Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


martedì 27 marzo 2012

CUBA: Visita del Papa

Papa/ Cuba guardi al domani, migliorare rapporti con Chiesa

Raul lo accoglie: Basta embargo, "coincidenze" di idee

L'Avana, 27 mar. - Il Papa è giunto a Cuba 14 anni dopo la storica visita di Giovanni Paolo II a Fidel Castro. Accolto dal fratello del 'lider maximo', Raul, presidente dal 2008, Benedetto XVI ha ricordato la visita del suo predecessore come "una brezza soave di aria fresca che diede nuovo vigore alla Chiesa in Cuba".

Nel discorso di benvenuto all'aeroporto di Santiago il Papa ha menzionato "la difesa e la promozione di ciò che rende degna la condizione umana e dei suoi diritti fondamentali". A Cuba, ha detto, c'è "maggiore collaborazione e fiducia" tra Stato e Chiesa, "benché rimangano ancora molti aspetti nei quali si può e si deve avanzare", per quanto riguarda in particolare il "contributo imprescindibile" della religione. Il Papa ha poi invitato Cuba ad "ampliare i suoi orizzonti" e guardare al domani. E, in trasparente riferimento agli esuli, non ha mancato di ricordare i cubani "dovunque si trovino". Nel suo discorso, Raul Castro è tornato a denunciare l'embargo "economico, politico e mediatico" degli Stati Uniti, ha parlato delle "buone relazioni" tra il governo e la Chiesa ed ha sottolineato la "coincidenza di idee" con il Papa sui temi della globalizzazione Secondo i dati diffusi dal Vaticano, su oltre 11 milioni di popolazione, il 60% è cattolico (6,7 milioni). Nell'isola caraibica ci sono 17 vescovi, 361 sacerdoti, 619 suore. Secondo il Pew Forum on Religion and Public Life, invece, autorevole "think tank" statunitense, i cattolici a Cuba sono il 51,7% della popolazione, a cui va ad aggiungersi un altro sette per cento di cristiani, e il 40,8% della popolazione non è cristiano. A Cuba, ad ogni modo, è diffusa la "santeria", termine spregiativo con il quale si indica la commistione tra la devozione ai santi e alle divinità delle tradizioni religiose autoctone e la fede cristiana portata dagli spagnoli nel Cinquecento.

Perseguitata per anni dopo la rivoluzione castrista del 1959, la Chiesa cattolica è arrivata a stringere con il Governo cubano rapporti sempre migliori, soprattutto dopo la visita di Wojtyla.

Il governo di Raul Castro, al potere dal 2008, ha aperto gradualmente, ma senza marce indietro, alla libertà economica, alla privatizzazione. Concludendo il rapporto centrale al VI Congresso del Partito comunista di Cuba, ad aprile 2011, Castro ha anche sottolineato la necessità di "eliminare qualsiasi pregiudizio che impedisca di affratellare nella virtù e nella difesa della nostra Rivoluzione tutte le cubane e tutti i cubani, credenti o non credenti". Una svolta nelle relazioni tra governo e Chiesa è stata rappresentata dalla fondamentale mediazione svolta dal cardinale Jaime Ortega y Alamino, arcivescovo dell'Avana, e dal presidente della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba, monsignor Dioniso Garcia, ordinario di Santiago de Cuba, per la liberazione di 126 detenuti, tra cui tutti quelli considerati prigionieri di opinione da Amnesty International. Ad essi si sono aggiunti i quasi 3mila destinatari dell'indulto, deciso dal governo su richiesta delle Chiese cattolica e protestanti. L'anno scorso si è svolta in tutta l'isola il primo pellegrinaggio nell'era castrista per il 400esimo anniversario del ritrovamento della statua della 'Virgen de la caridad del cobre'. La visita del Papa, in questo senso, rappresenterà "una sorta di culmine, di climax" della "primavera della Chiesa" in corso nell'isola caraibica, ha detto alcuni giorni fa il cardinale Ortega.

"Mi sento in assoluta continuità con le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II - ha detto il Papa nell'aereo che lo ha portato in Messico, tappa precedente quella cubana - che sono ancora attualissime. Con questa visita è stata inaugurata una strada di collaborazione e di dialogo costruttivo; una strada che è lunga e che esige pazienza, ma che va avanti. Oggi - ha aggiunto - è evidente che la ideologia marxista com'era concepita non risponde più alla realtà: così non si può più rispondere nel costruire una nuova società, devono essere trovati nuovi modelli, con pazienza e in modo costruttivo. In questo processo, che esige pazienza ma anche decisione, vogliamo aiutare in spirito di dialogo, per evitare traumi e per aiutare verso una società fraterna e giusta. E' ovvio che la Chiesa sta sempre dalla parte della libertà: libertà della coscienza, libertà della religione". Oggi, dopo la celebrazione della prima messa, la visita al santuario della Virgen e poi il trasferimento all'Avana e la visita a Raul Castro. Mercoledì la grande messa in plaza de la Revolucion prima di far rientro a Roma. Ma - forse - non prima di aver incontrato Fidel Castro.

