quotidiano Le Figaro. Accompagnato da uno dei suoi sostenitori, Collard sarebbe stato avvicinato da sconosciuti ed avrebbe ricevuto un pugno su un occhio. I due si erano rifugiati in un caffé del comune di Saint-Gilles.
Oltre ai due eletti del Front national, l'estrema destra francese ha conquistato un altro seggio in parlamento, quello ottenuto da Jacques Bompard, ex militante del Fn fuoriuscito nel 2010 per creare la sua lista, la Ligue du Sud, il cui nome si ispira alla Lega nord italiana.

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