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sabato 20 aprile 2013

ITALIA - Bersani: «Consegnerò le mie dimissioni»


Incassata la bocciatura di Prodi il segretario si dimette. La rabbia contro il partito. «Uno su quattro ha tradito». Per lo scrutinio del 20 aprile il Pd pronto a votare scheda bianca. Anche Bindi lascia.

Venerdì, 19 Aprile 2013 - Il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani si è detto pronto a dimettersi subito dopo l'elezione del Capo dello Stato.
Inoltre, all'assemblea dei gruppi parlamentari del Pd la sera del 19 aprile, Bersani ha detto che allo scrutinio della mattina del 20 aprile per l'elezione del presidente della Repubblica, il quinto, il Pd ha intenzione di votare scheda bianca.
ORA RIPRENDERE CONTATTI. Il terremoto che ha scosso i democratici dopo la bocciatura di Romano Prodi, dimissioni di Rosy Bindi comprese,  non è una sempolice scossa, ma un vero e proprio sisma capace di scuotere le fondamenta del partito. «Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella del 18 aprile», ha detto il segretario che, ha poi rilanciato: «Nella situazione che si è creata bisogna riprendere contatti con altre forze politiche per impostare la soluzione» per l'elezione del presidente Repubblica».
UNO SU QUATTRO HA TRADITO. Riferendosi all'ultimo scrutinio, Bersani è sbottato: «Abbiamo preso una persona, Romano Prodi, fondatore dell'Ulivo, ex presidente del consiglio, inviato in Mali e l'abbiamo messo in queste condizioni. Io non posso accettarlo. Io non posso accettare che il mio partito stia impedendo la soluzione. Questo è troppo». Infine è arrivata l'accusa ai franchi tiratori del Pd. «Fra di noi uno su quattro ha tradito. Ci sono pulsioni a distruggere il Pd».

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