Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


venerdì 16 marzo 2012

ITALIA: Il Pd e l'arte di dividersi

Nel Pd sono stati capaci anche di dividersi sul Presidente da sostenere. Non in Italia, ma in Francia! Roba da non credere. Ma ormai, come dimostra Crozza, il Pd ha inaugurato un filone umoristico quasi inesauribile. Quindici parlamentari dell'ala Popolare dei Democratici (Fioroni, Follini, Gravaglia e altri) con un documento chiedono a Bersani di non sostenere Hollande, il candidato socialista all'Eliseo, ma di appoggiare il candidato centrista, Bayrou, riproponendo l'annoso problema della mancata amalgama tra cultura popolare e socialista su cui si fonderebbe il Pd. Il tutto proprio mentre il leader del Pd si accinge a firmare un manifesto unico "Per un nuovo rinascimento europeo", assieme al presidente dell'Spd, Sigmar, e assieme proprio a Hollande. Agli ex popolari risponde sul nostro giornale l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano: "Penso che sia una posizione sbagliata. Credo sia giusto invece sostenere Hollande e spero che vinca". Il dibattito è aperto.

La passione sfrenata dei Democratici per il dibattito interno è irresistibile ed ha qualcosa della tossicodipendenza. Molti esponenti del Pd posti di fronte a un avversario di un altro partito si spengono, diventano svogliati, banali e prevedibili. Ma non appena c'è una succosa questioncella su cui accapigliarsi all'interno, l'immaginazione si fa fervida, l'eloquio acuto e sarcastico, e finalmente l'occhio scintilla di luciferino entusiasmo. Si veda in proposito l'appassionante discussione delle settimane scorse scatenata da Vendola sul problema cruciale se Veltroni sia di destra o di sinistra. L'obiezione è sempre la stessa: siamo un partito plurale e non monolitico, democratico e senza padroni, quindi si discute su tutto apertamente. D'accordo. Ma qualcuno ci sa indicare qual è la linea di confine tra un partito che discute democraticamente  e un partito guazzabuglio che sistematicamente si divide su tutto e che non sembra un partito ma una patchwork di figure sconnesse? Se i Democratici amano dibattere al loro interno, possono continuare a farlo a vita. Potrebbero per esempio confrontarsi su temi come se sia meglio il mare o la montagna, o se era più forte Maradona di Pelè, oppure se era più bello il Padrino I o il Padrino II. Argomenti non ne mancano. E anche l'interrogativo "vuoi più bene alla mamma o al papà?" promette discussioni roventi. (di Giuseppe Morello – affari italiani)

Nessun commento:

Posta un commento