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martedì 12 giugno 2012

ITALIA - Nel PD sui diritti civili la solita maionese impazzita

Bersani:«Serve una legge per le unioni gay»

Il segretario Pd rilancia i diritti civili, anche il testamento biologico

Una legge per regolarizzare le unioni omosessuali. È tornata a chiederla il 9 giugno il segretario dei Democratici, Pier Luigi Bersani, in un messaggio ai promotori del gay pride 2012 in programma sabato a Bologna.
«Non è accettabile che in Italia non si sia ancora introdotta una legge che faccia uscire dal Far West le convivenze stabili tra omosessuali, conferendo loro dignità sociale e presidio giuridico», ha scritto Bersani. E ancora: «È intollerabile che questo parlamento non sia riuscito a varare una legge contro l'omofobia e la transfobia».
L'IMPEGNO DEL PD. Così, il segretario ha anticipato che su questi temi costruirà parte della propria campagna elettorale. Forse strizzando l'occhio alla sinistra più irrequieta del suo partito. «Mi permetto di aggiungere il divorzio breve, l'introduzione del diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia e il testamento biologico», ha detto. Su questo: «Nei mesi che verranno di qui alle prossime elezioni politiche, si giocherà la nostra capacità di parlare al Paese».
RITORNINO I DIRITTI CIVILI. Poi, Bersani ha lanciato un messaggio ai promotori della manifestazione. «Desidero dirvi 'Grazie'. Non è facile in una fase politico-economica difficile come questa lottare per rimettere al centro della discussione politica il tema dei diritti civili delle persone. Movimenti come il vostro spronano la politica italiana, a portare l'Italia, anche su questi temi, nel novero dei principali Paesi occidentali».
VICINI AGLI EMILIANI. Ma il segretario ha ricordato anche il terremoto la condizione difficile di questi giorni per la gente dell'Emilia. «Vi devo poi un secondo grazie più personale, da emiliano quale io sono. La scelta di confermare, nonostante il terremoto, la vostra manifestazione, trasformandola anche in una grande concreta manifestazione di solidarietà per le popolazioni terremotate è una scelta non scontata, ma giusta e coraggiosa, che può aiutare a tenere i riflettori accesi su queste vicende e a far capire che la vita»

Fioroni sfida Bersani: «No alle coppie gay»

L'ex ministro: pronto a candidarmi. Mi aspetto primarie di contenuti.

Giuseppe Fioroni è pronto a candidarsi alle primarie se il segretario Pier Luigi Bersani dovesse fare di una legge sulle unioni omosessuali una delle priorità programmatiche del Pd.
«Io mi aspetto primarie di programma e di contenuti», ha spiegato l'ex ministro dell'Istruzione martedì 12 giugno in un'intervista ad Avvenire. «Mi auguro che i grandi temi possano essere raccolti da Bersani. Che sia lui a declinare lavoro, crescita, giovani e famiglia. Lui a gettare la basi per un patto di governo riformisti-moderati». Perché «se non c'è lui, ci dovrà essere qualcun altro capace di metterli in agenda».
URGONO PROGRAMMI. Secondo Fioroni «non si tratta solo di scegliere il leader, ma di fissare programmi e contenuti». E se Bersani dovesse dimenticare le priorità, «sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi».
Perché «per il bene del Pd e di una idea di coalizione a cui non rinuncio vanno fissati dei punti chiave che domani nessuno potrà mettere in discussione».
Il partito deve darsi altre priorità. «Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico», ha aggiunto. «Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita».
NESSUNO SOTTO ACCUSA. Ha quindi chiarito: «Non ci sto a mettere sotto accusa il segretario. Sono ore complicate e serve responsabilità e unità; non scontri e contrapposizioni. Ho sempre avuto una posizione chiara e continuerò ad averla».

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