Come ho scritto in precedenza, non sono molto interessato ai funerali di Stato in onore del compagno Placido Rizzotto, una battaglia che non ha senso di essere tale perché dovrebbe essere nella naturale volontà del Presidente della Repubblica la richiesta di tale onorificenza.
Oltre a ciò, ci tengo a sottolinearlo, son oconvinto che il modo migliore di onorare Rizzotto sia quello di portare avanti le ragioni del socialismo, ma questi sono discorsi di macropolitica che rischiano di cadere in stupide demagogie, indi evito.
Andando ai fatti, sono rimasto schifato da ciò che ho letto sui giornali e da come ha posto la questione di Rizzotto il sempre puntuale Corradino Mineo su Rai News. Stampa e televisione, nel ricordare la figura del sindacalista socialista ucciso dalla mafia, hanno accuratamente evitato di fare riferimento al PSI di Nencini ed all’esistenza di un Partito Socialista, rimandando la rivendicazione dei funerali di Stato ad una presunta volontà de L’Unità, di Rifondazione Comunista e di alcuni esponenti di spicco del PD, mi riferisco agli ex PCI/PDS/DS.
Che dire? Non ho parole, come sempre usano tutti i mezzi a loro disposizione per fare piazza pulita dell’ombra socialdemocratica.
Che gli ex servi del KGB non avessero mai visto di buon occhio i socialisti era risaputo, non c’é poi bisogno del mago Otelma per ricordare come cavalcarono la furia giustizialista di Tangentopoli, così come non penso che siano in pochi a non ricordare come, in tempi non sospetti, ci rubarono documenti e vestiti rivendicando timidamente una storia che a loro non apparteneva.
Ecco, questi personaggi rosso scoloriti, sempre e comunque legati alle loro origini, sembrano non avere perso il vizio di fare proprie storie, tradizioni e uomini che con loro nulla hanno avuto a che fare, badando bene a tenere alla larga alcuni personaggi scomodi come il da loro definito social fascista Nenni, o l’amerikano con la ‘k’ Craxi.
Tutto ciò altro avalla le mie tesi secondo cui la libertà con cui lasciano parlare contro di noi la nevrotica Bindi, o le sfuriate anti socialiste di Veltroni e Bersani, non sono episodi sporadici di singoli esponenti politici, ma sono la prova testimoniale di un odio che ancora oggi non tende ad attenuarsi.
Come rispondere a questa continua censura? Con la lotta, una lotta politica ferma e ferrata, dando risposte concrete alle problematiche della gente. Sarà dura, ma è arrivato il momento di dire basta a questa stortura filo sovietica. (Aldo Luigi Mancusi)
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