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martedì 13 marzo 2012

USA: Censurato in Texas il fumetto Doonesbury sull'aborto

Storica striscia è stata boicottata da alcuni quotidiani

New York, 13 mar. - Una ragazza si reca in una clinica per un aborto e viene fatta accomodare dalla segretaria nella "camera della vergogna". E' questa una delle vignette della storica striscia a fumetti americana Doonesbury, che in questi giorni sta scatenando un'accesa polemica negli Stati Uniti. Garry Trudeau, il popolare autore newyorkese che da trent'anni firma la striscia, ha infatti preso di mira, ridicolizzandola, la legge del Texas sull'aborto, conosciuta come HB-15. E alcuni dei quotidiani americani che abitualmente pubblicano il fumetto intendono censurarlo.

Secondo la legge texana le donne che vogliono interrompere una gravidanza, anche se provocata da violenza sessuale, devono sottoporsi a un'ecografia. L'idea sarebbe quella di sensibilizzarle nei confronti del feto, per convincerle a cambiare idea, ma secondo Trudeau si tratta di stupro. "La HB-15 è difficile da spiegare: dice che una donna che intenda ottenere una procedura medica legale, è obbligata a sottoporsi a un esame vaginale con una sonda di plastica da più di 25 centimetri" ha spiegato il cartoonist al Washington Post. "L'Organizzazione mondiale per la salute definisce stupro 'una penetrazione forzata nella vagina o nell'ano, usando il pene, altre parti del corpo o un oggetto', spiegatemi qual è la differenza".

Secondo il Time, tra i quotidiani che censureranno la striscia c'è l'Oregonian, mentre hanno confermato la pubblicazione il Chicago Tribune e, dopo una seria valutazione, il Dallas Morning News. Comparsa per la prima volta alla fine degli anni Sessanta sul giornale universitario di Yale, Doonesbury è pubblicata su circa 1400 giornali e riviste nel mondo (in Italia su Linus e l'Unità). E' conosciuta e apprezzata da trent'anni per essere uno specchio, ironico e intelligente, dell'attualità americana e il suo autore, Trudeau, è stato il primo cartoonist a conquistare un premio Pulitzer nel 1975. "Per tenersi informati su quel che succede a Washington ci sono i giornali, la tv e Doonesbury. E non necessariamente in questo ordine", aveva detto l'ex presidente americano Gerald Ford.

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