Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


sabato 18 agosto 2012

ITALIA - «Berlusconi? Primi soldi grazie a P2 e Andreotti»

Cartotto, ex Dc: «Capitali iniziali maleodoranti. Silvio bugiardo».

Il mito dell'imprenditore che si è fatto da solo potrebbe vacillare di nuovo come tutto l'impero costruito sopra.
La brillante carriera del Cavalier Silvio Berlusconi, uscito dal nulla e capace di una vertiginosa scalata al potere, è stata macchiata dall'ombra del sospetto per colpa di documenti conservati da tempo da Ezio Cartotto, ex protagonista della Democrazia cristiana milanese.
LA MILANO 2 OSCURA. Il settimanale l'Espresso nel numero in edicola il 17 agosto ha ricostruito questo sviluppo nelle inchieste sull'ex premier, novità che potrebbero fare luce sui misteriosi canali che permisero a Silvio Berlusconi di finanziare la costruzione di Milano 2.
Cartotto, pensionato della politica e vecchio amico di Dell'Utri oltre che ex stretto confidente del Cav, ha raccontato: «Silvio ottenne i primi capitali grazie alla P2 e ad Andreotti. Ed erano capitali maleodoranti».
IL PERCORSO POCO CHIARO. Il tutto documentato con carte inedite.
Un tragitto di denaro che partì dalla Banca Rasini, dove lavorava il padre di Berlusconi, passò per la loggia di Licio Gelli e arrivò all'allora vertice del Monte dei Paschi di Siena, facendo tappa tra la Svizzera e un istituto di credito italo-israeliano.

«La banca era di Andreotti, referente politico dei boss più ricchi»


Ecco la spiegazione: «La banca fondata dai nobili Rasini fu acquistata nei primi Anni 70, tra lo stupore generale, da un certo Giuseppe Azzaretto, un affarista di Misilmeri, periferia di Palermo. Un commercialista milanese di altissimo livello, G. R., amico di Marcora e molto addentro alla Rasini, mi disse subito che quell'istituto mono-sportello era 'la chiave per il passaggio di capitali maleodoranti'».
I SOLDI E COSA NOSTRA. Come? «Andreotti la controllava, era la sua banca personale. La Cassazione, con la sentenza di prescrizione, ha stabilito che fino al 1980 Andreotti è stato il referente politico dei più ricchi boss di Cosa nostra. E a quel punto chi ha comprato, o si è intestato, la Rasini? Nino Rovelli, l'industriale legatissimo ad Andreotti, ma anche all'avvocato Cesare Previti. Tutto torna».
«SILVIO, BUGIE SIN DALL'INIZIO». Perché quelle informazioni conservate così a lungo? «Per poter dimostrare che Berlusconi ha raccontato bugie fin dall'inizio».
Quando l'amicizia è un valore inossidabile...
LA ROTTURA CON IL CAV. Del resto il rapporto col Cav si ruppe. In che modo? «Al processo di Palermo avevo l'obbligo di dire la verità, quindi rivelai ai giudici che Dell'Utri, negli Anni 70, mi aveva chiesto voti per Vito Ciancimino. Dell'Utri si arrabbiò e si lamentò con Berlusconi. E io feci l'errore di rispondere al Cavaliere che solo Dell'Utri poteva affidare Forza Italia a Milano a uno come Rapisarda».
Crac, fine della relazione. E ora si può vuotare il sacco sulle (presunte) malefatte degli anni-trampolino di Silvio.

Nessun commento:

Posta un commento