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sabato 13 aprile 2013

FRANCIA - Contro l'integralismo arriva l'Osservatorio sulla laicità


Nasce oltralpe una struttura che vigila sul rapporto tra Stato e Chiesa. Raggruppa chi auspica una netta separazione accanto a politici dalla visione più "morbida".

Stéphanie Le Bars Le Monde venerdì 12 aprile 2013

Sulla base di un decreto del 2001 rimasto finora lettera morta, lo scorso 8 aprile è stato inaugurato dal presidente francese Hollande, che ne aveva annunciato la creazione a dicembre, il nuovissimo Osservatorio sulla laicità. La presidenza dell'Osservatorio è stata affidata all'ex ministro socialista Jean-Luois Bianco, vicino a Ségolène Royal, che non è uno specialista in materia.
Oltre ai rappresentanti dei ministeri coinvolti, l'Osservatorio è composto da quattordici personalità. Tra loro figurano quattro parlamentari: due popolari, un socialista e un radicale, conosciuti per il loro attivismo in materia di laicità. François-Noël Buffet, senatore del partito popolare e sindaco di Oullins, fu promotore del disegno di legge del 2010 che proibisce di nascondere il volto nei luoghi pubblici; Marie-Jo Zimmermann, deputata popolare del dipartimento della Moselle, rappresenterà in seno all'Osservatorio i territori di Alsazia e Lorena in cui è ancora in vigore il concordato, abolito nel resto della Francia nel 1905, dove il finanziamento pubblico dei culti è ancora autorizzato. Si tratta di un argomento di discordia a sinistra, dove in molti auspicano la fine di tali deroghe, e che aveva provocato molta confusione in campagna presidenziale.

A sinistra ci sono il socialista Jean Glavany, esperto di questioni legate alla laicità, e Françoise Laborde, del partito radicale, ideatrice di un disegno di legge sulla neutralità religiosa degli addetti all'infanzia e rappresentante della frangia che auspica l'applicazione di uno stretto principio di laicità. Un approccio difeso anche da Patrick Kessel, ex gran maestro del Grande Oriente di Francia, loggia massonica aconfessionale e non dogmatica, che è oggi presidente del Comité Laïcité République. Kessel ha auspicato anche l'inserimento in costituzione dei primi due articoli della legge del 1905 sulla separazione tra Stato e Chiesa, progetto annunciato e poi abbandonato da Hollande, nonché la progressiva soppressione del concordato e del finanziamento pubblico ai culti.
È presente nell'Osservatorio anche un'altra politica socialista, Annie Guillemot, sindaco di Bron ed esperta di politica metropolitana. Il consigliere di Stato Alain Christnacht, rappresentante dell'istanza di dialogo tra Chiesa cattolica e governo sotto Lionel Jospin nel 2002, incarna una sinistra meno rigorosamente laica. Il Consiglio di Stato è sempre stato favorevole a una laicità "aperta", contestata tuttavia da personalità come Kessel.

Presente nell'Osservatorio è anche il filosofo Abdennour Bidar; proveniente dalla missione laicità del Consiglio per l'integrazione, che confluisce nella nuova struttura, Bidar ha preso posizioni in netto favore di una rigorosa laicità. Sono stati altresì nominati membri dell'Osservatorio Alain Bergounioux, storico del partito socialista, et Laurence Loeffel, incaricati dal Ministero dell'istruzione di un rapporto sulla morale laica; fanno parte dell'Osservatorio anche la giurista Soraya Amrani Meki e il poeta Daniel Maximim. Armelle Carminati, direttrice delle risorse umane di Accenture, rappresenta il mondo dell'impresa. Rose-Marie van Leberghe, ispettrice generale degli affari sociali, ha lavorato sia nel pubblico che nel privato e soprattutto nel settore ospedaliero. Non fa parte dell'Osservatorio alcun ministro di culto: costoro dovranno essere opportunamente consultati secondo necessità.
L'Osservatorio realizzerà un rapporto annuale sulla condizione della laicità in Francia e dovrà lavorare in maniera prioritaria all'opportunità di definire di una nuova legge sui simboli religiosi nei luoghi di lavoro, questione seguita alla polemica dell'asilo Baby Loup dove una assistente all'infanzia di fede musulmana si rifiutò di togliere il velo. Il primo ministro riunirà a breve i diversi gruppi politici per giungere a un consenso in materia. Quattro membri dell'Osservatorio (Jean Glavany, Abdennour Bidar, Patrick Kessel e Françoise Laborde) sono firmatari della petizione che chiede al più presto una nuova legge per colmare tale vuoto giuridico. (traduzione di Belinda Malaspina)

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