Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


domenica 26 agosto 2012

ITALIA - Le due sinistre: Alleati ed antagonisti dopo 120 anni

Sono trascorsi 120 anni dalla nascita del Partito Socialista Italiano, gli ultimi 20 vissuti quasi da spettatore.

Nel rileggere gli atti scritti dal fondatore del PSI, Filippo Turati, risultano attuali molte sue intuizioni e molte sue idee, ma soprattutto emerge la pedagogia politica del partito, il modello pedagogico alla base della cultura politica della sinistra socialista.

Sotto il profilo pedagogico, Turati è stato il difensore dei principi che sono oggi a fondamento della cultura politica dei socialisti liberali. Il più importante dei quali è ciò che è lecito chiamare il “diritto all’eresia”.

La cultura politica di Filippo Turati ha avuto un ruolo importante sotto il profilo della teoria politica e il diritto all’eresia, condizione necessaria di ogni forma di progresso civile e morale. Esso è un insieme di principi etico - politici intesi ad orientare la condotta del militante socialista nella vita quotidiana ed è, nello stesso tempo il pilastro morale e organizzativo del partito stesso. Il diritto all’eresia è, in una parola, il diritto all’errore.

Per Turati, un leader di partito che abbia senso di responsabilità ha il dovere di tutelare quei militanti abbagliati dal verbalismo rivoluzionario, i quali spinti ad agire in maniera impulsiva, sono destinati a cadere inevitabilmente sotto colpi delle forze dell’ordine. Il percorso che conduce alla meta della rivoluzione si basa su un processo faticoso e graduale, costellato di riforme. Non basta amare la rivoluzione per realizzarla: “La volontà non muove il mondo”.

Nella cultura politica di Turati è inconcepibile che un uomo si consideri o sia da altri ritenuto depositario di una verità di rango superiore. Chi potrebbe mai rivendicare un accesso privilegiato alla conoscenza storica? Chi potrebbe dirsi sicuro di non essere mai in errore? Tutti devono accettare di essere criticati.

Prima di tutto la democrazia, diceva Turati, dopo avere lodato le virtù del relativismo culturale, perché ciò che è buono oggi qui, domani può essere dannoso in altro luogo.
Insisteva sulla pedagogia della tolleranza, secondo cui tutte le opinioni meritano di essere ascoltate e rispettate.

Per attualizzare il pensiero di Turati, si può affermare che se siamo giunti a questo punto la responsabilità principale la portano quei leader che hanno con il loro comportamento incitato a comportamenti rivoluzionari ed intolleranti verso le istituzioni e le regole democratiche.

Agire da socialisti ed Essere socialisti significa essere di sinistra, come si dichiarano peraltro di appartenere alla cultura della sinistra altre forze politiche – vecchie e nuove - con delle differenze a mio avviso sostanziali.

Ponendo a confronto il progetto educativo dei riformisti con quello dei rivoluzionari, che insieme mal si concepiscono, non si può che addivenire alla conclusione della necessità di unire in coalizione i partiti riformisti che guardino ai cattolici democratici per restituire prestigio e autorità alle istituzioni e alla politica.


Bolzano, 24.08.2012
Alessandro Bertinazzo
Segretario PSI dell’Alto Adige

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