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giovedì 22 marzo 2012

SPAGNA: L’Eurogruppo non fa sconti a Madrid

"L'Unione europea chiede alla Spagna un aggiustamento supplementare di cinque miliardi", scrive El Paìs. Il 12 marzo l'Eurogruppo ha chiesto al governo di portare il suo deficit al 5,3 per cento del pil nel 2012 (una riduzione di 35 miliardi di euro), mentre il primo ministro Mariano Rajoy parla del 5,8 per cento (30 miliardi). Anche se l'obiettivo iniziale fissato dalla Commissione era del 4,4 per cento e i partner di Madrid hanno affermato di aver dato prova di flessibilità, il quotidiano parla di un "duro colpo inatteso" per la Spagna: 
L’Europa cerca prima di tutto di dare credibilità alla politica dei tagli di bilancio per calmare l'interminabile crisi dell'euro. Lancia il messaggio che nulla è più importante dell'austerità [...] e risponde alla sfida di Rajoy. [...] Oggi nell'Ue è la Spagna la nuova frontiera della paura: troppo grande per cadere, troppo grande per essere salvata e troppo grande per evitare che i mercati intervengano in caso di mancato rispetto degli obiettivi del deficit nel 2012. [...] Il colpo è molto duro: mentre tutti si aspettavano un semplice avvertimento, la Commissione ha dimostrato di non voler fare sconti. 
El Mundo vede nella decisione dell'Eurogruppo la "rivincita di Olli Rehn", il commissario all’economia che "ha concentrato la sua attenzione sulla Spagna": 
Per i burocrati di Bruxelles è stato estremamente infelice che Rajoy abbia fatto il suo annuncio il giorno stesso della firma del patto di bilancio europeo. [Rehn] ha cercato di riaffermare la sua autorità attraverso il nuovo patto di bilancio ed è l'argomento che ha presentato agli stati membri per convincerli a rifiutare la richiesta fatta da Rajoy. Il risultato è un vero pasticcio made in Bruxelles [...]. Siamo sorpresi dalla rapidità con cui l'Eurogruppo ha imposto questo 0,5 per cento supplementare alla Spagna, anche se il bilancio del 2012 non è stato ancora definito.

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