Pensare Globale e Agire Locale

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venerdì 3 agosto 2012

ITALIA - L'Ue commissaria i partiti

Aiuto Bce in cambio di riforme europeiste.
Venerdì, 03 Agosto 2012 - C'è una minaccia che incombe sui partiti politici italiani: si chiama commissariamento e, dal 2 agosto, è ben più di una semplice ipotesi.
Stando alle voci - riportate dal Corriere della Sera - che circolano nei corridoi di Palazzo Chigi, è tutto pronto: l'Italia si appresta a chiedere l'intervento della Banca centrale europea (Bce).
L'Eurotower si impegnerebbe ad acquistare ingenti quantità di titoli di Stato italiani, con l'obiettivo di riportare lo spread a livelli nuovamente sostenibili per il Tesoro (il target è 200 punti).
In cambio, Roma firmerebbe il cosiddetto memorandum of understanding, una sorta di garanzia di continuità rispetto alle riforme intraprese dal premier Mario Monti.
ADDIO PROGRAMMI ELETTORALI. I vertici comunitari vogliono evitare che, con l'addio del Professore nel 2013, la politica smonti quanto di buono è stato fatto dal governo dei tecnici. In altre parole, vogliono cautelarsi. Come? Legando le mani ai partiti.
L'europeista Monti è disposto ad accettare, ma per Pdl, Pd, Udc e compagnia la firma del memorandum sarebbe uno smacco non da poco. Soprattutto se si considera che arriverebbe alla vigilia o, peggio, in concomitanza con la campagna elettorale: la coalizione vincitrice, insomma, si troverebbe costretta ad accettare le condizioni di bilancio e, con esse, le riforme imposte da Bruxelles.

L'acquisto dei titoli in cambio di riforme europeiste


Addio programmi elettorali, insomma. Proclame in stile «Votateci e toglieremo l'Imu» assumerebbero il valore di parole urlate al vento.
I partiti politici sarebbero costretti ad attuare le riforme chieste dall'Europa. Nessun passo falso, nessuna eccezione, pena la sospensione da parte della Bce dell'acquisto dei titoli di Stato italiani.
Ecco allora che torna d'estrema attualità l'ipotesi di un Monti bis. Il Prof, europeista doc, crede fermamente nella strada intrapresa e non avrebbe problemi a sottostare ai diktat di Bruxelles.
Resta da valutare la reazione dei vari Angelino Alfano, Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani. Il segretario del Pd l'ha detto a chiare lettere: «È tempo che si torni alla politica».
IPOTESI LARGHE INTESE. Per farlo, l'Udc sarebbe anche disposta ad accettare un governo di larghe intese. Più freddi i democratici.
Il Pdl, da parte sua, prende tempo: Silvio Berlusconi vuole aspettare di vederci chiaro prima di sbilanciarsi in un senso o nell'altro. Certo è che, in questo momento, il Cav, esattamente al pari di Casini, Alfano e Bersani, sembra impotente.
Il Paese e la politica italiana sono a un bivio potenzialmente epocale, ma il destino di entrambi è in mano a qualcun altro. Quel Mario Monti, che pare aver già deciso quale strada imboccare.

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