Nel
rileggere gli atti scritti dal fondatore del PSI, Filippo Turati, risultano
attuali molte sue intuizioni e molte sue idee, ma soprattutto emerge la
pedagogia politica del partito, il modello pedagogico alla base della cultura
politica della sinistra socialista.
Sotto
il profilo pedagogico, Turati è stato il difensore dei principi che sono oggi a
fondamento della cultura politica dei socialisti liberali. Il più importante
dei quali è ciò che è lecito chiamare il “diritto all’eresia”.
La
cultura politica di Filippo Turati ha avuto un ruolo importante sotto il
profilo della teoria politica e il diritto all’eresia, condizione necessaria di
ogni forma di progresso civile e morale. Esso è un insieme di principi etico -
politici intesi ad orientare la condotta del militante socialista nella vita
quotidiana ed è, nello stesso tempo il pilastro morale e organizzativo del
partito stesso. Il diritto all’eresia è, in una parola, il diritto all’errore.
Per
Turati, un leader di partito che abbia senso di responsabilità ha il dovere di
tutelare quei militanti abbagliati dal verbalismo rivoluzionario, i quali
spinti ad agire in maniera impulsiva, sono destinati a cadere inevitabilmente
sotto colpi delle forze dell’ordine. Il percorso che conduce alla meta della
rivoluzione si basa su un processo faticoso e graduale, costellato di riforme.
Non basta amare la rivoluzione per realizzarla: “La volontà non muove il
mondo”.
Nella
cultura politica di Turati è inconcepibile che un uomo si consideri o sia da
altri ritenuto depositario di una verità di rango superiore. Chi potrebbe mai
rivendicare un accesso privilegiato alla conoscenza storica? Chi potrebbe dirsi
sicuro di non essere mai in errore? Tutti devono accettare di essere criticati.
Prima
di tutto la democrazia, diceva Turati, dopo avere lodato le virtù del
relativismo culturale, perché ciò che è buono oggi qui, domani può essere
dannoso in altro luogo.
Insisteva sulla pedagogia della tolleranza, secondo cui tutte le opinioni meritano di essere ascoltate e rispettate.
Insisteva sulla pedagogia della tolleranza, secondo cui tutte le opinioni meritano di essere ascoltate e rispettate.
Per
attualizzare il pensiero di Turati, si può affermare che se siamo giunti a
questo punto la responsabilità principale la portano quei leader che hanno con
il loro comportamento incitato a comportamenti rivoluzionari ed intolleranti
verso le istituzioni e le regole democratiche.
Agire
da socialisti ed Essere socialisti significa essere di sinistra, come si
dichiarano peraltro di appartenere alla cultura della sinistra altre forze
politiche – vecchie e nuove - con delle differenze a mio avviso sostanziali.
Ponendo
a confronto il progetto educativo dei riformisti con quello dei rivoluzionari,
che insieme mal si concepiscono, non si può che addivenire alla conclusione
della necessità di unire in coalizione i partiti riformisti che guardino ai
cattolici democratici per restituire prestigio e autorità alle istituzioni e
alla politica.
Bolzano,
24.08.2012
Alessandro Bertinazzo
Segretario PSI dell’Alto Adige
Alessandro Bertinazzo
Segretario PSI dell’Alto Adige
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