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mercoledì 1 agosto 2012

ITALIA - L.elettorale/Dialogo su ispano-tedesco ma si rinvia a settembre

Domani nuovo round Comitato. Pdl con suo testo: Proposta aperta
Roma, 31 lug. - Si profila un rinvio a settembre del dossier sulla riforma elettorale: stando alle premesse della vigilia della nuova riunione del comitato ristretto della commissione Affari Costituzionali al Senato incaricato di redigere un testo base, sembra sfumare l'auspicio di chi voleva il via libera di un nuovo sistema di voto almeno in un ramo del Parlamento prima della pausa estiva.

Non ci sarà un testo dei due relatori Lucio Malan (Pdl) ed Enzo Bianco (Pd). Quest'ultimo presenterà un suo testo - non vuole anticiparlo alla stampa - che mette da parte la posizione storica dei democratici sul doppio turno per provare a dare una base su cui trovare un'intesa. Sul tavolo del comitato, convocato per le 15.45, ci sarà anche il testo del Pdl, presentato oggi, a prima firma di Gaetano Quagliariello: un proporzionale con sbarramento al 5%, premio di governabilità del 10% al primo partito, 2/3 dei seggi attribuiti con le preferenze, 1/3 con i listini bloccati. Secondo il vicepresidente dei senatori Pdl è un articolato che "contempla previsioni normative sulle quali vi è già un sostanziale accordo, maturato nel corso di mesi di dibattiti e confronti, mentre sugli aspetti ancora controversi offre al dibattito le opzioni e le proposte del Pdl. Si tratta in ogni caso di una proposta aperta, il cui fine è sollecitare un confronto sugli aspetti ancora controversi".

Il presidente della Commissione, Carlo Vizzini, non vuole sentir parlare di confusione e melina e assicura: "Mi interessa fare una buona legge elettorale che elimini questa schifezza del Porcellum, che cancelli il Parlamento dei nominati. Sono convinto che siamo sulla buona strada e che ci sono le condizioni per raggiungere un'intesa". In effetti, a dispetto del caos, i contatti tra Pd e Pdl proseguono e l'accordo viene considerato possibile a partire dal sistema ispano-tedesco con dei collegi più piccoli. Ma il dossier entrerà nel vivo solo a settembre.

Sembra tramontata intanto ogni tentazione di procedere a colpi di 'vecchia' maggioranza - Pdl e Lega - al Senato come è stato fatto per le riforme costituzionali. Dopo le polemiche sollevate dalle sue parole al Tg1, oggi il presidente del Senato, Renato Schifani, ha detto: "La qualità delle nuove regole è direttamente proporzionale alla quantità di consenso che si coagulerà intorno alle nuove regole: la legge elettorale che oggi tutti vogliono abolire e ormai non ha più nessuna paternità fu una legge votata a amaggioraznza dalla quale tutti ora prendono le distanze.Quindi dobbiamo evitare quello che è successo quando è stata messa in essere".

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