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sabato 4 agosto 2012

BIELORUSSIA - Lukashenko in crisi coi peluche

Il regime caccia l'ambasciatore svedese dopo l'invasione degli orsetti.
Un esercito di orsacchiotti ha attaccato la Bielorussia. Hanno violato lo spazio aereo di Minsk e si sono paracadutati sulla capitale armati di messaggi in cui rivendicavano la libertà di parola per l'ultimo popolo d'Europa governato da un presidente-dittatore, Alexander Lukashenko.          
TEDDY BEAR ATTACCA LUKASHENKO. Scene di un film comico? No, tutto vero. L'insolita operazione militare è avvenuta il 4 luglio scorso.
Le immagini avevano fatto il giro del web, rimbalzando su tutti i siti di informazione. Ma le autorità bielorusse le avevano liquidate sostenendo che si trattava di falsi. Martedì 31 luglio Lukashenko, in carica dal 1994, è stato invece costretto ad ammettere l'accaduto ed è passato al contrattacco decapitando il vertice della difesa nazionale e silurando due dei più alti ufficiali della difesa aerea.
OPERA DI SVEDESI. A firmare l'azione dimostrativa è stata un'agenzia pubblicitaria di Stoccolma, Studio total. Due degli attivisti, Tomas Mazetti e Hanna Frey, hanno affittato un aereo biposto in Lituania. Lo hanno caricato con 1.000 orsetti in peluche e sono partiti in direzione di Minsk. Il volo sui cieli dell'ex repubblica sovietica è durato appena 20 minuti.
Il tempo necessario per rilasciare il carico di orsetti sulle teste degli increduli abitanti della capitale, molti dei quali li hanno raccolti e conservati come souvenir.
CACCIATI GLI AMBASCIATORI. Incontenibile la rabbia del premier bielorusso che venerdì 3 agosto ha cacciato l'ambasciatore svedese a Minsk proprio a causa dei rapporti tra Stoccolma e i dissidenti bielorussi. «Accuse grottesche e ridicole» per il ministro degli esteri svedesi Carl Biltd che ha di conseguenza invitato i diplomatici bielorussi a lasciare il Paese.

A Minsk l'orsacchiotto è già un simbolo di opposizione al regime


Intervistati da Foreign Policy, i due attivisti hanno spiegato le ragioni dell'azione: «Ci sono molti esempi nella storia che raccontano di dittatori fatti cadere con le armi e con il potere dei soldi […]. Ma una campagna con orsetti di peluche è stata accolta con entusiasmo in Bielorussia e molta gente pensa che sia stato un momento divertente».
Il sorriso per combattere la paura quindi. Come ha scritto l'agenzia sul suo sito quando ha rivendicato l'azione «un dittatore può essere odiato, disprezzato o schernito. E l'unica cosa cui non può sopravvivere è la derisione».
UNA RISATA LO SEPPELLIRÀ. L'idea degli orsetti non è nuova. Già nel 2010 gli attivisti bielorussi di Tell the truth, guidati dal poeta Uladzimir Niaklajeu, avevano usato proprio dei peluche per protestare contro la censura e il controllo dell'informazione da parte del regime. L'agenzia svedese si è voluta ricollegare a quella protesta, pur negando qualsiasi legame con Niaklajeu.
Grazie alla loro azione, dicono i due attivisti svedesi, l'orsetto nell'ultimo mese è diventato un simbolo della lotta politica contro Lukashenko. Un regalo da fare alle persone care o addirittura da inserire nella lista nozze per i matrimoni.
L'ULTIMA DI UNA LUNGA SERIE DI PROVOCAZIONI. Studio total non è nuova a questo genere di azioni dimostrative. Nel 2010 ha organizzato una manifestazione nella quale le attiviste di un partito in difesa dei diritti delle donne, Feminist Initiativa, hanno appiccato il fuoco a 100 mila corone (circa 12 mila euro) per protestare contro il crescente divario di opportunità tra uomini e donne in Svezia.
L'anno scorso invece ha organizzato una finta conferenza stampa in cui annunciava al mondo l'apertura di una scuola a Vienna in cui si insegnava agli studenti come migliorare la loro arte amatoria. Free speech, insomma, ma anche free sex: libertà di parola e libertà sessuale per l'agenzia vanno di pari passo. (
Arcangelo Rociola)

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