Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 3 agosto 2012

FRANCIA - Hollande, presidente ad alta velocità

Il leader in vacanza in treno in nome della sobrietà. Gli elettori apprezzano.
di Paolo Saccò

Venerdì, 03 Agosto 2012 - Francois Hollande è un presidente normale. Per trasmettere questo semplice messaggio ai suoi concittadini, la comunicazione del capo di Stato si è fatta via via più sofisticata e controllata. A tal punto che per il loro viaggio verso Brégançon, residenza estiva di proprietà dell’Eliseo, il leader socialista e la sua compagna Valérie Trierweiler hanno scelto il treno.
Non un treno privato, però, bensì un semplice convoglio nel quale erano presenti altri viaggiatori. Difficile optare per uno spostamento più normale per colui che riveste la prima carica dello Stato. Da quando è stato eletto, hollande ha espresso più volte il desiderio di rimanere sobrio e vicino alle preoccupazioni e alla quotidianità dei suoi concittadini. Questo viaggio in treno, il terzo dall’inizio del mandato, ha contribuito a dare credibilità alla strategia di comunicazione presidenziale.

«Un gesto simbolico e importante»


Prima di salire a bordo, l’inquilino dell’Eliseo ha commentato il «valore simbolico» del suo viaggio. Si tratta di un «gesto importante, in un momento in cui molti francesi vorrebbero partire in vacanza ma non possono». Hollande ha poi tessuto un elogio del treno, «mezzo di locomozione preferito di molti concittadini».
Ma per fare in modo che l’operazione avesse anche una giustificazione tecnica, il capo di Stato ha detto che «per andare a Brégançon, non c’è modo più veloce». Una dichiarazione non proprio corretta: a rigore, il tragitto Parigi-Hyères dura quattro ore e un quarto in treno, a fronte dell’ora e venti dell'aereo. Anche contando i tempi di trasferta e imbarco, lo spostamento via aria sarebbe stato quindi più breve.
MA I PROBLEMI DI SICUREZZA HANNO IRRITATO SNCF. La scelta del presidente ha sicuramente innervosito i dirigenti di Sncf, la compagnia ferroviaria nazionale francese. Infatti, il dispositivo di sicurezza da dispiegare per mettere in sicurezza un treno comporta costi molto elevati e un importante sforzo logistico.
L’amministratore delegato Guillaume Pepy spiegava alcuni mesi fa che una norma vecchia di 60 anni costringe le ferrovie a far presidiare tutti i ponti attraversati dal convoglio, in caso di spostamento del capo di Stato. Ecco perché Nicolas Sarkozy preferiva volare, almeno secondo i vertici di Sncf. Ma Hollande ha voluto sottolineare la rottura con lo stile del suo predecessore, scegliendo l’alta velocità.
«SONO IN VACANZA MA NON DIMENTICO LA CRISI». Prima della sua partenza, il leader socialista ha stretto molte mani in stazione e brevemente discusso con i giornalisti presenti. «Parto in vacanza perché non mi concedo una pausa da un anno», ha spiegato, «ma ho presenti in mente le mie preoccupazioni circa la crisi dell’eurozona». La coppia presidenziale ha poi preso posto in una carrozza di prima classe dove erano già presenti altri viaggiatori.

Bagno di folla alla stazione per il presidente


Al loro arrivo a Hyères alle 20.35 Hollande e la sua compagna si sono di nuovo immersi in un bagno di folla. Il presidente della Repubblica ha firmato diversi autografi prima di ribadire: «Le mie vacanze saranno normali ma non saranno ferie qualsiasi, in particolare per via del difficile contesto. Non ci sarà una vera interruzione, resteremo attenti e dovremo prepararci per la ripresa, a settembre», ha detto l’inquilino dell’Eliseo, mentre più discreta, Valérie ha preferito non esprimersi e ha replicato con un «no» secco ai giornalisti che la hanno sollecitata.
CARLÀ E SARKOZY COME VICINI DI CASA. Ironia della sorte, il predecessore di Hollande ha raggiunto da pochissimo il Cap Nègre, dove si trova la dimora di famiglia dei Bruni-Tedeschi, a meno di venti minuti da Brégançon. Sarkò trascorre le sue vacanze assieme alla moglie Carla Bruni e alla figlia Giulia. Con una certa ironia, l’ex-presidente ha detto ai fotografi che lo seguivano nella sua tradizionale uscita in bicicletta di «andare piuttosto a trovare Hollande».
Al forte, residenza ufficiale dei capi di Stato francesi sin dagli anni sessanta, la coppia potrà riposarsi dopo un anno di lavoro intenso e una stremante campagna elettorale.
«LA FERROVIA CORRISPONDE AI MIEI PRINCIPI». Nella storia della Quinta repubblica si può dunque individuare una divertente divisione tra i leader che si sono succeduti alla testa del Paese, come ha sottolineato Le Point. Infatti, solo alcuni dei presidenti hanno veramente trascorso le loro pause estive a Brégançon, odiato da Charles De Gaulle e François Mitterrand, amato da Georges Pompidou e, soprattutto, da Jacques Chirac, che qualche anno fa era stato pizzicato con un cannocchiale mentre osservava le curve delle donne in riva al mare.
Insomma, un’operazione di comunicazione perfettamente riuscita. Come ha analizzato Le Nouvel Observateur, i francesi potrebbero ricordarsi a lungo della frase pronunciata dall’inquilino dell’Eliseo in stazione: «Il treno corrisponde ai miei principî».

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