Ma Washington teme per l'equilibrio del
continente asiatico
New York, 3 apr. - Seul
vuole produrre combustibile nucleare, ma chiede l'autorizzazione a Barack
Obama. In una fase di alta tensione con il Nord, che ha minacciato la guerra,
la Corea del Sud sta facendo pressioni in tal senso sul presidente degli Stati
Uniti, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Ma il passo che le
autorità di Seul sono pronte a compiere potrebbe scatenare, secondo gli
esperti, una corsa al nucleare di vasta scala, coinvolgendo l'intero continente
asiatico.
La richiesta, che fa parte di un accordo più ampio e a lungo termine sul nucleare civile, è stata avanzata all'amministrazione Obama, anche per le crescenti preoccupazioni sulla situazione nella penisola; è di pochi giorni fa la decisione, presa dal dittatore Kim Jong-un, di riavviare il reattore nucleare di Yongbyon, fermato nell'ambito degli accordi del 2007 raggiunti tra le due Coree, insieme a Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone. La Corea del Sud ha comunque rassicurato Washington di non volersi dotare di un'arma nucleare, come dichiarato pubblicamente anche da un alto funzionario. Ma a Washington i timori esistono, soprattutto sulla possibilità che la corsa al nucleare possa poi coinvolgere Paesi vicini come Giappone e Taiwan, Stati che l'America ha dissuaso negli anni, come Giordania, Vietnam, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, e naturalmente l'Iran.
La richiesta, che fa parte di un accordo più ampio e a lungo termine sul nucleare civile, è stata avanzata all'amministrazione Obama, anche per le crescenti preoccupazioni sulla situazione nella penisola; è di pochi giorni fa la decisione, presa dal dittatore Kim Jong-un, di riavviare il reattore nucleare di Yongbyon, fermato nell'ambito degli accordi del 2007 raggiunti tra le due Coree, insieme a Stati Uniti, Cina, Russia e Giappone. La Corea del Sud ha comunque rassicurato Washington di non volersi dotare di un'arma nucleare, come dichiarato pubblicamente anche da un alto funzionario. Ma a Washington i timori esistono, soprattutto sulla possibilità che la corsa al nucleare possa poi coinvolgere Paesi vicini come Giappone e Taiwan, Stati che l'America ha dissuaso negli anni, come Giordania, Vietnam, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita, e naturalmente l'Iran.
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