Papa/ Difende matrimonio, ma a Cuba ipotesi unioni gay

Cuba, 27 mar. - Il Papa ha elogiato la "famiglia fondata sul matrimonio" ed ha esortato le coppie cattoliche a testimoniare "fedeltà", "unità" e "capacità di accogliere la vita umana", nella prima messa celebrata a Cuba. Nell'isola l'aborto, largamente diffuso, è praticato legalmente negli ospedali pubblici, e in Parlamento dovrebbe discutere prossimamente di un progetto per legalizzare le unioni civili gay.

Arrivato a Santiago de Cuba alle 14 (le 21 in Italia), il Papa, dopo una tappa all'arcivescovado, si è recato a Plaza Antonio Maceo, dove, alle 17.30 (le tre di notte italiane) ha celebrato messa in occasione del quarto centenario del ritrovamento della statuetta della Virgen de la Caridad del Cobre. La piccola scultura lignea, rinvenuta nel 1606 da tre pescatori nelle acque della Bahia de Nipe, è la patrona dell'isola e, dopo un pellegrinaggio in giro per tutto il paese l'anno scorso, è stata portata ieri dal santuario nazionale ed esposta nella piazza. Alla messa, ritmata da musiche e canti caraibici, oltre a 250mila fedeli ha partecipato anche il presidente Raul Castro, vestito con una informale camicia bianca a maniche corte.

"Cari fratelli - ha detto Benedetto XVI - so con quanto sforzo, audacia e abnegazione lavorate ogni giorno affinché, nelle circostanze concrete del vostro Paese, e in questo momento storico, la Chiesa rifletta sempre più il suo vero volto come luogo nel quale Dio si avvicina e incontra gli uomini". Ancora: "Vi incoraggio nel vostro compito di seminare il mondo con la parola di Dio e di offrire a tutti l'alimento vero del corpo di Cristo". Poi, prima di concludere l'omelia, il Papa ha fatto un excursus sulla vita e la famiglia. "Il Mistero dell'Incarnazione, nel quale Dio si fa vicino a noi - ha detto - ci mostra anche la dignità incomparabile di ogni vita umana. Per questo, nel suo progetto di amore, fin dalla creazione, Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio l'altissima missione di essere cellula fondamentale della società e vera Chiesa domestica. Con questa certezza, voi, cari sposi, dovete essere, in modo speciale per i vostri figli, segno reale e visibile dell'amore di Cristo per la Chiesa. Cuba necessita della testimonianza della vostra fedeltà, della vostra unità, della vostra capacità di accogliere la vita umana, specialmente la più indifesa e bisognosa".

Benedetto XVI non ha parlato più esplicitamente, né ha fatto riferimento alla battente attualità cubana. Ma nell'isola è noto che Mariela Castro, figlia di Raul e direttrice del Centro di educazione sessuale, è impegnata da anni nella battaglia per i diritti gay. Il mese scorso ha guidato il gay pride nelle strade dell'Avana. Nei mesi scorsi la donna ha riferito che il Parlamento cubano prenderà in considerazione quest'anno, forse già ad agosto, un progetto di legge per legalizzare le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Molti gay e transessuali hanno sofferto persecuzioni negli anni successivi alla rivoluzione del 1959, ma di recente l'attitudine verso la comunità omosessuale a Cuba è diventata più tollerante. Le parate del gay pride, in passato bandite, sono ormai eventi annuali sull'isola, mentre il governo ha lanciato campagne anti-omofobia e ha iniziato a finanziare operazioni chirurgiche per il cambio di sesso.

Nella giornata di oggi, il Papa si recherà in mattinata (pomeriggio italiano) al santuario nazionale della Virgen de la Caridad di El Cobre, dove alle 9.30 (16.30 in Italia) rivolgerà un saluto ai pellegrini. A mezzogiorno (le 19 in Italia) Benedetto XVI arriveranno in aereo all'Avana. Alle 17.30 (mezzanotte e mezza italiana) la visita di cortesia a Raul Castro nel Palacio de la Revolucion. La sera, infine, cena con i vescovi cubani. Il giorno dopo, mercoledì, messa all'aperto a Plaza de la Revolucion, che può contenere fino a 600mila persone. In serata la partenza per l'Italia.

Nessun commento:

Posta un commento