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martedì 20 marzo 2012

GRECIA: Atene a caccia di investitori in Turchia

Per il piano di privatizzazioni punta sull'ex sorella povera

Istanbul, 20 mar. - La Grecia che lotta per allontanare lo spettro del default va a caccia di acquirenti per beni pubblici. E comincia il suo 'mercato' in Turchia, l'amica-nemica un tempo sorella povera del Mediterraneo, Paese che nel 2011 ha mostrato tassi 'cinesi' di crescita (nei primi nove mesi +9,6%), mentre Atene subiva un arretramento del 6,9% e per il 2012 si prepara a una recessione di quasi il 5%.

Funzionari dell'Ufficio investimenti ellenico e del ministero degli Esteri hanno incontrato oggi investitori turchi a Istanbul per dare informazioni sul piano di vendita di beni statali approntato per fare cassa. Il coordinatore delle privatizzazioni, Panos Protopsaltis, ha illustrato obiettivi del programma dell'esecutivo di salvezza nazionale guidato da Lucas Papademos e gli asset offerti, al 90% del settore energetico e immobiliare. Nella lista figurano porti, aeroporti regionali, servizi postali, strade, società del gas, contando di raccogliere "almeno 19 miliardi di euro entro il 2015" e di arrivare a 50 miliardi di euro entro il 2017.

Ai media turchi, che stanno seguendo la crisi greca e dell'Eurozona con grande attenzione, non è sfuggito il fatto che all'ex-sorella povera e aspirante membro dell'Unione Europea è stata data 'la precedenza' rispetto ad economie affermate e già parte del club di Bruxelles. Il quotidiano Sabah, vicino all'esecutivo islamico-moderato guidato da Recep Tayyip Erdogan titola senza troppi mezzi termini "La Grecia vuole padroni turchi". Vatan con una punta di cinismo scrive che "anche la Turchia guarderà la vetrina".


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