Pensare Globale e Agire Locale

PENSARE GLOBALE E AGIRE LOCALE


mercoledì 1 febbraio 2012

ITALIA: Costi politica/la Casta taglia, ma c'è il trucco.

Dalle finte riduzioni dei parlamentari all'Affittopoli marchiata Siae

«I costi della politica: neutralizzato un aumento da 1.300 euro, scattava abolendo i vitalizi, ora andrà in un fondo» (La Repubblica). Quindi non è stato tagliato niente, e infatti lo nota Il Sole 24 Ore: «Tagli di aumenti, non tagli». E poi spiega: «Sarà tagliato l’aumento che sarebbe derivato dal passaggio al sistema contributivo per i vitalizi, ma di tagli veri all’indennità di 11.200 euro mensili non ce ne sono». Il Corriere della Sera nota che «la vera svolta è regolarizzare gli assistenti» dei parlamentari, ma non si fa mai.
Il Giornale racconta che «per questa voce di stipendio (cioè i portaborse, ndr) il parlamentare continua ad avere un rimborso di 3.690 euro lorde mensili. La differenza è che prima questa cifra era un forfait, ora ogni deputato deve giustificare il 50% di questa somma, facendo un rendiconto sull’utilizzo dei soldi», mentre l’altra metà se la intasca come prima. E questo sarebbe un taglio?

LA CASA IN CENTRO DEL TESORIERE
«Soldi del partito utilizzati per acquistare un appartamento al centro di Roma e altri beni personali. Ben 13 milioni di euro della Margherita che l'ex tesoriere è accusato di aver dirottato su società italiane ed estere. Si tratta di rimborsi elettorali e di altri finanziamenti provenienti dal Partito democratico, ma Luigi Lusi - tuttora senatore del Pd - li avrebbe gestiti come se fossero suoi. Per questo è indagato per appropriazione indebita dalla procura di Roma, ma l'inchiesta non è terminata. Ci sono ancora alcuni aspetti da chiarire e uno riguarda l'intera movimentazione del conto corrente, sul quale aveva la delega a operare anche l'ex presidente Francesco Rutelli che ha già annunciato di essersi costituito parte civile insieme con gli ex vertici del partito» (Corriere della Sera).
Tra le belle cose che il tesoriere della Margherita si sarebbe comprato con i soldi (pubblici) del partito c’è uno splendido appartamento in via Monserrato 24, nel centro di Roma, pagato 1,9 milioni di euro. Poi altri milioni di bonifici a strane società in Canada, a lui riconducibili.

BEATI MILIONI
Anche i soldi del Vaticano sono finiti nello schema finanziario del «Madoff dei Parioli», Gianfranco Lande. Un monsignore appartenente alla congregazione per le Cause dei santi, Francesco Maria Ricci, ha investito 1,6 milioni di euro nel vortice delle operazioni offshore di Lande e in seguito, per sentirsi più sereno, ha persino aderito allo scudo fiscale di Giulio Tremonti.
«La vicenda emerge dalla gigantesca inchiesta condotta dal pubblico ministero Luca Tescaroli a Roma, che sta svelando un giro d'affari che sfiora i 400 milioni di euro. Monsignor Ricci deve certamente godere della fiducia dei vertici della congregazione (34 membri tra cardinali, arcivescovi e vescovi) guidata dal cardinale Angelo Amato se, a partire dal maggio del 2000, ha iniziato a prelevare ingenti somme dal conto del dicastero (creato da Paolo VI nel 1969), che ha competenza per tutto quello che riguarda la procedura che porta alla beatificazione e alla canonizzazione» (Corriere della Sera).
Bè si sa che con qualche milione di euro la beatificazione va più veloce.

VATICANO IN NERO
A proposito di Chiesa e denaro, Il Fatto Quotidiano ne scopre una bella. «Si intitola Memo sui rapporti Ior-Aif ed è un documento 'confidenziale' e 'riservato' circolato negli uffici del papa e della segreteria di Stato e annotato a penna da una mano che - secondo gli esperti di cose vaticane - potrebbe essere quella di monsignor Georg Ganswein, il segretario di Benedetto XVI. È stato scritto da un personaggio molto in alto che si può permettere di sottoporre la sua analisi ai vertici del Vaticano. Al di là di chi sia l'autore, il Memo dimostra che il papa, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il presidente dell'Autorità di informazione finanziaria (Aif) Attilio Nicora e i vertici dello Ior sono tutti a conoscenza della linea sul fronte antiriciclaggio che si può sintetizzare così: non si deve collaborare con la giustizia italiana per tutto quello che è successo allo Ior fino all'aprile 2011». Se ne può parlare solo con il prete, al confessionale.

AFFITTI SIAE
«Quell'Affittopoli con il bollino Siae a favore di dirigenti e sindacalisti. Mutui di 40 anni ultra agevolati anche ad amici, parenti e inquilini 90enni. Ombre e misteri sulla passata gestione: il direttore generale della Siae apre un’inchiesta interna. Case 'prenotate': snobbate le domande di impiegati, anticipi ridicoli per i fortunati. Le conseguenze: bilanci 'appesantiti'. Presto un esposto per la magistratura» (bella inchiesta de Il Giornale).
I prezzi di favore praticati dalla Siae ad alcuni dei suoi inquilini vip sono proprio di favore, visto che vendono case per cifre che vanno da 170 a 500 mila euro. I primi 16 fortunati sono, guarda caso, l’ex direttore del fondo pensioni e sua figlia, un sindacalista della Cgil e un bel po’ di giovanotti nati tra il 1924 e il 1946 che approfittano dell’occasione perché per la caparra bastano solo 500 euro, ma soprattutto per il vantaggiosissimo piano di mutuo in 40 anni predisposto dalla Siae che prevede 480 comode rate mensili al 2% d’interesse. Senza che nessuno si chieda se l’acquirente ce la possa fare ad arrivare a 128 anni, ovvero alla scadenza del mutuo. Oh, ma è proprio vero che la Siae tutela i diritti. Sì, quelli dei suoi amici. (Nico Arse)

Nessun commento:

Posta un commento