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giovedì 15 marzo 2012

CROAZIA: Vescovo vieta proiezione di film serbo su gay pride

'Parada' ha conquistato omofobi Balcani: record incassi

Belgrado, 15 mar. - Il vescovo di Dubrovnik, in Croazia, ha vietato la proiezione del film serbo sul gay pride 'Parada', nei locali della Diocesi temporaneamente adibiti a cinema cittadino, per il tempo necessario ai lavori di restauro dell'originale. Negli omofobi Balcani, aveva già stupito il successo ai botteghini di questa commedia leggera su una coppia omosessuale che ingaggia un ex mercenario serbo per garantire la sicurezza del gay pride a Belgrado, minacciato dalle proteste nazionaliste. Il bodyguard sarà costretto a reclutare vecchi nemici del fronte - un croato, un bosniaco musulmano, un kosovaro albanese - per dare vita alla grottesca squadra di ex guerriglieri balcanici, alle prese con la protezione dei diritti gay. Una storia che per il vescovo Mate Uzinic "è contro la posizione della Chiesa riguardo l'omosessualità".

Si aggiungono, poi, ragioni storiche alla censura, poiché il film tratta in modo equiparato tutte le parti dei conflitti balcanici, mentre "Dubrovnik ha sofferto moltissimo". L ha dichiarato sempre il prelato, in riferimento all'assedio e i bombardamenti inflitti dalle forze serbe alla città croata perla dell'Adriatico. L'anno scorso 'Parada' ha registrato il record di 300.000 spettatori in Serbia, e 200.000 complessivi tra Bosnia, Croazia, Macedonia, Montenegro e Slovenia. Il sindaco di Dubrovnik, Andro Vlahusic, ha garantito che il film sarà normalmente proiettato nel cinema rinnovato.

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