08 - 04 – 2013 - Non siamo solo progressisti e non siamo un
Partito socialista, siamo democratici e dobbiamo ambire alla vocazione
maggioritaria per cui il Pd è nato. Ovvero: no alla deriva socialdemocratica
del Pd, inevitabile con una convergenza di Sel nel partito, e no all’autosufficienza
invocata dal segretario nel caso di un governo di minoranza.
Ovviamente la cautela
di Walter Veltroni non induce a riferimenti personali e diretti, eppure dalla
parole dell’ex segretario del Pd, ed ex vicepremier nel governo Prodi, traspare
una direzione di marcia precisa.
La lettera a
Repubblica
E’ “irresponsabile
chi parla di scissioni” nel Pd. Lo scrive Walter Veltroni in una lettera al
quotidiano Repubblica nella quale lancia un appello: “Salviamo il Pd. E’ stato
il sogno della mia vita politica e sono convinto che una crisi di quel progetto
precipiterebbe il paese nell’egemonia di populismi vari, cioè lo avvicinerebbe
alla sua crisi definitiva”.
“La mia posizione di
oggi, lontana ormai dalle dinamiche della vita interna – spiega – mi consente
di dire, con la necessaria serenità e il necessario allarme, che quando sento
parlare di possibili scissioni penso che si stia irresponsabilmente, anche solo
ventilando l’ipotesi, distruggendo un grande progetto politico”.
Siamo democratici,
non solo progressisti
Veltroni è convinto
che, invece di ipotizzare scissioni, “va coltivata l’ambizione di portare al
governo un consenso popolare capace di sorreggere quel ciclo riformista utile
all’Italia”, perchè “essere democratici significa coltivare un’idea alta della
priorità dell’interesse nazionale e un’idea sobria e al tempo stesso orgogliosa
della politica, significa sapere che la società civile non è solo un deposito
di rabbia da usare elettoralmente come uno spot del momento ma una risorsa di
organizzazione dal basso della vita pubblica”.
Il Pd, conclude l’ex
segretario, “dovrebbe essere una forza nuova, aperta, che si propone di mutare
anche i paradigmi della seconda Repubblica”. Quindi l’appello “ad avere tutti,
in questo momento terribile, la testa sulle spalle e a tenere il paese al primo
posto, sempre”.
Bruno
Guarini
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